Note storiche

sulla religiosità  e la devozione

 

1532
I Cappuccini di Valletuccio, su invito dell'Arcivescovo Girolamo Centelles, si  trasferiscono  all'Eremo, su terreno donato dal nobile Giovan Bernardo Mileto, dove sorge una Cappelletta dedicata alla Madonna della Consolazione, venerata in una immagine di piccole dimensioni.

1547   
Il nobile Camillo Diano, per una nuova chiesa del Convento, necessariamente più grande per l’aumentato numero dei Frati e per la devozione sempre crescente del popolo alla Madonna, offre il nuovo quadro, nella materia, nella composizione e nelle misure come oggi si presenta, chiamando a realizzarlo  il pittore Nicolò Andrea Capriolo, che vi introduce le figure di San Francesco e Sant’Antonio, nei quali presumibilmente sarebbero raffigurati i benefattori del Convento, rispettivamente, il Diano e il Mileto.
Sembra che il vecchio dipinto, rimasto di proprietà del Diano, e dallo stesso portato in un suo palazzo a Malta, sia stato da lì trafugato da truppe Napoleoniche.
Tuttavia, fino agli anni ’80, nel Convento si è custodito gelosamente, affidandolo direttamente alle mani del P. Provinciale,  un piccolo quadro della Madonna col Bambino in braccio, rilevante per qualità e antichità di fattura. Oggi, il quadretto si trova nel Convento del Monte di Catanzaro, sede della Curia Provincializia.

1567-1577
Terribile pestilenza, durante la quale i Cappuccini si distinguono per l’assistenza  prestata agli ammalati.
Da questa pestilenza nasce la particolare devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione. Infatti, al pio frate Antonino Tripodi, in preghiera davanti al Quadro, appare la Madonna, che lo informa della cessazione della pestilenza. Viene avvertito il Governatore, che dispone subito un pellegrinaggio all’Eremo, cui partecipa tutto il popolo. 

1636
Una nuova epidemia semina dolori e lutti. Il Quadro della Madonna viene portato in  città (per la prima volta) ed esposto in Duomo.   
                                                                               
1656  
Nuova pestilenza nel Meridione. Nella zona si registrano solo pochi casi a S.Cristina. Il Quadro viene portato in città, dove non si verifica alcun caso di contagio.
1657 (24 Giugno):
Il notaio Cristoforo Latella roga un atto pubblico, sottoscritto dai rappresentanti di  tutte  le classi  sociali  cittadine, con  cui  Reggio si lega alla offerta annuale di un cero votivo da presentare il 21 Novembre, festeggiando solennemente la Madonna.

1672
La carestia colpisce ancora.  Il Quadro viene portato in città: improvvisamente giungono in porto navi cariche di generi alimentari, costrette a fermarsi a Reggio da una improvvisa tempesta di vento.

1693
Gravi terremoti sconvolgono Calabria e Sicilia; a Reggio si subiscono pochi danni.  L’Effigie viene nuovamente portata in città e le si appongono: una cornice d’argento, dono dei cittadini, due corone d’argento, date dal Sindaco e un velo di raso cremisi, offerto dal Capitolo.
Prendendo spunto dal fatto che Papa Innocenzo XI ordina che in tutta la Chiesa  si celebri il Nome di Maria nella Domenica successiva all’ 8 Settembre, festa della Natività della Vergine, (Celebrazione del Nome di Maria che, con il Rinnovamento liturgico, viene poi fissata definitivamente al 12 Settembre), Reggio sceglie quel giorno per festeggiare la Madonna della Consolazione, legando così il titolo speciale di Consolatrice al Santo Nome di Maria, e decide di prepararsi alla festività celebrando la Madonna nei sette sabati precedenti.
E’ l’inizio della tradizione dei festeggiamenti di Settembre che dura fino ai giorni nostri.

1696-1719
Altri terremoti. La popolazione di Reggio ricorre fiduciosa alla Madonna della Consolazione.

1722 (15 Settembre)
Solenne incoronazione della Vergine e del Divin Figlio con due corone d’oro offerte  dal Capitolo di San Pietro in Roma, che suole coronare ogni anno una della Sacre Immagini di Maria Vergine più insigni per miracoli. Il nome della Madonna della Consolazione di Reggio, imbussolato con altri, risulta prescelto.

1743-1744
Nuova pestilenza. Voto delle nobili Signore reggine di vestire per dieci anni abiti di lutto, bruciando nella piazza gli abiti più ricchi e donando al Quadro della Madonna le gioie più preziose.

1752 (26 Agosto)
La Sacra Congregazione dei Riti, con Decreto, conferma il Patrocinio della Madonna della Consolazione a Reggio.

1753 (7 Luglio)
La stessa Sacra Congregazione concede che la Festa della Madonna della Consolazione si possa celebrare il Martedì successivo alla Festa della Natività di Maria.

1783
I Cappuccini sono costretti a lasciare l’Eremo. Vi ritornano nel 1796.
Brilla fra loro il Ven. P. Gesualdo Melacrinò, che muore il 28 Gennaio 1803 e viene sepolto all’Eremo.

1809
I Francesi scacciano di nuovo dal Santuario i Cappuccini, che vi ritornano in seguito alla Restaurazione.

1836-1847     
La Madonna protegge Reggio in occasione della epidemia colerica e della siccità. Si rinnovano imponenti manifestazioni di fede e devozione.

1854
Una nuova epidemia di colera, che provoca in altre città dolorosi lutti, sfiora appena Reggio: con le offerte pervenute al Santuario, da parte dei cittadini riconoscenti alla Vergine, viene rifatta la cornice d’argento del quadro.

1908 (28 Dicembre)
Il terremoto provoca danni al Santuario, che crolla in buona parte. Il Quadro e la Vara non subiscono danni.

1909 (6 Maggio)
Il Quadro viene riportato in Città, per consentire i lavori di ricostruzione del Santuario.

1910
Inizia la ricostruzione del Santuario con un padiglione, donato da S. Pio X, che crolla durante i lavori, a causa di un forte vento (30 Luglio 1910).

1911 (23 Luglio)
Il Quadro viene riportato all’Eremo e ospitato in una modesta baracca provvisoriamente approntata.

1912 (28 Luglio)
Viene inaugurato il nuovo Santuario, costruito in breve tempo, con ossatura di legno e rivestimento in mattoni.

1930 (Maggio)
Il Quadro viene portato in Cattedrale durante il Congresso Mariano, in cui si propone una nuova incoronazione della Madonna.

1936 (15 Settembre)
Alla presenza di moltissimi Vescovi, di tutte le autorità cittadine, e di una enorme folla, il Card. Alessio Ascalesi, Arcivescovo di Napoli, incorona solennemente la Madonna della Consolazione e il Bambino, con due preziose corone, realizzate con l’oro raccolto presso la popolazione di Reggio ed eseguite a Napoli, con fasce di base recanti incastonati rubini e zaffiri e parti terminali formate da stelle di perle e brillanti di diversa grandezza, disposte a raggiera. In questa occasione, la madre di Mons. Basilio Abenavoli, Canonico del Capitolo e  Sacrista Maggiore della Cattedrale, fa dono della perla centrale della corona della Madonna.
Il Cardinale ringrazia l’Arcivescovo Pujia per aver voluto con “delicato pensiero” che un “Messale nuovissimo, artisticamente rilegato, venisse per la prima volta usato nel solenne Pontificale” da lui presieduto, e per “l’infiammato zelo” con cui “ha preparato la festa dell’Incoronazione del prodigioso Quadro della Madonna della Consolazione”.
(V.: Pagine fuori testo di Approfondimento: Documentazione in merito: Foto e Scambio epistolare fra i due Presuli)

1948 (Febbraio-Maggio)
Si svolge la “Peregrinatio Mariae” voluta dall’Arcivescovo Mons.Lanza: il Quadro della Madonna sosta in tutte le Parrocchie dell’Arcidiocesi, suscitando imponenti manifestazioni di fede.

1954 (7 Dicembre)
1° pietra  del  nuovo  Santuario, in cemento armato.
Il progetto è affidato all’Arch. Anna Sbaraccani Anastasi, di Roma.

1965 (30 Luglio)
Benedizione del nuovo edificio.

1972 (6 Gennaio)
Il Santuario dell’Eremo è proclamato Basilica Minore.

1982
Ignoti rubano il Quadro, che viene ritrovato dopo pochi giorni nelle vicinanze della Basilica.