Santo del giorno 26 gennaio: santi Timoteo e Tito
News del 26/01/2025 Torna all'elenco delle news
Il 26 di gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di:
San TIMOTEO, Vescovo
Timoteo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice, fu discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso.
San TITO, Vescovo
Tito, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta.
I due discepoli sono destinatari di tre lettere ‘pastorali’ dell’apostolo delle genti, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa.
I due Santi sono frutto prezioso della predicazione e dell'opera del grande apostolo delle genti. Paolo li ha convertiti, se li è allevati con amore cristiano e paterno e ne ha fatto dei fari luminosi e delle guide per l'umanità.
Paolo incontra il giovane Timoteo per la prima volta a Listri; egli è figlio di una ebrea e di un pagano; è stato educato nel culto delle Sacre Scritture. Ascoltando l'apostolo e vedendo le opere straordinarie da lui compiute,
Timoteo si converte e viene battezzato da Paolo che lo prende con sé. Tutta la sua vita di giovane e di uomo sarà associata a quella di Paolo, di cui diventerà figlio, collaboratore, compagno di viaggio, confidente, amico, erede.
Tito è di famiglia greca, ancora pagana, ed è convertito dall'apostolo in uno dei suoi viaggi apostolici; viene ben presto scelto da Paolo come collaboratore, compagno e fratello nell'apostolato.
Attraverso Timoteo e Tito l'apostolo ha potuto incarnare quello che è il centro della sua particolare predicazione: la fede in Cristo libera dalla legge, anche se la salvezza viene dai giudei, dalla stirpe di Davide. Ciò che fa la vera elezione è una buona coscienza e la fede in Dio realizzata con le opere della carità. È un concetto ignoto al mondo pagano e ignorato dagli ebrei che fanno dipendere la salvezza dalla circoncisione prescritta da Mosè.
Paolo circoncide il discepolo Timoteo e non circoncide l'altro discepolo Tito, che pure porta con sé a Gerusalemme davanti al Concilio degli apostoli. Così nei suoi due collaboratori Paolo riunisce gli uomini della circoncisione e gli uomini della non-circoncisione; gli uomini della legge e gli uomini della fede.
Paolo ha scritto due Lettere a Timoteo e una a Tito quando questi discepoli erano uno vescovo di Efeso e l'altro di Creta. Sono le uniche Lettere della Scrittura indirizzate a un individuo, con annotazioni molto personali, ricche di ripetizioni e di abbandono, quasi che il vecchio Paolo, mentre istruisce, si confidi e si compiaccia dei giovani rampolli; i quali non l'hanno deluso, fedeli nel servizio, attingendo forza nella grazia che è in Cristo Gesù, rimanendo saldi in quello che avevano imparato e di cui erano convinti, ben sapendo da chi l'avevano appreso.(santiebeati.it)
Le reliquie di san Timoteo, compatrono della Diocesi di Termoli - Larino, si trovano nella Cattedrale di Termoli (CB) dal 1239, ma sono state fortuitamente ri-scoperte solo nel 1945. (leggi qui per approfondire)
Le reliquie di san Tito sono custodite nella Cattedrale di San Tito a Heraklion (Eraclea), Creta. Qui è particolarmente venerato con il titolo onorifico di "Santo Apostolo".
Guarda il video-commento di fra Italo Santagostino su Padre Pio TV
"Timoteo e Tito "ci insegnano a servire il Vangelo con generosità e a essere i primi nelle opere buone" (#BenedettoXVI) cit. di don Mario Colavita
Martirologio Romano: Memoria dei santi Timoteo e Tito, vescovi, che, discepoli di san Paolo Apostolo e suoi collaboratori nel ministero, furono l’uno a capo della Chiesa di Efeso, l’altro di quella di Creta; ad essi sono indirizzate le Lettere dalle sapienti raccomandazioni per l’istruzione dei pastori e dei fedeli.
Santi Timoteo e Tito vescovi, i più stretti collaboratori di San Paolo, a cui dedica due Lettere. Timoteo e Tito "ci insegnano a servire il Vangelo con generosità e a essere i primi nelle opere buone" (Benedetto XVI).
"Attraverso Timoteo e Tito l'apostolo ha potuto incarnare quello che è il centro della sua particolare predicazione: la fede in Cristo libera dalla legge, anche se la salvezza viene dai giudei, dalla stirpe di Davide. Ciò che fa la vera elezione è una buona coscienza e la fede in Dio realizzata con le opere della carità. È un concetto ignoto al mondo pagano e ignorato dagli ebrei che fanno dipendere la salvezza dalla circoncisione prescritta da Mosè. Paolo circoncide il discepolo Timoteo e non circoncide l'altro discepolo Tito, che pure porta con sé a Gerusalemme davanti al Concilio degli apostoli.
Così nei suoi due collaboratori Paolo riunisce gli uomini della circoncisione e gli uomini della non-circoncisione; gli uomini della legge e gli uomini della fede. Paolo ha scritto due Lettere a Timoteo e una a Tito quando questi discepoli erano uno vescovo di Efeso e l'altro di Creta". (famigliacristiana.it)