25 gennaio: Solennità della conversione di San Paolo apostolo
News del 24/01/2014 Torna all'elenco delle news
La conversione di Paolo che siamo chiamati a celebrare e a vivere, esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato. La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dove egli scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra. Egli stesso perseguitato per Cristo dirà: ‘Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa’.
Questa celebrazione, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X. Conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione (cfr Conc. Vat. II, Decreto sull’ecumenismo ‘Unitatis redintegratio’, 7). (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.
Sabato 25 gennaio 2014, alle ore 17.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Francesco presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sul tema: «Cristo non può essere diviso» (cfr. 1 Cor 1, 1-17).
Prenderanno parte alla celebrazione i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. Sono invitati, in modo particolare, il clero e i fedeli della diocesi di Roma.
"Paolo viene da Saulo come un agnello uscito da un lupo. Primo avversario, poi apostolo; prima persecutore, poi testimone del Vangelo."
S.Agostino, Le Confessioni
"Paolo è la tromba del Vangelo, il ruggito del leone, un fiume di eloquenza divina. Ogni volta che lo leggo mi sembra di udire non parole, ma tuoni."
San Girolamo
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura (Mc 16, 15)
Oggi, si celebra la conversione di San Paolo e la Chiesa ci invita a rinnovare la nostra fede. Il brano del Vangelo di Marco ci apre dinanzi la missione degli apostoli, missione universale, per tutto il mondo, per ogni creatura. La risposta a tale chiamata sarà sempre o adesione alla fede, battesimo, salvezza o incredulità, rifiuto, condanna
Gesù assicura che la predicazione degli apostoli sarà sostenuta da segni particolari che manifesteranno che Gesù è il Signore del creato: i miracoli elencati indicano che è iniziato il tempo del superamento di tutti i mali che affliggono l'umanità.
Oggi, la Chiesa continua a realizzare la promessa di Cristo non solo attraverso la proclamazione del Vangelo anche attraverso una molteplicità immensa di opere a favore della vita e in particolare dei poveri: scuole di ogni livello, orfanotrofi, ospedali, case per i malati terminali, case di riposo per anziani, movimenti che lavorano per la giustizia in tutti gli ambiti, liberazione di schiavi, pace ecc. ecc. Ovunque si trovano vescovi, sacerdoti, suore, laici cristiani, là Cristo continua la sua missione nella Chiesa.
"Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte sono un corpo solo, così anche il Cristo. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui". San Paolo
Omelia a cura di Eremo San Biagio
Apostoli della conversione
Chi si converte non solo opera un miracolo in sè, ma anche opera dei miracoli attorno a sè. proprio come lo è stato per San Paolo.
La salvezza dalla confusione, dalla paura, dalla solitudine sono i primi miracoli; il non essere contagiati dai veleni del mondo, dalla logica delle tenebre, il parlare lingue nuove nello Spirito, il guarire le malattie morali, eccone altri.
Il mondo è pieno di miracoli, laddove la conversione attua un modo di vedere e analizzare le cose dal punto di vista dello Spirito.
Ecco che allora la tenebra è trasformata in luce, il peccato in grazia, il limite in risorsa, e tutto quanto era di ostacolo diventa aiuto e sostegno nel cammino.
L'apostolo, come Paolo, trova il suo riferimento nell'atto della grazia posto sul suo cammino di conversione, laddove la luce si fa densa di energia rinnovante dello Spirito, e la creatura nuova appare nel suo splendore.
Essere segni di luce è opera e testimonianza della conversione, del cambiamento dentro e fuori la persona che si è incontrata misteriosamente e prodigiosamente con il Mistero della vita.
La conversione dell'Apostolo è ora illuminante anche per noi, richiamandoci il percorso di Dio, che scende sempre nella nostra storia.
Omelia di don Luciano Sanvito
Chi sei, o Signore?
Celebriamo oggi la conversione di san Paolo. Egli era un accanito persecutore di cristiani, ma egli stesso racconta negli Atti degli Apostoli, che un giorno…"mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso, una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: "Saulo, Saulo, perché mi persèguiti?". Io risposi: "Chi sei, o Signore?" Mi disse: "Io sono Gesù, il Nazareno, che tu persèguiti".
Quella luce celeste lo folgorò dentro l'anima e divenne anche cieco negli occhi perché chi non crede in Gesù è cieco e insipiente: non vede la Verità, che è Gesù Cristo, Luce del mondo, ma vive nelle tenebre e nella confusione di questo mondo e di se stesso. Saulo capì e credette in Gesù: si fece battezzare nel suo Santo Nome e divenne un Apostolo di fuoco, l'Apostolo delle genti. Egli arrivò fino a Roma per testimoniare la sua fede ardente in Gesù Cristo; e qui seppe dare la sua estrema testimonianza di fede a Lui e fino a versare il suo sangue. Egli venne decapitato là alle Tre Fontane, dove oggi sorge il monastero benedettino. Apostolo di Gesù Cristo, grande apostolo. E oggi Gesù nel vangelo ci dice: "andate il tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato". San Paolo, prega per noi e per la nostra conversione, tu che hai creduto a Gesù che ti chiamava alla vera fede, aiutaci ad essere veri cristiani.
Il mandato: "Andate…"
Gesù aveva iniziato la sua predicazione con un messaggio semplice, essenziale: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Egli parlava del tempo "compiuto", dalla realizzazione cioè delle promesse antiche con la sua venuta tra noi, parlava dell'avvento del Regno, ormai prossimo a stabilirsi definitivamente nel mondo, parlava di fede ed infine esortava tutti alla conversione. Oggi festeggiamo proprio una grande conversione, quella di Paolo di Tarso. Da persecutore di Cristo, folgorato dalla grazia sulla via di Damasco, diventa l'apostolo delle genti. Una conversione, quella di Paolo, che egli stesso racconta con accenti di commozione e di gratitudine e che ha segnato come una corsia preferenziale, sulla quale si sono immessi dopo di lui, una schiera innumerevole di persone che, come lui, con esperienze di vita, prima lontane da Dio e talvolta nemici dichiarati di Lui, hanno poi ritrovato la strada del ritorno.
La conversione è un rinnegamento degli errori passiti, una inversione di rotta rispetto ai percorsi del male, un sincero pentimento degli errori commessi e il conseguente innamoramento di un bene nuovo, vero, autentico. Coinvolge l'uomo in tutta la sua esistenza, ma è sempre frutto della grazia divina: è Dio che agisce. Spesso il Signore dopo la chiamata, sollecita ad un impegno e ad una missione speciale.
Anche Paolo, come gli altri apostoli, sentirà imperioso il comando del Signore ad andare in tutto il mondo a predicare il vangelo ad ogni creatura. Egli diventerà, insieme a Pietro, la colonna portante dell'edificio della Chiesa. Coronerà la sua missione, dopo fatiche e persecuzioni di ogni genere, con la palma del martirio.
Come fedeli in Cristo e convertiti dal paganesimo, dobbiamo immensa gratitudine a questo Apostolo: lui per primo ci ha annunciato la vera fede e con i suoi scritti a reso perenne quell'annuncio. La conversione, in quanto costante ed indefessa tensione a Dio, è dovere di ogni cristiano ed è un impegno che non dobbiamo mai smettere.
Omelia a cura dei Monaci Benedettini Silvestrini
Atti degli Apostoli 18
9 E il Signore disse in una notte in visione a Paolo: non temere; ma parla e non tacere.
Atti degli Apostoli 22
3 Ed egli continuò: "Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. 4 Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne, 5 come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.
6 Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me; 7 caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 8 Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. 9 Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava. 10 Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. 11 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.
12 Un certo Ananìa, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti, 13 venne da me, mi si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell'istante io guardai verso di lui e riebbi la vista. 14 Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 15 perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16 E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome.
17 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi 18 e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me. 19 E io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te; 20 quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano. 21 Allora mi disse: Va', perché io ti manderò lontano, tra i pagani".
Atti degli Apostoli 26
12 In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con autorizzazione e pieni poteri da parte dei sommi sacerdoti, verso mezzogiorno 13 vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio. 14 Tutti cademmo a terra e io udii dal cielo una voce che mi diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo. 15 E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. 16 Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. 17 Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando 18 ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me.
Lettera ai Romani 15
17 Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio; 18 non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere, 19 con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20 Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21 ma come sta scritto:
Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.
I quattro viaggi di San Paolo: