Smascherati

News del 26/09/2009 Torna all'elenco delle news

Smascherati....

Poveri discepoli… Dal Vangelo di domenica scorsa sono usciti proprio un po’ ammaccati! Ma nel brano di questa domenica, le cose non vanno poi molto meglio…
Qual è il motivo che porta i dodici a prendersela con quel tipo che scaccia i demoni nel nome di Gesù? Marco riporta senza censure la pretesa dei dodici: “…perché non ci seguiva”. La settimana scorsa eravamo davanti al protagonismo personale, ora a quello comunitario.
Il cammino con il Rabbì Gesù smaschera i discepoli non solo sul loro “io”, ma pure sul “noi”. Quanti fraintendimenti e povertà quando il “noi” viene sostituito alla Chiesa! Essa ha il suo centro in Cristo e rimanda a Lui, mentre il “noi” porta ad una vuota e triste autocelebrazione. La comunità che pretende di essere seguita, si sostituisce al Risorto, non rimanda a Lui ma solo al proprio sterile protagonismo.
Ecco allora che il Rabbì di Nazareth propone la via della liberazione, il superamento dello scandalo – cioè dell’inciampo - per essere suoi discepoli in pienezza.
La prima liberazione è dall’inciampo per l’altro, per i “piccoli” (v.42). La mia vita cristiana avvicina o allontana, appassiona o disgusta, incuriosisce o incupisce quelli che mi sono vicini? I miei famigliari, i miei colleghi, i miei compagni di classe, che idea hanno del mio rapporto con il Risorto? Domande pungenti, lo so. Ma la Parola ci interpella e ci mette a nudo.
La seconda liberazione – non certo per importanza! – è per me, per levare quegli inciampi che mi fanno rallentare, cadere e magari mettere in discussione il cammino e la meta. Questa liberazione non procede a colpi di macete, ma con il soffio dello Spirito. La mano da tagliare è quella del nostro desiderio di possesso e di conquista, il piede da mozzare è quello che ci allontanano dai passi di Gesù, l’occhio da cavare è quello che desidera e cerca lontano dalla logica del Vangelo.
Le nostre mani siano schiodate dal desiderio del possesso e aperte nel dono come quelle del Crocifisso, i nostri piedi cerchino le orme del Risorto per imboccare sentieri di speranza, i nostri occhi siano infuocati dal desiderio del Suo Volto.

don Roberto Seregni