Itinerario artistico

Un percorso che invita alla scoperta del pregevole patrimonio artistico custodito nella cattedrale

 
L'attuale edificio, attraverso l'uso di nuovi materiali e di ardite tecniche antisismiche, reinterpreta elementi dell'architettura romanica e gotica, secondo l'influsso del movimento culturale eclettico, che, benchè al tramonto nel resto d'Europa, improntò la ricostruzione di Reggio dopo il sisma del 1908.

La chiesa ha pianta basilicale, divisa in tre navate, interrotte da tre transetti.

Sopraelevato rispetto alla piazza prospiciente, cui si raccorda con un'ampia scalinata, il prospetto principale è scandito in tre parti da quattro torri a sviluppo ottagonale e definito, in alto, da una cornice ad archetti pensili; ai lati si aprono due ordini di bifore ed una finta galleria a colonnine; al centro, il portale è preceduto da un protiro e sormontato da una trifora e da un rosone.

Nei prospetti laterali e nell'abside si ripetono i motivi neo-romanici delle finte gallerie e delle comici ad archetti pensili.


Sul sagrato della Cattedrale nel 1934 furono collocate le statue di San Paolo e di Santo Stefano da Nicea, opera del calabrese Francesco Jerace. Mosso dall'intento di sottrarsi ad una replica più o meno fredda della vecchia statuaria convenzionale e decorativa, lo scultore creò due figure maestose, che equilibrano lo schema orizzontale della gradinata, conferendo euritmia all'insieme: San Paolo nella sua foga oratoria sembra muoversi dal piedistallo, invadendo lo spazio circostante con l'energico protendere del braccio destro, che asseconda l'enfasi della parola; Santo Stefano è figura assorta, statica rispetto all'Apostolo di Tarso, in sintonia col quale, però, muove in avanti la gamba destra.

Nella facciata del tempio si aprono tre pregevoli porte bronzee collocate nel 1988: in esse il significato di semplice arredo funzionale è superato da quello religioso e civile insieme, sapientemente espressi dagli artisti che le realizzarono. Nella centrale, Luigi Venturini illustra la Vita terrena e celeste della Vergine; nella laterale sinistra, Biagio Poidimani narra la Storia della devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione; in quella di destra, Nunzio Bibbò raffigura episodi dell'Apostolato di Paolo di Tarso, cui s'intrecciano le origini della Chiesa reggina.

Giunti all'interno dell'edificio,  due file di pilastri a fascio, sui quali poggiano ampie arcate, separano la navata centrale, conclusa da un profondo presbiterio, dalle due laterali, su ciascuna delle quali si aprono quattro Cappelle.

Le estese pitture murali sono opera del romano Eugenio Cisterna: motivi desunti dalla tradizione medievale, in controfacciata e lungo le navate, cedono, nel presbiterio, a raffigurazioni di Angeli con cartigli e, sull'arco trionfale, ad un'Incoronazione della Vergine tra Angeli. Sul presbiterio è sospeso un Crocifisso in mistura, opera di ambito meridionale della fine del XIX secolo.

La luce filtra attraverso vivaci vetrate policrome, realizzate entro il 1928 dal romano Giulio Cesare Giuliani: in facciata raffigurano i Quattro Evangelisti e Cristo tra due Angeli; lungo le navate laterali figure di Apostoli e Santi, titolari delle chiese più importanti dell' Arcidiocesi; nel coro Soggetti mariani.

La Cattedrale custodisce preziose testimonianze d'arte, fortunosamente scampate alle drammatiche vicende che hanno investito l'edificio nel corso dei secoli.

Addossato all'ultimo pilastro a destra, lungo la navata centrale è il Pergamo, realizzato nel 1902 da Francesco Jerace, su incarico del cardinale Gennaro Portanova. Una colonna in marmo cipollino, alla cui base è avvinto un Serpente in pietra rosata, conclusa dai Simboli dei quattro Evangelisti, sorregge il pergamo vero e proprio; sulla balaustra è illustrato il Prodigio della colonna ardente e, ai lati, rispettivamente gli stemmi di papa Leone XIII e del cardinale Portanova; sul retro, a ridosso del pilastro si ergono due palme.

In alto al Pergamo, sul pilastro, in origine, era collocato un bassorilievo con la Testa di Cristo, posizionato nella contro facciata della ricostruita Cattedrale, in alto al portale centrale.


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