Conversione è lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo - a cura di don Nicola Casuscelli - I di Quaresima

News del 12/03/2011 Torna all'elenco delle news

La Quaresima è un tempo privilegiato che il Signore ci dona perché possiamo amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Se ci fidiamo delle sole nostre forze, facciamo l’inevitabile esperienza della nostra incompletezza. Se cerchiamo l’aiuto alla persona giusta, allora possiamo avere la speranza di riuscire a migliorarci. La persona giusta è lo Spirito Santo.

Il Santo Padre Benedetto XVI, quando nel suo messaggio spiega cos’è la conversione, dice anzitutto che è il “lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo”.
Nel Vangelo abbiamo un immediato riscontro: Gesù è vero che nel deserto è tentato, ma prima di affrontare i quaranta giorni di prova (come 40 sono i giorni della Quaresima), riceve il battesimo e quello Spirito che discende e si poggia su di lui è lo stesso Spirito che lo conduce nel deserto. Dunque, Gesù può affrontare il diavolo e tutti i tentativi di sedurlo perché lo Spirito Santo è sempre con lui.

Dunque, la conversione è veramente aprire la nostra vita alla Terza Persona della Santissima Trinità, perché si doni a noi e noi riconoscendo la voce di Gesù possiamo amare il Padre ed essere veramente perfetti.

Vi ricordo a tal proposito la bella sequenza dello Spirito Santo che stiamo imparando a conoscere perché preghiamo con essa. Lo Spirito è in noi, ma dobbiamo invocarne la venuta.

Allora poniamogli la domanda: Spirito Santo chi sei?
Gesù ci risponde così: è l’altro Consolatore che ha la vocazione di rimanere con noi per sempre; è lo Spirito della verità che ci guida a conoscer tutta la verità di Dio stesso ed anche dell’uomo; è il dono di Gesù risorto che ci fa dire con Gesù: Abbà, Papà; è la Pace attraverso la quale il Risorto si manifesta; è la vita nella/della Chiesa che ci permette di affrontare tutto per amore di Cristo e del suo vangelo, finanche il martirio.

La sequenza dello Spirito Santo ci dice che è: Padre dei poveri, Datore dei doni, Luce dei cuori, Consolatore perfetto, Ospite dolce dell’anima, dolcissimo Sollievo, Riposo nella fatica, Riparo nell’arsura, Conforto nel pianto. È luce piena di beatitudine, che invade l’intimo della vita dei suoi fedeli. La sua forza genera la vita naturale e la vita della grazia.

Chi si accosta al Mistero di Dio comincia proprio dallo Spirito Santo! Infatti, purificando ciò che è sudicio, bagnando ciò che è arido, medicando e sanando le nostre ferite aperte, piegando ciò che è rigido, scaldando ciò che è gelido e raddrizzando ciò che è fuorviato, lo Spirito Santo fa diventare bella la nostra vita e infonde in noi il coraggio del mettersi sul cammino della vita nuova. Questo scegliere di cambiare strada per intraprendere quella migliore, che porta la Vita e conduce alla Vita è proprio la conversione.
Ecco allora la preghiera allo Spirito Santo: Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni: virtù, premio, morte santa e gioia eterna! Cos’altro, dunque, cerchiamo da Dio? La preghiera non ci dice di chiedere denaro, terreni, vigneti, onori, lodi, elogi ed esaltazioni per noi e per gli altri. La preghiera ci fa chiedere per questa vita tutto ciò che appartiene alla vita spirituale: le virtù, la ricompensa per le nostre fatiche, il condurre una vita nella grazia di Dio, perché anche la morte diventi la manifestazione della nostra condotta. E ci fa chiedere in ultimo (che è la speranza del nostro pellegrinaggio terreno): la gioia eterna.

Il tempo della Quaresima può diventare per  noi un’autentica palestra di conversione per la santità.
Cominciamo dall’invocare lo Spirito Santo, proprio con la preghiera della sequenza. Guarda dentro lo schermo della tua vita e abbi il coraggio di prendere il canale
- dei tuoi difetti: guardali in faccia, dagli un nome
- delle tue ferite: guarda quanto sono profonde, ricorda chi te le ha procurate
- dei tuoi pensieri: dove c’è la purezza delle intenzioni? Dove la tiepidezza delle superficialità? Dove la cattiveria?
- delle tue parole: quante volte e in che modo feriscono le persone? Quante volte non si addicono ad un uomo e ad un cristiano? Quante volte le usi per camuffarti , per criticare o giudicare?
- delle tue opere: sono per la gloria di Dio? Ogni azione che il cristiano compie dovrebbe essere sempre per dare gloria a Dio!
- delle tue omissioni: anche l’omettere (che è molto vicina all’omertà!) è peccato! Astenersi nel difendere chi è ingiustamente offeso è peccato! Astenersi dal far visita ad un familiare, o vicino e dal portare il calore dell’amicizia e della fraternità è peccato! Astenersi dal tentare ogni forma di riconciliazione con chi abbiamo degli screzi è peccato! Astenersi dall’interrogarsi sulla misericordia di Dio per tutti è peccato! Astenersi dal proprio onesto dovere nel lavoro, nello studio, nella parrocchia, verso gli amici, i fidanzati,i  mariti,le  mogli,i figli,i genitori è peccato!

Solo lo Spirito Santo farà sentire dentro di noi il dolore dei nostri peccati! Magari questo accadesse!!! Quel dolore sarebbe una grazia grandissima, più grande di qualsiasi guarigione fisica! Sarebbe la grazia della guarigione del cuore, che vince ogni  sclerocardia, ossia ognidurezza del cuore.

Gesù, grazie allo Spirito Santo, ha potuto affrontare la prova delle tentazioni nel deserto e grazie al Dono dell’Amore Trinitario (lo Spirito Santo appunto) ha potuto riconoscere l’opera falsa e malevola del diavolo: non amare Dio a) con il proprio cuore e quindi non sottomettere i propri desideri interiori a Dio, quindi  ribellarsi a Lui b) con la propria anima, cioè con la propria vita, con il proprio corpo, fino al martirio c) con tutte le proprie forze, cioè con i propri beni e con quanto si possiede. Gesù, dalla lotta con il tentatore (Diavolo vuol dire “divisore” e “accusatore”, satana vuol dire “avversario”), ne esce vittorioso. Perché? Gesù confida nell’amore provvidente e misericordioso del Padre, il quale amore lo Spirito Santo glielo ricorda ed alimenta e con la forza dello Spirito la sua umanità riesce a sconfiggere il male.

Dal Vangelo di Matteo
[Il battesimo di Gesù. Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».]
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. (Mt 4,1-11)

Vieni, Santo Spirito!

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
 
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
 
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
 
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
 
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
 
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
 
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
 
Dona ai tuoi fedeli 
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
 
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

 

Testi di don Nicola Casuscelli, Presidente della Commissione Diocesana per la Pastorale Liturgica - meditazione per la prima domenica di Quaresima: Conversione è “lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo” (cit. Benedetto XVI)