Santo del giorno 14 marzo: Santa Matilde di Germania

News del 14/03/2025 Torna all'elenco delle news

Santa Matilde regina di Germania che non si lasciò accecare dalle ricchezze della corona ma vide nella sua posizione un’opportunità per aiutare i poveri, i malati, i carcerati e si assicurava che qualsiasi persona si recasse al palazzo reale in cerca di aiuto venisse assistita. Si prodigò anche nella fondazione di ospedali e monasteri. Enrico I pensava che molte delle sue vittorie fossero dovute alle preghiere e ai consigli della sua amata Matilde. E' richiesta la sua intercessione per i problemi nel matrimonio o le dispute familiari, quando si è accusati ingiustamente e per i poveri.

 

Engern, Sassonia, 895 circa - Quedlinburgo, Sassonia, 14 marzo 968
Da lei e da suo marito Enrico I (duca di Sassonia e più tardi re di Germania) discende la casata che conterà quattro imperatori: la famosa dinastia sassone. Educata nel monastero di Herford, in Westfalia, dove sua nonna era badessa, Matilde sa leggere e scrivere, un fatto non frequentissimo nelle grandi casate del tempo, e non si mantiene estranea alle vicende della politica. Quando nel 936 muore suo marito Enrico, lei non è molto favorevole al primogenito Ottone come successore e tenta di far proclamare re il più giovane Enrico. Si arriva a un conflitto tra i due fratelli. Dopo l'incoronazione imperiale di Ottone a Roma (962) la famiglia è riconciliata. Matilde si ritira nel monastero di Nordhausen, dove, dopo essersi spesa per i poveri e i malati, si ammala, e più tardi si trasferisce in un altro monastero: a Quedlimburgo, in Sassonia dove morirà.

 

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Martirologio Romano: A Quedlinburg in Sassonia, in Germania, santa Matilde, che, moglie fedelissima del re Enrico, fu insigne per umiltà e pazienza e si prodigò generosamente nell’assistenza ai poveri e nella fondazione di ospedali e monasteri.TV

 

È una regina talmente buona con i sudditi da fondare non solo ospedali per i poveri, ma da recarsi di persona di strada in strada, alla ricerca dei derelitti, per confortarli con una parola buona e donare loro cibo e denaro che porta sempre con sé. Per questo motivo, Matilde, regina della Germania del X secolo, subisce umiliazioni e ingiustizie per mano dei suoi stessi figli che la accusano di dilapidare il patrimonio di famiglia. Matilde è figlia del conte Dietrich di Westfalia e nasce a Enger (Germania) nell’895 circa. La nonna Matilde, badessa di un convento, educa la nipote che cresce bella, istruita, saggia e buona. Viene data in sposa a Enrico, duca di Sassonia, chiamato l’Uccellatore perché appassionato di caccia.

Enrico diventa re di Germania e Matilde regina. La coppia si ama e nascono cinque figli: tre maschi e due femmine. Matilde prega molto per la sua famiglia, per i sudditi e perché il marito prenda sagge decisioni politiche. Enrico le vuole bene e non ostacola la sua inclinazione verso la Chiesa, anzi asseconda la moglie così generosa verso i poveri dell’impero. Matilde si reca personalmente per le strade a cercare i poveri e i malati. Fonda anche conventi e ospedali. È una regina “speciale”.

Quando il bravo marito muore, i figli Ottone ed Enrico litigano per chi deve essere il successore. Mamma Matilde soffre e prega perché torni la pace in famiglia. Alla fine Ottone diventa re ed Enrico duca di Baviera. Successivamente Ottone si allea con il fratello per spogliare la madre di tutti i suoi beni, anche quelli personali: la accusano di essere troppo prodiga e di scialacquare le casse erariali. Così la costringono a rifugiarsi in un convento e la regina Matilde si ritrova nullatenente, proprio come quelli che ha sempre aiutato.

La regina si dispera non perché aspira a riavere la ricchezza e i privilegi, invero ella desidera che i figlioli, resi avidi dall’egoismo, si ravvedano. Così avviene. Le continue preghiere della regina vengono ascoltate. I figli chiedono perdono alla mamma e la richiamano a corte, anche per essere da lei consigliati su complicate traversie politiche. Matilde continua la sua opera di giustizia sociale verso i bisognosi. Muore nel 968, nell’Abbazia di Quedlinburg (Germania), amata da tutto il popolo. Tanti i miracoli avvenuti per sua intercessione.

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Matilde di Ringelheim era figlia del duca di Westfalia e Reinhild, nell’attuale Germania. Da piccola venne portata a vivere con la nonna, che dopo essere rimasta vedova era badessa di Erfurt. Lì le monache si incaricarono della sua educazione, e Matilde acquisì grandi virtù cristiane.

La leggenda racconta che dopo un giorno di caccia il duca di Sassonia, Enrico I, entrò nell’abbazia a pregare e rimase stupito dalla bellezza di Matilde.

La chiese in sposa, e dopo le nozze si innamorò ancor più di lei per le qualità della sua anima. Era una donna di grande bontà, pietà e umiltà.

Nel 918, il marito venne scelto per succedere al re della Francia Orientalis, Corrado I. Fu così che Enrico I divenne il primo re tedesco della dinastia sassone, e Matilde la sua regina.

Lei, però, non si lasciò accecare dalle ricchezze della corona, né abbandonò il suo stile di vita e i suoi modi umili e pii; al contrario, vide nella sua posizione un’opportunità per aiutare più gente ed essere più generosa.

Mentre suo marito lottava per difendere la patria dagli eserciti stranieri, Matilde si dedicava a far visita e a consolare malati e feriti.

Parlava di Dio ai popoli pagani dei dintorni, distribuiva l’elemosina ai poveri (il re non le chiese mai di rendere conto delle sue spese perché aveva piena fiducia in lei, e piuttosto si meravigliava della sua opera), faceva visita ai prigionieri (pagava i debiti di quelli che erano reclusi per questo per rimetterli in libertà) e si assicurava che qualsiasi persona si recasse al palazzo reale in cerca di aiuto venisse assistita.

Più che una monarca, era come una madre protettiva. Enrico I pensava che molte delle sue vittorie fossero dovute alle preghiere e ai consigli della sua amata Matilde.

Dopo 23 anni di felice matrimonio il re morì, e Matilde offrì a Dio di distaccarsi da tutte le sue ricchezze per l’anima del marito. Nella sua vita le usò solo per fondare conventi e distribuire aiuti ai poveri.

Ma non fu tutto rose e fiori. Matilde ebbe cinque figli con il marito (Ottone imperatore di Germania; Enrico, duca di Baviera; San Bruno, arcivescovo della Baviera; Gernerga, moglie di un governante; Edvige, madre del re francese Ugo Capeto).

Quando Ottone assunse il trono e venne proclamato imperatore perché era il maggiore, espulse Matilde dal palazzo credendo che lei preferisse Enrico, che si era ribellato perché diceva che era lui a meritare di essere re, essendo il primo figlio maschio nato quando suo padre era già monarca.

Matilde andò a vivere in un convento, dove non smise di pregare per la riconciliazione dei due figli.

I fratelli alla fine risolsero i loro dissidi (e fu allora che Enrico venne nominato duca di Baviera), ma umiliarono la madre, non credendo che avesse ripartito le sue ricchezze tra i poveri come diceva e pensando invece che le avesse tenute per sé per goderne personalmente.

“È vero che si sono uniti contro di me, ma almeno si sono uniti”, scherzava Matilde anche in quei momenti difficili.

Sia a Ottone che a Enrico, però, le cose iniziarono ad andare molto male, e nel regno questo fatto venne attribuito al modo in cui avevano trattato la madre e alla loro avarizia.

Entrambi chiesero perdono a Matilde, che tornò felice a palazzo. Ottone le permise di tornare a distribuire l’elemosina come faceva quando era regina, perché si era reso conto che Dio lo retribuiva con sempre più benedizioni.

Iniziò a governare come avevano fatto i suoi antenati, facendo giustizia, proteggendo la Chiesa, difendendo i saggi e aiutando i più bisognosi.

Matilde fondò moltissime chiese e conventi. Per questo, viene spesso rappresentata con un edificio in una mano.

Negli ultimi anni di vita decise di ritirarsi nel convento di San Servazio e San Dionisio a Quedlinburg (oggi della Chiesa luterana a seguito della Riforma), luogo che Ottone aveva fondato su richiesta di Matilde per consacrarlo alla memoria del suo sposo.

Morì il 14 marzo del 968 e venne sepolta lì accanto a lui.

Matilde venne venerata come santa poco tempo dopo la sua morte, venendo considerata da molti la più completa, la più cristiana e la più virtuosa regina del suo secolo.

Per la sua storia di vita, molti chiedono la sua intercessione quando hanno qualche problema nel matrimonio o dispute familiari, quando sono accusati ingiustamente e per i poveri (aleteia.org).