Messaggio dell'Arcivescovo Vittorio Mondello per la Pasqua: l'incontro con il Risorto sulle strade della speranza

News del 24/03/2013 Torna all'elenco delle news

Carissimi,

in questo momento così delicato e carico di speranza della vita della Chiesa e del mondo - con nel cuore la commozione per il forte gesto di rinuncia di Benedetto XVI e la gioia di avere già avuto da Dio il dono dell’umile Papa Francesco come Vescovo di Roma e Pontefice della Chiesa universale - sento vivo il bisogno - nell’imminenza della celebrazione del mistero di Cristo, morto, sepolto e risorto - di rivolgermi a tutti voi, ad ognuna delle comunità cristiane delle quali siete parte viva, per esortarvi ad accogliere nella pienezza questo singolare momento di grazia, questo passaggio del Signore, che vuole condurci - anche attraverso l’esperienza dura della croce - alla gioia della libertà.

Quello che stiamo per vivere é il momento più alto nel cammino dell’intero anno liturgico: la grande Settimana, che si apre con la Domenica della Passione o delle Palme e culmina con la Domenica della Risurrezione.

Se riusciremo a viverla pienamente ed intensamente, può diventare per noi, presbiteri e fedeli, come e magari più di un corso di esercizi spirituali.

Se, infatti, “accompagneremo” Cristo nella totale offerta di Sé - dall’Ultima Cena alla solitudine del Getsemani, dalla notte della cattura e degli insulti alla tragica esperienza dei tribunali che lo giudicano e lo condannano a morte, dalla flagellazione alla Via crucis, dalle parole di perdono che pronuncia innalzato da terra … fino alla morte; e poi dal silenzio del sepolcro al grido della Risurrezione - avremo, per grazia, la possibilità di entrare nel mistero della sua vita e di permettere alla sua forza divina di varcare le soglie della nostra fragilità umana.

Ma questa “esperienza pasquale” non è solo liturgica. 

Se la inseriamo, infatti, nell’attuale momento storico, segnato dall’infittirsi di una crisi, che non é solo economica, ma attraversa l’essere stesso dell’uomo; e l’accostiamo ai sofferti problemi del nostro territorio e della nostra gente, dentro - tra l’altro - una stagione politica colma di lacerazioni e di confusioni, può diventare il segno di una impensata strada di speranza.

Perché la Pasqua ci annuncia che, se é vero che le radicali difficoltà, il non-senso, il dolore e la morte lacerano il tessuto della nostra storia, è anche certo che non é quella l’ultima parola.  Oltre la morte, infatti, il Risorto sveglia la vita. E apre “strade di speranza” dentro l’orizzonte delle nostre fatiche.

Ed é questo l’augurio, fratelli e figli carissimi, che rivolgo a tutte e a ciascuna delle nostre comunità, mai come in questi giorni “radunate insieme”: che il seme della speranza, inserito da Gesù nei solchi dei nostri passi, ci permetta di riconoscerLo soprattutto lì dove egli ama nascondersi: negli ultimi della terra, nei “senza nome e nei senza diritti”, negli “esperti di solitudine e di abbandono”, nelle vittime dell’odio, nei bastonati della storia, nei relitti del mondo.

Diventiamo, fratelli miei, con umiltà e coraggio testimoni del Risorto! Porteremo così, dentro ogni fatica e disperazione umana, il germe di una vita nuova.


Buona Pasqua a tutti!


Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vi benedico con cuore di padre, di fratello e di amico.

Reggio Calabria, 17 marzo 2013                 

                                                  Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita

 

Messaggio dell'Arcivescovo Vittorio Mondello per la Pasqua 2013