Novena di Natale 2011: 20-21 e 22 dicembre

News del 20/12/2011 Torna all'elenco delle news

Giovedì 22 dicembre 2011

Cristo, la grande opera di Dio per tutti gli uomini

Prima Lettura  1 Sam 1, 24-28
Anna ringrazia per la nascita di Samuèle.
Vangelo   Lc 1, 46-55
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente.


(Dal discorso di papa Paolo VI  all'apertura della seconda sessione conciliare, 29-09-1963)

6. Né la nostra tristezza finisce qui. Se guardiamo alla famiglia umana, siamo assaliti da immensa apprensione per le molte altre calamità nelle quali si dibatte: soprattutto per l’ateismo, che si è introdotto in parte della comunità umana, turbando l’ordine delle cose in ciò che tocca la mentalità, la morale e la vita sociale, in modo tale che a poco a poco viene accantonata tra gli uomini l’esatta nozione di quell’ordine. Man mano che si fa più chiara la luce che emana dalla conoscenza della natura, gradatamente - purtroppo - diventa più nebulosa la conoscenza di Dio e di conseguenza anche la vera cognizione dell’uomo. Quindi, mentre il progresso perfeziona in modo stupefacente le macchine di ogni genere di cui l’uomo fa uso, ogni giorno più la solitudine, la tristezza, la disperazione invadono il suo animo.
7. Avremmo molte cose da dire sulle complicate e per tanti versi tristi condizioni degli uomini moderni; ma oggi non è il caso di parlarne. Ora, come abbiamo appena detto, il Nostro intimo arde di carità, come arde la Chiesa radunata in Concilio. Seguiamo con estrema simpatia questa nostra epoca e le sue varie e contraddittorie manifestazioni, e siamo anche presi dall’incontenibile volontà di comunicare agli uomini contemporanei il messaggio di amore, di salvezza e di speranza che Cristo ha portato al mondo: "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui" (Gv 3,17).
8. Sappia con certezza il mondo che è visto amorevolmente dalla Chiesa, che nutre per esso una sincera ammirazione ed è mossa dallo schietto proposito non di dominarlo ma di servirlo, non di disprezzarlo ma di accrescerne la dignità, non di condannarlo ma di offrirgli conforto e salvezza.
9. Da questo Concilio, donde lo sguardo si apre su tutto il mondo, la Chiesa volge gli occhi della sua mente ad alcune categorie di persone. Guarda cioè ai poveri, ai bisognosi, agli afflitti, a quelli che sono oppressi dalla fame e dal dolore, che sono tenuti in catene: si rivolge dunque in particolare a quella parte dell’umanità che soffre e piange, perché sa che queste persone le appartengono per diritto evangelico, ed è felice di ripetere le medesime parole del Signore: "Venite a me, voi tutti" (Mt 11,28).
10. La Chiesa rivolge poi gli occhi agli uomini di cultura, che sono dediti agli studi letterari, all’osservazione della natura, alle belle arti; la Chiesa ha anch’essi in grande onore, e con immenso interesse intende accogliere le loro esperienze, approvare i frutti del loro ingegno, tutelare la loro libertà ed aprire ai loro animi perturbati ed agitati l’accesso alle sfere superiori della parola divina e della divina grazia.
11. Guarda ai lavoratori, alla dignità della loro persona e del loro lavoro, alle loro legittime richieste, alla necessità, che ancora tanto li affligge, che siano migliorate le loro posizioni sociali e che la loro vita spirituale progredisca; e ancora al compito che si potrebbe loro affidare, da adempiere però con animo retto e cristiano; parliamo della missione di creare un nuovo ordine civile, nel quale gli uomini siano liberi e si sentano fratelli. La Chiesa, Madre e Maestra, è con loro.
12. Guarda ai governanti. Invece dei severi moniti con i quali deve spesso richiamarli, oggi la Chiesa rivolge loro queste parole piene di incoraggiamento e di fiducia: State di buon animo, capi delle Nazioni! Voi potete fornire ai vostri popoli molti dei beni di cui la vita degli uomini abbisogna, cioè il pane, l’istruzione, l’ordine, la dignità propria dei figli e dei cittadini concordi; purché però siate coscienti di che cosa è l’uomo, cosa che solo la sapienza cristiana può pienamente insegnarvi. Operando con accordi collettivi secondo la legge della giustizia e dell’amore, voi potete donare la pace, il più prezioso dei beni, che tutti desiderano tanto ardentemente e la Chiesa tutela e promuove così tenacemente; e così di tutte le popolazioni potete formare una sola nazione. Dio sia con voi!

Preghiere dei fedeli

Fratelli e sorelle,
riconoscendo con Maria di Nazareth che la storia degli uomini è rinnovata dall’incarnazione di Cristo, eleviamo a Dio, nostro, Padre, la preghiera.
L Preghiamo insieme e diciamo: Soccorri ancora il tuo popolo, Signore!

* Signore, che hai manifestato la tua grandezza in Maria di Nazareth: concedi alla Chiesa di riconoscersi custodita nella fede e nella speranza dal tuo amore. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che ci fai cantare la tua grandezza in Maria: donaci la sua umiltà e la sua disponibilità alla tua Parola. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che rovesci i potenti dai troni: insegna ai capi delle nazioni come custodire la dignità dell’uomo nella pace e nella giustizia. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che colmi di beni gli affamati: ascolta il grido dei popoli in preda alle carestie o scacciati dalle loro case a causa delle guerre e delle calamità naturali. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che innalzi gli umili: guida gli uomini di cultura a riconoscere la tua impronta nella persona umana e in tutte le cose create. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che rimandi i ricchi a mani vuote: aiuta gli uomini di oggi a costruire una società nuova, in cui tutti sono liberi e si riconoscono fratelli. Noi ti  preghiamo.


A Lodi e Vespri si aggiunga il Padre Nostro


P Ascolta, o Padre, il grido degli uomini
     e manda sulla terra il tuo Santo Spirito
     affinché tutti possano cantare con Maria
     le meraviglie del tuo amore,
     rivelato nell’incarnazione del Figlio tuo,
     Cristo nostro Signore.
T  Amen!
 

Mercoledì 21 dicembre 2011

L'esultanza dell'umanità che incontra Cristo

Prima Lettura   Ct 2, 8-14
Ecco, il mio diletto viene saltando per i monti.
Oppure:    Sof 3, 14-18
Il Signore tuo Dio è in mezzo a te.
Vangelo   Lc 1, 39-45
A cosa debbo che la madre del mio Signore venga a me?

(Dal discorso di papa Paolo VI di chiusura della quarta sessione conciliare, 07-12-1965)

E che cosa ha considerato questo augusto Senato nella umanità, che esso, sotto la luce della divinità, si è messo a studiare, ha considerato ancora l’eterno bifronte suo viso: la miseria e la grandezza dell’uomo, il suo male profondo, innegabile, da se stesso inguaribile, ed il suo bene superstite, sempre segnato di arcana bellezza e di invitta sovranità. Ma bisogna riconoscere che questo Concilio, postosi a giudizio dell’uomo, si è soffermato ben più a questa faccia felice dell’uomo, che non a quella infelice. Il suo atteggiamento è stato molto e volutamente ottimista. Una corrente di affetto e di ammirazione si è riversata dal Concilio sul mondo umano moderno. Riprovati gli errori, sì; perché ciò esige la carità, non meno che la verità; ma per le persone solo richiamo, rispetto ed amore. Invece di deprimenti diagnosi, incoraggianti rimedi; invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sono partiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo: i suoi valori sono stati non solo rispettati, ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni purificate e benedette.
Vedete, ad esempio: gli innumerevoli linguaggi delle genti oggi esistenti sono stati ammessi a esprimere liturgicamente la parola degli uomini a Dio e la Parola di Dio agli uomini, all’uomo in quanto tale è stata riconosciuta la vocazione fondamentale ad una pienezza di diritti e ad una trascendenza di destini; le sue supreme aspirazioni all’esistenza, alla dignità della persona, alla onesta libertà, alla cultura, al rinnovamento dell’ordine sociale, alla giustizia, alla pace, sono state purificate e incoraggiate; e a tutti gli uomini è stato rivolto l’invito pastorale e missionario alla luce evangelica.


Preghiere dei fedeli

P Fratelli e sorelle,
esultanti per essere stati chiamati come Giovanni ed Elisabetta ad accogliere Cristo, eleviamo a Dio, nostro Padre, la preghiera.


L Preghiamo insieme e diciamo: Donaci la tua gioia, Signore!

* Concedi, Signore, alla Chiesa di vivere come Maria l’urgenza di comunicare agli uomini il dono di salvezza ricevuto dal tuo amore. Noi ti  preghiamo.

* Rendi, Signore, l’umanità disponibile ad accogliere come Elisabetta l’annuncio di salvezza testimoniato dai cristiani. Noi ti  preghiamo.

* Conduci, Signore, la società di oggi a riconoscere come segno del tuo amore i sussulti che dal suo interno evocano nuovi orizzonti di pace e giustizia. Noi ti  preghiamo.

* Suscita in noi, Signore, la gratitudine per averci concesso di incontrare l’evangelo nelle famiglie che ci hanno generato alla vita e alla fede. Noi ti  preghiamo.

* Dona, Signore, ai membri della Chiesa l’umiltà evangelica per essere stati da te scelti e chiamati ad essere segno d’evangelo fra gli uomini. Noi ti  preghiamo.

* Sostieni, Signore, la fede dei cristiani e concedi loro la beatitudine di chi come Maria ha creduto che tu adempi sempre la tua parola di salvezza. Noi ti  preghiamo.


A Lodi e Vespri si aggiunga il Padre Nostro


P Ascolta, o Padre, questa preghiera
     e dona alla Chiesa lo Spirito Santo
     affinché, come Maria, sia segno
     del venire del Figlio tuo,
     Cristo nostro Signore.
Amen!


Martedì 20 dicembre 2011

La Chiesa in docile ascolto della Parola

Prima Lettura   Is 7, 10-14
Ecco: la vergine concepirà.
Vangelo   Lc 1, 26-38
Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.


(Dal discorso di papa Paolo VI all'apertura della seconda sessione conciliare, 29 -09-1963)

4. Ci sembra sia venuto ora il tempo nel quale si debba più profondamente esaminare, riordinare, esprimere la verità sulla Chiesa di Cristo, forse non con quei solenni enunciati che sono detti definizioni dogmatiche, ma piuttosto facendo uso di dichiarazioni in cui con un magistero più chiaro e autorevole la Chiesa si pronuncia su ciò che pensa di se stessa.
5. La coscienza della Chiesa si autochiarisce, aderendo con incrollabile fedeltà alle parole e alle affermazioni di Cristo, recependo con riverente rispetto i sicuri insegnamenti della Sacra Tradizione, assecondando l’illuminazione interiore dello Spirito Santo, che ora sembra chiedere questo alla Chiesa, che con tutte le forze cerchi di far capire a tutti gli uomini che cosa essa sia.

Preghiere dei fedeli

P Fratelli e sorelle,
docili come Maria di Nazareth, alla Parola del Signore, con lei, divenutane serva obbediente, eleviamo al Padre la preghiera.

L Preghiamo insieme e diciamo: Rendici servi della tua parola, Signore!
* Signore, che inviavi a Maria una parola di gioia: rendi la parola della Chiesa profezia della tua gioia presso tutti gli oppressi. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che inviavi a Maria una parola di fiducia: rendi la parola dei ministri della Chiesa  incoraggiamento a chi è sfiduciato e stanco della vita. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che inviavi a Maria una parola che orientava la vita: rendi la parola di educatori e catechisti capace di rivolgere a te lo sguardo di fanciulli, giovani, adulti. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che inviavi a Maria una parola di speranza rendi la parola di questa comunità annuncio delle meraviglie del suo amore alla gente nella città e fra la gente. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che inviavi a Maria una parola che leggeva i tuoi segni nella storia: rendi la parola del papa Benedetto guida a comprendere in te le vicende dell’esistenza. Noi ti  preghiamo.

* Signore, che accoglievi l’obbedienza di Maria alla tua parola: accogli anche le nostre esitazioni ad obbedire all’evangelo e fecondale con frutti di pace e giustizia Noi ti  preghiamo.


A Lodi e Vespri si aggiunga il Padre Nostro


Ascolta, o Padre, la nostra preghiera
      e ricoprici dell’ombra dello Spirito
      affinché obbediamo sempre all’evangelo
      recato sulla terra dal Figlio tuo,
      Cristo nostro Signore.
Amen!