Santo del giorno 30 maggio: Santa Giovanna d'Arco
News del 30/05/2024 Torna all'elenco delle news
Santa Giovanna d'Arco, Jeanne d’Arc, detta la pulsella d'Orleans, patrona di Francia. Era una ragazza analfabeta che faceva la guardiana di oche ma Aveva 19 anni quando il 30 maggio 1431 fu messa al rogo dopo un processo farsa per eresia. Solo due anni prima aveva combattuto coraggiosamente per liberare il suo paese dall'invasione inglese riformando completamente l’esercito: i soldati si dovevano confessare e riunire in preghiera intorno al suo stendardo con i nomi di Gesù e Maria due volte al giorno, dovevano smettere di bestemmiare e sostenere la popolazione locale anziché depredarla. Le sue vicende si intrecciano con un capitolo di storia medievale molto complesso. Una sua statua è stata posta nella cattedrale di Winchester, dinnanzi alla tomba del Cardinale Beaufort che ebbe il ruolo decisivo nel tragico processo che la condannò. E' stata dichiarata patrona della telegrafia e della radiofonia. È venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia.
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Martirologio Romano: A Rouen in Normandia, in Francia, santa Giovanna d’Arco, vergine, detta la pulsella d’Orléans, che, dopo aver combattuto coraggiosamente in difesa della patria, fu infine consegnata nelle mani dei nemici, condannata con iniquo processo e bruciata sul rogo.
Fu riabilitata già nel 1456 da papa Callisto V e venne beatificata dal papa San Pio X il 18 aprile 1909 e poi canonizzata il 16 maggio 1920 da papa Benedetto XV. Le venne riconosciuto il titolo di vergine, ma non quello di martire.
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“Se sono in grazia d'Iddio egli mi custodisca, se non ci sono, Iddio voglia collocarmici perché preferirei morire che non essere nell’amore di Dio”. Aveva risposto così all'inquisitore che le domandava se si considerasse o meno nelle grazie del Signore. Il quesito era un sottile tranello accademico poichè la dottrina della Chiesa sosteneva che nessuno poteva averne la certezza e una risposta affermativa equivaleva a un’eresia; una risposta negativa rappresentava un’autoaccusa da peccatrice. L’arguzia e l’ironia di quella ragazza, una sempliciotta agli occhi del vescovo, fece andare su tutte le furie gli inquisitori.
Jeanne d'Arc nasce il 6 gennaio 1412 a Domremy, nordest francese, che aiuta a casa e nei campi e sa dire appena le preghiere, diventa la tredicenne che sente “voci” dal cielo e si sente investita di un grandioso progetto.
“Liberare la Francia”. Proprio così. E far proclamare Carlo VII re di Francia. A comandarle questa missione - dice Giovanna prima ai genitori poi alle autorità - sono le voci dell’Arcangelo Michele, di Caterina di Alessandria, di Margherita di Antiochia… che lei ode distintamente. Le voci vengono subito bollate come le stramberie di un’analfabeta un po’ stralunata. Ma quando la ragazza, 17.enne, scappata di casa, predice con esattezza una sconfitta della Francia contro gli invasori inglesi, quelle “fantasie” acquistano un altro peso.
Passato il vaglio di alcuni teologi, che la interrogano sulla sua fede, Giovanna viene messa alla testa di un’armata che marcia su Orléans e la cinge d’assedio. In soli otto giorni, un prodigio in termini militari, gli inglesi vengono più volte sconfitti in battaglia, dove l’audacia della “Pulzella” è ineguagliabile. Orléans è libera e il 17 luglio 1429 arriva l’apice della gloria: Carlo VII è incoronato a Reims e Giovanna d’Arco con il suo stendardo è accanto a lui.
Due forze opposte e simili congiurano però contro la Pulzella. Gli inglesi, che non mandano giù la sconfitta per mano di una ragazzina, e gli stessi francesi, generali ed ecclesiastici, che non vogliono vedersi soppiantati per lo stesso motivo. Così quando Giovanna guida la liberazione di Compiègne, il ponte levatoio viene sollevato prima che lei possa mettersi in salvo e la ragazza è catturata dai borgognoni. È il 23 maggio 1430 e già due giorni dopo l’Università di Parigi chiede all’Inquisizione che la giovane venga giudicata per stregoneria. Carlo VII fa ben poco per liberarla e il 21 novembre Giovanna viene venduta agli inglesi.
Il processo si apre a Rouen il 9 gennaio 1431. A giudicare la ragazza sono una cinquantina tra gli uomini più dotti di Francia e Inghilterra. Vescovi, avvocati ecclesiastici, prelati di vario grado la interrogano a fondo sui capi di imputazione, idolatria, scisma, apostasia.
La sua fede, l’uso degli abiti maschili, le “voci” misteriose, ogni cosa è oggetto di dure accuse, e false ricostruzioni, alle quali Giovanna, nonostante l’istruzione quasi nulla, risponde con coraggio e precisione. Le viene chiesto fra l’altro se sia in grazia di Dio e la replica è: “Se ci sono, Iddio mi custodisca; se non ci sono, Iddio voglia collocarmici perché preferirei morire che non essere nell’amore di Dio”.
Il processo termina il 24 marzo, l’eroina di Francia adesso è un’eretica da uccidere. Il 30 maggio 1431 sale sul rogo allestito nella piazza del Vieux-Marché di Rouen. Muore bruciata viva a soli 19 anni, gli occhi fissi sulla grande croce astile che frate Isembard de la Pierre ha portato per lei.
La Chiesa riabilita solennemente Giovanna d’Arco nel 1456 e Pio X la beatifica nel 1910. Dieci anni più tardi è Santa per opera di Benedetto XV.
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