13 maggio: Memoria della B. V. Maria di Fatima
News del 13/05/2024 Torna all'elenco delle news
Il 13 maggio si celebrano le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo, nel 1917, a tre pastorelli: Lucia, Francesco e Giacinta.
La prima apparizione mariana del XX secolo
Dopo tre apparizioni di rilievo della Vergine Maria, verificatesi durante il XIX secolo, a La Salette nel 1846, a Lourdes nel 1858, a Castelpetroso nel 1888, la Madonna apparve nel 1917, per la prima volta nel XX secolo, a Fatima in Portogallo.
In tutte queste apparizioni, come pure nel 1432 a Caravaggio e nel 1531 a Guadalupe in Messico, la Vergine si rivolse a ragazzi o giovani di umili condizioni sociali, per lo più dediti alla pastorizia. Indicava in tal modo la sua predilezione per le anime semplici e innocenti, a cui affidare i suoi messaggi all’umanità peccatrice, invocandone il pentimento ed esortandola alla preghiera.
Guarda il videocommento di fra Italo Santagostino su Padre PioTV
TESTO DELLA SUPPLICA DA RECITARSI ALLE ORE 12
Scopri le parole chiave del Messaggio di Fatima sul sito del santuario: adorazione - Cuore Immacolato - conversione - eucaristia - misericotrdia - pellegrinaggio - riparazione - rosario - sacrificio - segreto - Trinità.
Collegamento al Santuario di Fatima in Portogallo
Martirologio Romano: Beata Maria Vergine di Fatima in Portogallo, la cui contemplazione nella località di Aljustrel come Madre clementissima secondo la grazia, sempre sollecita per le difficoltà degli uomini, richiama folle di fedeli alla preghiera per i peccatori e all’intima conversione dei cuori
Il contesto storico
Si era in un tempo di affermazione di un diffuso materialismo, sia ideologico, sia politico, il cui maggior filone era il bolscevismo sovietico; inoltre il 5 maggio 1917, quindi otto giorni prima, papa Benedetto XV, visto il perdurare della sanguinosa Prima Guerra Mondiale, scoppiata nel 1914 in Europa, aveva invitato i cattolici di tutto il mondo ad unirsi in una crociata di preghiera, per ottenere la pace per intercessione della Madonna.
I luoghi e i veggenti
Fatima era allora un villaggio della zona centrale del Portogallo (Distretto di Santarém) sugli altipiani calcarei dell’Estremadura, a venti chilometri a sud-est di Leiria. Una leggenda narra che avesse preso il nome, che era anche quello della figlia di Maometto, da una ragazza musulmana andata sposa, nel XII secolo, al nobile cattolico don Gonçalo Hermigues.
Nella frazione di Aljustrel, a un chilometro e mezzo dal centro abitato, nacquero e vissero i tre protagonisti della storia di queste apparizioni: Lucia (in portoghese Lúcia) Dos Santos, nata nel 1907, e i suoi cugini Francesco (Francisco) Marto, nato nel 1908, e Giacinta (Jacinta) Marto, nata nel 1910. Le due famiglie erano numerose: i Dos Santos avevano 5 figli, mentre i Marto 10.
Come molti ragazzi del luogo, i tre cugini portavano a pascolare le piccole greggi delle rispettive famiglie, verso i luoghi di pascolo dei dintorni, dove trascorrevano l’intera giornata. A mezzogiorno consumavano la colazione preparata dalle loro mamme e dopo recitavano il Rosario, seppure in forma abbreviata.
Il “Ciclo Mariano” - Prima apparizione: 13 maggio 1917
Domenica 13 maggio 1917, i tre cuginetti dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore.
Il tempo primaverile era splendido e quindi decisero di andare questa volta fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro, delimitata verso nord da una piccola altura.
Mentre giocavano, nel cielo apparve un bagliore come quello dei fulmini. Perciò, preoccupati per un possibile temporale in arrivo, decisero di ridiscendere la collina per portare il gregge al riparo.
A metà strada dal pendio, vicino ad un leccio, la luce sfolgorò ancora. Pochi passi più avanti videro una bella Signora vestita di bianco, in piedi sopra il leccio, che emanava una luce sfolgorante. I bambini rimasero stupiti a contemplarla, stando a poco più di un metro di distanza. La Signora quindi parlò rassicurandoli:
- Non abbiate paura, non vi farò del male.
Il suo vestito, bianco con fregi dorati, aveva per cintura un cordone d’oro; un velo, anch’esso con bordi d’oro, le copriva il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito. Dalle sue dita, portate sul petto in atteggiamento di preghiera, pendeva un Rosario coi grani bianchi.
A quel punto Lucia chiese alla Signora:
- Da dove venite?
- Vengo dal Cielo.
- Dal cielo! E perché è venuta Lei fin qui?
- Per chiedervi che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13 a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero, ritornerò poi ancora qui una settima volta
- E anch’io andrò in cielo?
- Sì.
- E Giacinta?
- Anche lei.
- E Francesco?
- Anche lui, ma dovrà dire il suo Rosario.
La Vergine poi chiese:
- Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi, in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?
Lucia rispose:
- Sì, lo vogliamo.
- Allora dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto.
E dopo avere raccomandato ai bambini di recitare il Rosario tutti i giorni, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, la Signora cominciò ad elevarsi e sparì nel cielo.
La scoperta dell’apparizione
Tutti e tre i pastorelli avevano visto la Signora, ma solo Lucia la sentì parlare. Giacinta, invece, la vide e udì, ma non parlò con lei. Infine Francesco la vide senza percepire la sua voce. Avvenne così anche nelle apparizioni successive.
Al ritorno dalla Cova da Iria, Lucia raccomandò ai due piccoli cugini di non dire nulla a casa, ma Giacinta si lasciò sfuggire il segreto.
Da allora la loro vita quotidiana cambiò: nell’alternarsi delle notizie e delle relative valutazioni, i tre bambini subirono sgridate, opposizioni, incredulità e prese in giro, prima dagli spaventati genitori, poi dalle autorità ecclesiastiche e politiche.
Il messaggio della Vergine – La conferma della Chiesa
I tre veggenti con la loro semplicità e tenacia, raccontarono la sollecitudine di questa tenera Mamma per le sorti dell’umanità, minacciata da diversi flagelli e che per impedirli occorreva: Penitenza – Recita del Rosario – Consacrazione al suo Cuore Immacolato, specie da parte di una Nazione europea potente ma travagliata dal materialismo – La costruzione di una Cappella in suo onore per trasformarla in meta di pellegrinaggi di poveri, sofferenti e penitenti
Naturalmente, per un lungo periodo la vicenda e il messaggio restarono nell’oblio e nel ristretto orizzonte di un semisconosciuto ambiente di poveri pastori e contadini.
Il 28 aprile 1919 si diede inizio alla costruzione della Cappellina delle Apparizioni; il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leira dichiarò “degne di fede le visioni dei bambini alla Cova da Iria”, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima; il 13 maggio 1931 l’episcopato portoghese, secondo il messaggio di Fatima, fece la prima consacrazione del Portogallo al Cuore Immacolato di Maria.
Il 31 ottobre 1942 papa Pio XII, in un radiomessaggio consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria e il 7 luglio 1952 consacrò a Maria i popoli della Russia, come aveva chiesto la Celeste Signora a Fatima.
L’avverarsi della minaccia con la Seconda Guerra Mondiale, fece ricordare ai cristiani il messaggio di Fatima; il 13 maggio 1946 con la presenza del legato pontificio, cardinale Benedetto Aloisi Masella, davanti ad una folla di ottocentomila pellegrini, ci fu l’incoronazione della statua della Vergine di Fatima.
I papi attraverso loro delegati, come fece Pio XII, o recandosi personalmente in pellegrinaggio, come fece Paolo VI il 13 maggio 1967, in occasione del 50° anniversario delle Apparizioni e Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, il cui proiettile è incastonato nella corona della statua in segno di riconoscenza, hanno additato Fatima come un faro che ancora oggi continua a gettare la sua luce, per richiamare il mondo disorientato verso l’unico porto di salvezza; Fatima dunque non vuole essere uno spauracchio per l’umanità, né un’occasione forte per gente morbosamente curiosa e assetata di catastrofi, vuole essere invece un invito alla speranza che nasce dalla certezza che Dio vuole il nostro bene ad ogni costo.
Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dal Cattolicesimo e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto, al termine della celebrazione il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger.
Il “Terzo segreto di Fatima”
Questa terza parte del messaggio ricevuto, fu messo per iscritto da suor Lucia, allora ancora suora di Santa Dorotea, il 3 gennaio 1944, il documento inviato in Vaticano, è stato letto da tutti i pontefici succedutisi e da pochissimi altri stretti collaboratori e conservato presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
L’intero messaggio della Vergine è stato a lungo oggetto di congetture ed esegesi da parte di teologi e studiosi, cattolici e non. Ma la terza parte, tenuta segreta dalla Chiesa, è stata quella che ha fatto credere a catastrofi, che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa stessa, cosicché i pontefici preferirono non divulgarla, rimandando dopo la lettura, la busta sigillata alla suddetta Congregazione, dove è stata custodita sin dal 1957.
Alcuni stralci del commento teologico dell’allora Prefetto della Congregazione della Fede, card. Joseph Ratzinger. Nella relazione del Card. Ratzinger, si ribadisce che il Terzo Segreto non aggiunge nulla a quella che è la Rivelazione di Cristo.
“Si chiama ‘Rivelazione’, perché in essa Dio si è dato a conoscere progressivamente agli uomini, fino al punto di divenire egli stesso uomo, per attirare a sé e a sé riunire tutto quanto il mondo per mezzo del Figlio incarnato Gesù Cristo”
“In Cristo, Dio, ha detto tutto, cioè sé stesso, e pertanto la rivelazione si è conclusa con la realizzazione del mistero di Cristo, che ha trovato espressione nel Nuovo Testamento… La rivelazione privata (come i messaggi trasmessi dalla Madonna ai tre pastorelli di Fatima) è un aiuto per questa fede in Cristo”.
“La parola chiave di questo ‘Segreto’, è il triplice grido: ‘Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….” (tratto da www.santiebeati.it)