Santo del giorno 7 agosto: san Gaetano da Thiene

News del 07/08/2024 Torna all'elenco delle news

San Gaetano da Thiene, invocato come il "Santo della Provvidenza", fondatore dei Teatini  Le sue reliquie sono venerate nella chiesa di San Paolo Maggiore a Napoli, insieme a quelle di S. Andrea Avellino, suo confratello. E' protettore dei lavoratori e dei disoccupati. E' festeggiato nell'aarcidiocesi di Reggio calabria Bova nella parrocchia di San Gaetano da Thiene a Melia.

E' stato nominato compatrono di Napoli. Il suo è uno dei nomi più usati da imporre ai figli dei napoletani e di tutta la provincia. Egli venne beatificato il 23 novembre 1624 da papa Urbano VIII e canonizzato il 12 aprile 1671 da papa Clemente X.

San Gaetano da Thiene è la testimonianza di quanto la Chiesa nei secoli, attraverso i suoi figli, sia stata sempre all’avanguardia e con molto anticipo sul potere laico, nel realizzare, inventare e gestire opere di assistenza in tutte le sue forme per il popolo, specie dove c’è sofferenza. Ecco così i Monti di Pietà per giusti prestiti ed elargizioni, l’istituzione degli ospedali, orfanotrofi, ospizi, lebbrosari, ecc. a cui ieri come oggi i governanti più avveduti e non ostili, hanno dato il loro consenso o il prosieguo, anche se a distanza a volte di molto tempo.

 

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Martirologio Romano: San Gaetano da Thiene, sacerdote, che a Napoli si dedicò a pie opere di carità, in particolare adoperandosi per i malati incurabili, promosse associazioni per la formazione religiosa dei laici e istituì i Chierici regolari per il rinnovamento della Chiesa, rimettendo ai suoi discepoli il dovere di osservare l’antico stile di vita degli Apostoli.

 

Quanti bambini a Napoli sono stati chiamati Gaetano? Tantissimi, in onore a San Gaetano di Thiene, nato a Vicenza nel 1480. Di nobile famiglia, Gaetano porta il nome di un suo zio chiamato così perché nato a Gaeta (Latina). Il padre Gaspare muore quando Gaetano ha due anni. La madre Maria da Porto è buona e generosa e aiuta gli affamati che bussano alla porta della sua splendida casa. Educa il figlio ai valori cristiani che, diligente nello studio, si laurea e potrebbe diventare avvocato. Gaetano aspira, però, alla vita religiosa anche se si sente indegno al sacerdozio, tale è la sua umiltà. Si reca a Roma e diventa il segretario di papa Giulio II.

Ordinato sacerdote nel 1516, un giorno mentre prega per essere aiutato ad essere un buon servitore di Dio, gli appare la Madonna che gli porge il Bambino Gesù. Questa è la risposta dal Cielo. Gaetano torna nel Veneto dove fonda l’Ospedale degli Incurabili a Venezia. Egli stesso cura i malati più gravi e, durante il diffondersi di una pestilenza, percorre le calli veneziane per soccorrere i contagiati.

Deluso dal comportamento di alcuni rappresentanti della Chiesa, che con la loro vita agiata sono indifferenti ai bisogni dei diseredati, il prete fonda, assieme al vescovo di Chieti Gian Pietro Carafa, futuro papa Paolo IV, una comunità di sacerdoti, i “Teatini” (dal nome degli abitanti di Chieti). I Teatini intendono vivere il Vangelo e tornare alle origini del Cristianesimo: come gli apostoli non possedere niente e condividere tutto con i poveri.

Dal 1533 è soprattutto a Napoli, dove tuttora è molto venerato, che Gaetano fa conoscere la sua santità. Non si risparmia per gli ammalati, soprattutto durante le epidemie di colera e le ricorrenti carestie; crea il primo Monte di Pietà, dal quale trae origine il Banco di Napoli, per dare aiuto economico a chi ha bisogno; promuove il valore del presepio che ama con tutto se stesso e da cui avrà origine la famosissima tradizione del presepe napoletano, con le sue stupende statuine.

Gaetano ama i napoletani al punto da offrire la sua vita a Dio per far cessare la guerra civile che ha già causato 250 vittime: muore il 7 agosto del 1547 e lo stesso giorno a Napoli torna la pace. Oggi San Gaetano, detto il “Santo della Provvidenza”, riposa nella Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli. È protettore dei disoccupati, di chi è in cerca di lavoro e dei donatori di sangue. Viene invocato contro le malattie in genere (soprattutto per la guarigione delle cisti) e affinché arrivi la Provvidenza Divina.

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..il carisma di San Gaetano Thiene e dei cofondatori, che possiamo riassumere come una fraternità sacerdotale apostolica, fortemente radicata nella vita spirituale e nella carità concreta con i bisognosi.

Nella vita di San Gaetano – come in quella di molti altri santi e sante – ci colpisce vedere come a un certo punto si verifichi un “salto di qualità”, che, in termini biblici, chiameremmo piuttosto una “vocazione nella vocazione”, o una “seconda conversione”. Si tratta del passaggio da una vita già buona e stimata a una vita santa, piena di quel “più” che viene dallo Spirito Santo.

Questo salto di qualità è ciò che fa crescere non solo la vita personale di quell’uomo o di quella donna, ma anche la vita della Chiesa. È quello che, in un certo senso, la “riforma”, purificandola e facendo emergere la sua bellezza evangelica. A questa testimonianza, a questo “Vangelo vivo” possiamo e dobbiamo sempre rifarci per andare avanti nel cammino personale e comunitario, ben sapendo che «per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 19).

Anche San Gaetano Thiene ci dimostra che «ogni santo è una missione».

Ogni santo e santa è «un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo» (ibid.). E quello che è chiesto a noi non è tanto di imitare in senso letterale – Colui che tutti dobbiamo imitare in realtà è Gesù Cristo –, ma di assumere da quel santo o quella santa il “metodo”, per così dire, il dinamismo spirituale con cui ha vissuto il Vangelo, per cercare di tradurlo nel nostro contesto attuale.

dal discorso di papa Francesco ai Teatini. 

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“Non con il fervore dell’affetto, ma con il fervore dell’effetto si purificano le anime” afferma San Gaetano da Thiene, il “Padre della Provvidenza”. Ecco uno dei santi che ha voluto dare alla Chiesa un nuovo volto. 

 

La prima lettera dell’alfabeto cristiano che noi dobbiamo imparare è l’umiltà; senza di essa niente si capisce della sapienza cristiana e non si può leggere nel gran libro della vita e della morte di Gesù Cristo.

 

Vorrei che Gesù purificasse il mio cuore per non essere più ribelle alla Sua Volontà, perché io non bramo altro che stare dove a Lui piace e come a Lui piace. In questa obbedienza e morte di me stesso, sta la gloria del mio Creatore.

 

Dobbiamo desiderare che Cristo regni in noi ogni giorno di più...fare qualche passo avanti verso di Lui.