Meditazioni d'Avvento a cura di don Nicola Casuscelli: il Tempo
News del 27/11/2010 Torna all'elenco delle news
Un grande tesoro che il Signore ci ha donato è proprio il tempo.
Ma è anche banco di prova della nostra fede e della nostra capacità di trafficare i talenti che abbiamo.
Eppure tante volte esso scorre in maniera tale da non accorgercene e, a volte, quanto è triste!, non gli permettiamo (sempre al tempo!) di diventare il luogo dell’incontro con Dio.
Il caro sant’Agostino usava spesso un’espressione: “Timeo Dominum fuentem”, “Ho paura del Signore che passa”, non perché aveva paura di chissà cosa Dio potesse fargli, ma di non accorgersi del passo di Dio nella sua giornata e, quindi, nella sua esistenza.
Il nostro santo era consapevole che tutto quello che lui era, quello che possedeva, le sue virtù derivavano tutte dalla provvidenza di Dio, che non pensa alle sue creature “con tirchieria”, ma, al contrario, le riempie di sé, facendo sì che ciascuno di noi possa riflettere la sua meravigliosa immagine.
Ma ci pensi? Dio ti dona il tempo perché tu possa “accorgerti” di lui, del suo passare nella tua storia. E se Dio passa nella tua esistenza: ti salva, cosicché la tua diventa una vera storia della salvezza.
Quale il nostro atteggiamento? Ce lo indica il Vangelo odierno: “Vegliate!”
Dio viene nella nostra storia e ci sconvolge. Perché? Perché ci fa capire che nulla ha senso senza di lui e che i nostri progetti, desideri e tutto quello che facciamo se non è orientato a Lui manca dell’essenziale, della più profonda verità.
“Tenetevi pronti!”, ci esorta Gesù. “Perché, Signore, insisti tanto su questo?” Forse, una risposta è perché non vuole trovarci impreparati ad accoglierlo quando bussa alla porta del nostro cuore, quando ci invita ad essere testimoni del suo Vangelo, quando siamo chiamati a schierarci in favore della vita nascente e di quella più debole, quando ci invita ad ascoltare la sua Voce nel silenzio della preghiera.
Pensa, tutto questo avviene nel tempo, eppure, nella nostra esistenza, proprio il tempo è una parentesi dell’eternità! Per questo, anche il Signore ci vuole “vigilanti nell’attesa della sua venuta”. D’altronde, se si attende l’amato, lo si desidererà con tutto il cuore, e ci si preparerà bene per accoglierlo.
E allora qualche domanda per la tua vita di cristiano:
Quanto desideri Gesù?
Lo metti al primo posto nelle tue scelte quotidiane e di vita?
Vivi il tempo nella dimensione della lode e con la volontà di operare per il Regno dei cieli?
In che modo sei vigilante?
Gesù appaga ogni tuo desiderio e felicità?
Commento di don Nicola Casuscelli, Presidente della Commissione Diocesana per la Pastorale Liturgica
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