1 maggio - Memoria di san Giuseppe lavoratore
News del 01/05/2024 Torna all'elenco delle news
Nel Vangelo Gesù è chiamato 'il figlio del carpentiere'. In modo eminente in questa memoria di San Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell'uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell'opera del Creatore, contributo al piano della salvezza (cfr Conc. Vat. II, 'Gaudium et spes", 34).
Pio XII nel 1955 istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio. (Mess. Rom.)
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Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali
Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
Martirologio Romano: San Giuseppe lavoratore, che, falegname di Nazareth, provvide con il suo lavoro alle necessità di Maria e Gesù e iniziò il Figlio di Dio al lavoro tra gli uomini. Perciò, nel giorno in cui in molte parti della terra si celebra la festa del lavoro, i lavoratori cristiani lo venerano come esempio e patrono (leggi tutto su www.santiebeati.it
Il lavoro: partecipazione al disegno divino
Come quei padri che insegnano il proprio lavoro ai figli, così fa anche Giuseppe con Gesù. Egli stesso, più volte, viene chiamato nei Vangeli “il figlio del carpentiere” oppure “del legnaiuolo”. Più di tutti, quindi, San Giuseppe rappresenta la dignità del lavoro umano che è dovere e perfezionamento dell’uomo che così esercita il suo dominio sul Creato, prolunga l’opera del Creatore, offre il suo servizio alla comunità e contribuisce al piano della salvezza.
Giuseppe ama il suo lavoro. Non si lamenta mai della fatica, ma da uomo di fede la eleva a esercizio di virtù; sa essere sempre contento perché non ambisce alla ricchezza e non invidia i ricchi: per lui il lavoro non è un mezzo per soddisfare la propria cupidigia, ma solo strumento di sostentamento per la sua famiglia. Poi, come viene prescritto agli ebrei, il sabato osserva il riposo settimanale e prende parte alle celebrazioni. Non deve stupire questa concezione nobile del lavoro più umile, quello manuale: già nell’Antico Testamento, infatti, Dio viene simboleggiato di volta in volta come vignaiolo, seminatore, pastore.
La festa di San Giuseppe Artigiano
Fu istituita ufficialmente da Pio XII il Primo Maggio del 1955 per aiutare i lavoratori a non perdere il senso cristiano del lavoro così espresso, ma già Pio IX aveva in qualche modo riconosciuto l’importanza di San Giuseppe come lavoratore quando proclamò il Santo patrono universale della Chiesa. Il principio del lavoro come mezzo per la salvezza eterna sarà ripreso anche da Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Laborem Exercens, in cui lo chiama “il Vangelo del lavoro”. Sembra, poi, che anche il cardinale Roncalli – futuro Giovanni XXIII - eletto al soglio di Pietro avesse pensato di farsi chiamare Giuseppe, tanto era devoto al Santo padre terreno di Gesù. Infine, devoti di San Giuseppe sono stati anche molti altri Santi, come Santa Teresa d’Avila (da www.vaticannews.va).
Preghiera a San Giuseppe Lavoratore di papa Giovanni XXIII
O san Giuseppe, custode di Gesù, sposo castissimo di Maria, che hai trascorso la vita nell'adempimento perfetto del dovere, sostentando col lavoro delle mani la sacra Famiglia di Nazareth, proteggi propizio coloro che, fidenti, a te si rivolgono! Tu conosci le loro aspirazioni, le loro angustie, le loro speranze, ed essi a te ricorrono, perché sanno di trovare in te chi li capisce e protegge. Anche tu hai sperimentato la prova, la fatica, la stanchezza; ma, pure in mezzo alle preoccupazioni della vita materiale, il tuo animo, ricolmo della più profonda pace, esultò di gioia inenarrabile per l'intimità col Figlio di Dio, a te affidato, e con Maria, sua dolcissima madre.
Comprendano i tuoi protetti che essi non sono soli nel loro lavoro, ma sappiano scoprire Gesù accanto a sé, accoglierlo con la grazia e custodirlo fedelmente, come tu hai fatto. E ottieni che in ogni famiglia, in ogni officina, in ogni laboratorio, ovunque un cristiano lavora, tutto sia santificato nella carità, nella pazienza, nella giustizia, nella ricerca del ben fare, affinché abbondanti discendano i doni della celeste predilezione.
Preghiera a San Giuseppe Lavoratore di Madre Provvidenza
O beato Giuseppe, grande lavoratore, abbi pietà di me, povero peccatore.
O grande Maestro di spirito, insegnami la via del Cielo, e fa che sul mio lavoro sia mite e generoso, umile e temprato nel mio carattere, di buon esempio ai miei compagni, retto nei miei costumi, affinché non debba scandalizzare nessuno di quelli che mi stanno vicino.
Ti prego, caro San Giuseppe, che io sia forte ogni giorno, e accetti, come sacrificio, in sconto dei miei peccati, il mio lavoro fatto con onestà, senza mai inquietarmi, scoraggiarmi e mancare di fede.
Prega per me e per la mia famiglia. Tu che accettasti con amore la Tua diletta Sposa, che per opera dello Spirito Santo doveva dare alla luce il Figlio Gesù, fa che anch’io accetti nella mia sposa (o nel mio sposo), quello che mi dà maggior sofferenza, dimenticando anche i suoi errori, e ricordando i miei.
Fa che, a Tuo esempio, sappia ben educare i miei figli, come Tu educasti il Bimbo Gesù, affinché la nostra Famiglia cammini al Tuo sguardo, e siamo da Te protetti in vita e in morte. Beato Giuseppe, grande lavoratore, abbi pietà di me, povero peccatore, e di tutta la mia famiglia. Amen
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