11 febbraio 2014 - XXII Giornata Mondiale del Malato: "Fede e carità: "Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli"
News del 10/02/2014 Torna all'elenco delle news
La Giornata mondiale del malato, fissata significativamente per l’11 febbraio, giorno della memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes, è stata istituita da Giovanni Paolo II agli inizi degli anni ‘90, dietro richiesta del presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale degli operatori sanitari di quel tempo. Perciò quest’anno ne ricorre la XXII edizione.
Essa si propone le finalità indicate dallo stesso papa: la sensibilizzazione della necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; l’aiuto ai malati a valorizzare sul piano umano e soprannaturale la sofferenza; il coinvolgimento delle diocesi, delle comunità cristiane e delle famiglie religiose nella pastorale della salute; la promozione dell’impegno del volontariato; l’importanza della formazione spirituale ed etica degli operatori sanitari; l’impegno di far comprendere sempre meglio l’importanza dell’assistenza religiosa ai malati da parte dei sacerdoti diocesani e regolari, e di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre (cfr. Giovanni Paolo II, Lettera al card. F. Angelini, 13/5/1992).
Ogni anno il papa sceglie una tematica per aiutare le comunità cristiane a riflettere e a celebrare la Giornata in modo sempre nuovo. A sua volta il Pontificio Consiglio di settore lo ha indicato a tutte le Chiese particolari, invitandole ad attualizzare il tema nella propria nazione.
Il tema di quest'anno è "Fede e carità: "Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16)
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FFRANCESCO PER LA XXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO, 11 febbraio 2014
“Educati dal Vangelo alla cultura del dono”
(Dal sussidio per l’animazione della XXII Giornata Mondiale del Malato, a cura dell’UNPS – CEI)
Il tema della XXII Giornata Mondiale del Malato «Fede e carità - “...anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”» sottolinea l’importanza di educare alla cultura del dono operatori pastorali e sanitari, persone ammalate e sofferenti, famiglie e tutta la comunità cristiana. La vita dell’uomo è un dono ricevuto che trova la sua pienezza e il suo completamento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli. Ma perché questo sia possibile, occorre che ci lasciamo formare dallo Spirito del Vangelo alla carità e alla misericordia, vera profezia in una società che conosce forti accenti di egocentrismo, e che talvolta è segnata fortemente dalla cultura dell’avere, del consumare e dello sprecare… Non possiamo negare che oggi l’esercizio del dono debba sovente incontrarsi e forse scontrarsi con concezioni utilitaristiche, dove l’interesse diventa fattore decisivo di scelte e progetti. Ha affermato Papa Francesco: «La cultura dello scarto tende a diventare una mentalità comune, che contagia tutti. La vita umana, la persona, non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro –, o non serve più – come l’anziano. Vorrei che prendessimo l'impegno contro la cultura dello spreco, per una cultura della solidarietà e dell'incontro…. » (Udienza generale del 5 giugno 2013) … Nel tempo dell’Incarnazione, la vita del Figlio di Dio è stata totale auto-donazione. Dopo aver preso il nostro corpo, la nostra carne, la nostra debolezza fino a sperimentare la tentazione, ha operato quel capovolgimento straordinario nel modo di essere il messia e di porsi come dio nel mondo. L’amore donato si rivela nel volto di un servo disposto a soffrire e che viene crocifisso. La spiegazione del dono e del donarsi trova il suo vertice nella Pasqua del Figlio di Dio, donato dal Padre perché gli uomini “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (cfr Gv 3,16 e 10,10). È in Gesù, Colui che rivela l’uomo all’uomo, che in modo mirabile si realizza l’unione tra dare e dono, tra libertà e gratuità, tra gesto e compimento. Dopo l’evento della Pasqua del Signore, la cattedra della cultura del dono e della sapienza cristiana, è Cristo Crocifisso che prende su di sé il limite, il male, il peccato e offre la sua vita per tutti (dono universale), quando ancora eravamo peccatori, nella gratuità assoluta spinto dall’amore per l’uomo per il quale, “pur essendo di natura divina... spogliò se stesso assumendo la condizione di servo”(Fil 2,6-7). Ed è la sua morte redentrice a farci il dono straordinario dello Spirito per rimanere con noi e santificare la Chiesa sua sposa. Questa stessa capacità di amare viene partecipata a noi mediante il dono dello Spirito che è, come dice l’apostolo Paolo: “L’amore di Dio effuso nei nostri cuori” (Rm 5,5).
Preghiera per la XXII Giornata Mondiale del Malato
Ti rendiamo grazie e ti benediciamo Padre santo e misericordioso, perché hai tanto amato il mondo da dare a noi il Tuo Figlio. A te Signore della vita, che doni forza ai deboli e speranza a quanti sono nella prova, ci rivolgiamo fiduciosi. Manda il tuo Santo Spirito perché spinti dalla carità di Cristo che sulla croce ha dato la sua vita per noi anche noi doniamo la vita per i fratelli. Giunga a tutti o Padre, la Parola che risana guarisci i malati, consola gli afflitti, e con Maria, salute degli infermi, fa che giungiamo alla gioia senza fine. Amen.