Santo del giorno 12 agosto: Santa Giovanna Francesca de Chantal

News del 12/08/2024 Torna all'elenco delle news

Santa Giovanna Francesca de Chantal legata indissolubilmente a san Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale, di cui fu seguace e al tempo stesso ispiratrice e collaboratrice. Nata a Digione nel 1572, a vent'anni sposò il barone de Chantal. Rimasta vedova a soli 29 anni, avvertì sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo e di consacrarsi a Dio, dando vita nel 1610 insieme al vescovo di Ginevra, all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, con lo scopo di accogliere e seguire la vita spirituale di giovani ragazze e vedove, le cui consacrate, dette Visitandine, erano dedite alla meditazione mistica ed alla preghiera vivendo in rigida clausura. Quando morì, il 13 dicembre 1641, ben 86 erano i monasteri da lei fondati. I francesi la chiamano sainte Chantal e la venerano nella Basilica di Annecy, dove riposa accanto a san Francesco di Sales. E' patrona di vedove e madri.

 

Un giorno la Santa si rivolge alle consorelle con queste parole: “Figlie carissime, molti dei nostri santi padri e colonne della Chiesa, non subirono il martirio: perché – secondo voi – ciò accade?”. Dopo aver ascoltato le loro risposte continua: “Ed io penso che ciò sia accaduto perché vi è un altro martirio, il martirio di amore, nel quale Dio, mentre sostiene in vita i suoi servi e le sue serve perché si spendano per la sua gloria, li rende insieme martiri e confessori… Dite il vostro totale sì a Dio, e ne farete la prova. Infatti l’amore divino immerge la sua spada nelle parti più intime e segrete dell’anima, e ci separa da noi stessi”.

Parlando di sé stessa aggiunge: “Ho conosciuto un’anima, che l’amore ha separato da quanto le era più caro non meno che se i persecutori a colpi di spada le avessero separato lo spirito dal corpo”.

«… tutto quello che di creato c’è quaggiù non è niente per me se paragonato al mio carissimo Padre… Un giorno mi comandaste di distaccarmi e di spogliarmi di tutto. Oh Dio, quanto è facile lasciare quello che è attorno a noi, ma lasciare la propria pelle, la propria carne, le proprie ossa e penetrare nell’intimo delle midolla, che è, mi sembra, quello che abbiamo fatto è una cosa grande, difficile e impossibile se non alla grazia di Dio». 

 

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Martirologio Romano: Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, religiosa: dal suo matrimonio cristiano ebbe sei figli, che educò alla pietà; rimasta vedova, percorse alacremente sotto la guida di san Francesco di Sales la via della perfezione, dedicandosi alle opere di carità soprattutto verso i poveri e i malati; diede inizio all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, che diresse pure con saggezza. Il suo transito avvenuto a Moulins sulle rive dell’Allier vicino a Nevers in Francia ricorre il 13 dicembre.

(13 dicembre: Nel monastero della Visitazione a Moulins in Francia, anniversario della morte di santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, la cui memoria si celebra il 12 agosto). 

 

 

Giovanna è una bambina fortunata. Suo padre, uomo politico ricco e potente, è il nobile Benigno Frémyot. Nasce a Digione (Borgogna, Francia) nel 1572 e purtroppo perde la mamma quando è ancora una bambina. Il padre è affettuoso. La educa a essere buona e caritatevole. Sa essere anche severo, quando è necessario, e tenere testa alle ribellioni tipiche dell’adolescenza, senza entrare in conflitto con la figlia. Giovanna è una bella ragazza e a vent’anni si sposa con il barone de Chantal Cristoforo II. È un matrimonio d’amore e dalla felice unione nascono sei figli. Giovanna è una dolce moglie e un’amorevole madre e sa condurre il nobile palazzo con saggezza. La servitù la adora per la sua bontà d’animo.

Quando il marito si assenta dalla lussuosa tenuta, Giovanna indossa abiti modesti e porta conforto e aiuto ai poveri e agli ammalati, donando loro del denaro. Durante la grave carestia che nel 1600 colpisce la Borgogna, Giovanna, con il consenso del bravo marito, apre le porte del suo castello a malati ed affamati. Fa costruire pure un altro forno per distribuire gratuitamente il pane a tutti quelli che lo chiedono. E tutto questo nonostante i malumori e le critiche che deve subire da parte di tanta gente egoista.

Giovanna ha ventinove anni quando il marito muore durante un incidente di caccia. Il suocero minaccia di diseredare i nipoti e la costringe a trasferirsi con i figli presso il suo palazzo, dove una governante dispotica le rende la vita difficile. La giovane vedova non intende risposarsi e per il bene dei suoi figli sopporta tutto. Nel suo animo, però, inizia a farsi strada il desiderio di dedicarsi completamente a Dio.

Nel vescovo di Ginevra Francesco di Sales – futuro santo patrono dei giornalisti per il suo diffondere messaggi attraverso fogli scritti, metodo inusuale per quei tempi – trova la persona che la porterà a realizzare le sue aspirazioni. Durante un incontro a Digione tra i due nasce una grande intesa spirituale, un amore puro che porterà tanti frutti. Insieme nel 1610 fondano le case della Visitazione di Santa Maria composte da donne anche anziane e fragili, le cosiddette “visitandine” impegnate a pregare e a curare gli ammalati. Giovanna sa che i suoi figli ormai sono autonomi. Diventa suor Francesca e quando nel 1622 muore Francesco di Sales, viaggia incessantemente per fondare nuove case della Visitazione. Finisce i suoi giorni nel 1641, a Moulins, lasciando alla Francia in eredità 86 monasteri.

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