Segni figurativi di San Paolo in Cattedrale
all'esterno
Statua marmorea di Francesco Jerace sul lato sinistro della gradinata esterna di accesso
Iscrizione in greco sulla fascia superiore del protiro
Porta destra in bronzo di Nunzio Bibbò
Lapide a sinistra del portale centrale
all'interno
Lapide a destra del portale centrale
Vetrata centrale della Trifora superiore del Secondo transetto
Cappella di San Paolo sul lato destro del Presbiterio
Pannelli nelle balaustre della Cattedra vescovile di Alessandro Monteleone
Altorilievo marmoreo sulla balaustra frontale del Pergamo di Francesco Jerace
Statua di San Paolo di Concesso Barca nella Cappella del SS. Sacramento
Tela ad olio di Autore Ignoto (sec.XVIII) nell’Ufficio parrocchiale.
Statua marmorea di San Paolo (1934)
di Francesco Jerace, collocata sul lato sinistro della gradinata esterna della Cattedrale, commissionata allo scultore dall’Arcivescovo Carmelo Pujia, per ricordare alle generazioni future l’approdo a Reggio di Paolo, primo evangelizzatore del popolo reggino.
Sottratta ad una fredda replica della statuaria convenzionale e decorativa, la figura maestosa sembra muoversi dal piedistallo e invadere lo spazio circostante con l’energico protendere del braccio destro che asseconda la foga oratoria, mentre lo sguardo intenso e il gesto deciso danno l’immagine della forza dello spirito nell’annuncio del Vangelo.
Sul frontespizio del piedistallo della statua appare una Iscrizione in latino:
DIVO PAULO TARSENSI / QUI PRIMUM RHEGINIS JULIENSIBUS CHRISTUM NUNTIAVIT / RHEGINI JULIENSES / ANNO MCMXXXIV / AB HOMINUM GENERE REDEMPTO
(Al divino Paolo di Tarso, che per la prima volta annunciò Cristo ai Reggini Juliensi, i Reggini Juliensi. Nell’anno 1934, dal popolo redento).
Iscrizione in greco sulla fascia superiore del protiro
Passo degli Atti degli Apostoli (At 28, 13) che ricorda l’arrivo dell’Apostolo Paolo a Reggio: "CIRCUMLEGENTES DEVENIMUS RHEGIUM" (Costeggiando giungemmo a Reggio).
Porta destra di ingresso in bronzo, opera di Nunzio Bibbò di Castelvetere (BN), inaugurata nel 1988.
Dedicata a San Paolo, raffigura sei Episodi dell’Apostolato di Paolo di Tarso, legati alle origini della Chiesa reggina: Saulo folgorato dalla grazia, Paolo all’Areopago di Atene, l’approdo a Reggio, Paolo parla ai Reggini, la consacrazione di Stefano, il martirio.
Lapide esterna
a sinistra del portale centrale, posta a ricordo della Visita di Giovanni Paolo II alle Chiese di Calabria, con uno stralcio, che fa riferimento a San Paolo, del Discorso tenuto dal Papa nell’Incontro con i Giovani a Reggio Calabria, il 7 Ottobre 1984.
DA REGGIO È PASSATO SAN PAOLO. / QUI PER LA PRIMA VOLTA HA MESSO / PIEDE SULLA VOSTRA TERRA… / DI QUA È PARTITO IL VANGELO, / LA BUONA NOVELLA… / DA QUI IL CRISTIANESIMO HA INIZIATO / IL SUO CAMMINO IN TERRA CALABRA, / ESPANDENDOSI IN OGNI DIREZIONE, / SIA VERSO LA COSTA IONICA /SIA VERSO LA FASCIA TIRRENICA. / È QUESTO UN PRIMATO CHE MI PIACE / SOTTOLINEARE E CHE È MOTIVO / DI GIUSTO ORGOGLIO PER LA CHIESA / E LA CITTÀ DI REGGIO CALABRIA ”. / I VISITA PASTORALE / REGGIO CAL. 7 OTTOBRE 1984 / GIOVANNI PAOLO II
Lapide interna a destra del portale centrale
a ricordo della Bolla di Giovanni Paolo II, con cui San Paolo è stato proclamato Patrono principale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria e Santo Stefano da Nicea Patrono secondario della stessa (1980).
GIOVANNI PAOLO PP. II / A PERENNE MEMORIA /
LA CHIESA DI REGGIO / CHE RIPETE LA SUA ORIGINE / DALL’ARRIVO DELL’APOSTOLO PAOLO / DI CUI PARLANO GLI ATTI DEGLI APOSTOLI (XXVIII, 13) / HA SEMPRE VENERATO E TUTTORA VENERA / CON PARTICOLARE CULTO / E CON COSTANTE RICORDO LO STESSO APOSTOLO / COME VENERA S. STEFANO DI NICEA, PRIMO VESCOVO, / CONSACRATO NELLA STESSA OCCASIONE.
ORA, ACCOGLIENDO LA PROPOSTA DEL VENERABILE FRATELLO / AURELIO SORRENTINO / ED I VOTI DEL CLERO E DEL POPOLO REGGINO, / AVUTO IL PARERE FAVOREVOLE / DELLA S. CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, CON LA NOSTRA SUPREMA AUTORITÀ / PROCLAMIAMO / L’APOSTOLO PAOLO PATRONO PRINCIPALE / E S. STEFANO DI NICEA PATRONO SECONDARIO DELL’ARCIDIOCESI DI REGGIO CALABRIA. / CONFIDIAMO / CHE LA CONCESSIONE DI QUESTO INSIGNE ONORE / SIA ACCOLTA CON VIVI SENTIMENTI DI GRATITUDINE / PER LA PROTEZIONE SEMPRE ELARGITA ALLA COMUNITÀ REGGINA / E CHE I FEDELI SAPPIANO TRARRE MOTIVO / NON SOLO DI INCREMENTARE LA DEVOZIONE VERSO I DUE SANTI / MA ANCHE DI IMITARE LA LORO TESTIMONIANZA DI VITA.
DATO A ROMA, PRESSO S. PIETRO, SOTTO L’ANELLO DEL PESCATORE / IL 6 MARZO DELL’ ANNO DEL SIGNORE 1980, II° DEL NOSTRO PONTIFICATO.
DALLA BOLLA PONTIFICIA DI S.S. GIOVANNI PAOLO II / PROCLAMATA IN QUESTA BASILICA CATTEDRALE IL 16 SETTEMBRE 1980/FESTA LITURGICA DI MARIA SS.MADRE DELLA CONSOLAZIONE.
Vetrata S. PAULUS
centrale della Trifora superiore del Secondo transetto, opera dello Studio Vetrate d'Arte di Giulio Cesare Giuliani su bozzetto di Eugenio Cisterna.
Sei pannelli in bronzo con scene di soggetto paolino:
Consacrazione di S.Stefano, Ministero episcopale di S.Stefano a Reggio, Lapidazione di S.Stefano (a dx); Approdo di S.Paolo a Reggio, Miracolo della colonna ardente, Decapitazione di S.Paolo (a sx), inclusi, tre per lato, nelle due balaustre marmoree che fiancheggiano la Cattedra marmorea (anni ’50), opera dello scultore Alessandro Monteleone su commissione dell’Arcivescovo Giovanni Ferro.
Altorilievo in marmo bianco (m.0,95x1,52) raffigurante il miracolo della colonna ardente, sistemato frontalmente sulla balaustra del Pergamo marmoreo (1902), opera giovanile dello scultore Francesco Jerace, fatto costruire dal Card. Gennaro Portanova per la vecchia Cattedrale, e poi, dopo il terremoto del 1908, rimontato nel nuovo edificio.
Statua di San Paolo
nella Cappella del SS. Sacramento (1930 – 1933) eseguita in marmo bianco, su commissione dell’Arcivescovo Carmelo Pujia. E’ dubbio se sia opera originale di Concesso Barca, o rifacimento in marmo, da parte dello stesso Barca, di un modello preesistente, in getto di gesso, dell’artista Rocco Larussa di Villa San Giovanni.
Tela ad olio di autore ignoto, raffigurante Il miracolo della colonna ardente, dipinta a Napoli intorno al 1792, su commissione dell’Arcivescovo Alessandro Tommasini, collocata nell’Ufficio parrocchiale.