Le decorazioni pittoriche e gli affreschi sulle pareti, ispirati ai mosaici bizantini di Ravenna, sono opera di Eugenio Cisterna di Roma. Sono stati restaurati nel 1984.
I motivi delle estese pitture parietali della controfacciata e delle navate, desunti dalla tradizione medioevale, cedono nelle pareti del presbiterio a raffigurazioni di Angeli con cartigli, e, sull’arco trionfale, ad una Incoronazione della Vergine tra Angeli.
Croce uncinata o svastica posta all'incrocio delle travi del soffitto.
La croce uncinata, che appare dipinta sul tetto a cassettoni della Basilica Cattedrale, è simbolo antichissimo, che figura in ceramiche iraniche risalenti al 4000 a.C. e in iscrizioni e pitture di numerosi popoli, dall’India alla Cina, al Tibet, ai Greci, agli Indiani d’America.
Con tutta probabilità raffigura i raggi del sole o il sole medesimo e aveva, in certi casi, un significato magico.
E’ costituita da una croce a bracci uguali, ripiegati all’estremità ad angolo retto, in modo da formare un movimento rotatorio da destra a sinistra o un cammino da oriente verso occidente.
Biblicamente, con tale immagine del sole, è stata preannunciata nelle sacre scritture la venuta del Messia atteso (Mt 3, 20; Is 9, 1) che, specialmente nella profezia di Zaccaria, è indicato come colui che “verrà a visitarci dall’alto come un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”(Benedictus o Cantico di Zaccaria – Lc 1, 78-79).
La croce uncinata, presente nell’Area Mesopotamica fin dal IV millennio a.C., si ritrova anche in varie altre civiltà europee ed africane con significati diversi; fu certamente in India simbolo di buon augurio, di fortuna, di prosperità collegata con il corso del sole.
Dal primo novecento, la svastica, falsamente ritenuta tipica delle lingue e razze ariane, fu assunta, specie in Germania, come emblema di movimenti razzistici antisemiti e, dal 1933, come stemma del partito nazionalsocialista e della Germania Hitleriana.
LA ESVÁSTICA O CRUZ GAMADA
(colocada en la intersección de las vigas del techo)
Es un antiguo símbolo que se encuentra en la cerámica iraní que data sobre el 4000 a.C y en las inscripciones y pinturas de muchos pueblos desde India a China, al Tíbet, a los griegos y a los indios de América.
Con toda probabilidad representa los rayos del sol o el mismo sol y en algunos casos tenía un significado mágico.
Consiste en una cruz de brazos iguales, con las extremidades dobladas en ángulo recto con el fin de evocar un movimiento de rotación de derecha a izquierda o un viaje de este a oeste.
El significado bíblico con la imagen del sol, ha sido predicho en las Escrituras con la venida del Mesías esperado (Mt 1 3,20; Is 9,1) que, especialmente en la profecía de Zacarías, se indica como Aquel que “ nos visitará desde el cielo como el sol naciente, para iluminar a los que viven en tinieblas y en sombra de muerte, para guiar nuestros pasos por el camino de la paz” (Benedictus o cántico de Zacarías, Lc 1,78-79).
La cruz esvástica, presente en Asia (Mesopotamia) desde el cuarto milenio antes de Cristo, también se encuentra en otras varias civilizaciones europeas y africanas con diferentes significados; y fue sin duda en India un símbolo de buena suerte, de fortuna y prosperidad relacionada con el curso del sol.
Desde principios del siglo XX, la esvástica, falsamente considerada típica de las lenguas y razas arias, se supuso, sobre todo en Alemania como un emblema de los movimientos antisemitas y razistas y desde 1933 como escudo de armas del Partido Nazi y de la Alemania de Hitler.