QUARESIMA - PASQUA 2022: programma di animazione della comunità parrocchiale della Cattedrale

News del 28/02/2022 Torna all'elenco delle news

Tema generale

La ricerca dell’essenziale

 

Mi hanno detto: “Per la gita, portati l’essenziale”. Non ho avuto molti dubbi, ho scartato maglioni e scarpe, libri e accessori e ho tenuto da mettere nello zaino solo quello che mi sarebbe davvero servito. Non è difficile riconoscere ciò che serve se ti fidi di chi ha già fatto questa esperienza. Nessuno ama fare fatiche inutili. Ma sono sempre un linguista e son rimasto colpito dalla parola: essenziale. L’essenza, ciò che “sta sotto” tutte le mie proprietà casuali, la mia “sostanza”. 

Possibile che la mia essenza coincida con un ricambio di biancheria, una felpa, un impermeabile, sapone, dentifricio, spazzolino e un libro? Ma quando mi hanno detto “portati l’essenziale” non ho replicato con una lezione di linguistica, ho capito subito cosa dovevo fare. L’essenziale sottintende il riconoscimento e l’adesione a uno scopo. Il fatto è che quel particolare apparentemente irrilevante della gita – il fidarsi di qualcuno – diventi una faccenda molto, molto più delicata. 

A quel punto, se ci fidiamo davvero, non è difficile sapere cosa dobbiamo portare con noi. La soddisfazione di viaggiare leggeri è impagabile, libera lo spazio fisico e mentale per i desideri veri, non ti fa sentire al servizio di qualcosa che ingombra. Allora il mio essenziale emerge facilmente, come ciò che mi permette di trovare corrispondenza tra ciò che desidero e spero e le circostanze nelle quali mi è dato di vivere. La realizzazione del progetto che sento mio e che non mi sono dato da solo: fondamentalmente, ciò che mi permette di amare e lavorare serenamente.

L’immagine del viaggio e dello zaino che devo portare con me si è inaspettatamente rivelata pertinente in un’altra parola: periferia. È vero che oggi con periferia intendiamo sostanzialmente indicare una lontananza da un centro, sia questo geografico, sociale e culturale o cronologico, ma etimologicamente la parola indica l’atto di portare in giro, dove la preposizione perì (intorno) si applica alla radice di fero (portare). Perché “portare in giro” ha assunto il significato che gli diamo oggi quando diciamo “periferico”?

Molte possono essere le chiavi di lettura; certamente una è che portare in giro qualcosa implica l’adattamento di quel qualcosa a condizioni nuove rispetto a quelle originarie e dunque, visto che ci sono tante periferie ma sempre un unico centro, una variazione rispetto a un canone di riferimento che per questo diventa appunto il centro. L’importante di ciò che si porta in giro è che di quel qualcosa sia riconoscibile l’essenziale. La periferia, dunque, diventa la condizione privilegiata di richiamo verso l’essenziale.

È un legame inaspettato quello tra l’essenziale e la periferia ma non è nulla rispetto alla ricaduta che questo legame ha nella vita quotidiana, se lo prendiamo sul serio.

Come possiamo dunque facilitare il riconoscimento dell’essenziale per noi? Qual è la condizione nella quale possiamo essere spinti a fidarci di Gesù e liberarci di zavorre inutili nella vita?

L’esperienza alla quale ci chiama la Chiesa, da sempre, è l’esperienza della ricerca del centro, dell’essenziale, tramite il riconoscimento della nostra perifericità. Noi siamo delle periferie e riconoscerci tali ci porta a puntare all’essenziale: è questo il motivo per il quale un “povero in spirito” si sente beato; perché, libero dalle zavorre, vede l’essenziale. Dobbiamo cercarla tutti, la periferia, e se non la sentiamo occorre andarle incontro, anche fisicamente, proprio dove vediamo che manca qualcosa. Se ci sentiamo al centro, se ci mettiamo al centro, siamo già morti (Andrea Moro).

 

Cammino di Quaresima – Le Cinque Domeniche

 

Segno generale

Anche quest’anno il segno sarà una croce posta lungo i gradini del presbiterio, con una corona di spine all’incrocio dei bracci e la scritta tematica “L’ESSENZIALE È …”  posta su un lato.

Atteggiamenti

Tenendo conto dei Vangeli delle domeniche di Quaresima di quest’anno, i verbi/atteggiamenti sono:

 

1 domenica 6 marzo Lc 4,1-13        CONFIDARE

2 domenica 13 marzo Lc 9, 28-36        CONTEMPLARE

3 domenica 20 marzo Lc 13, 1-9        ATTENDERE

4 domenica 27 marzo Lc 15, 1-3.11-32      PERDONARE

5 domenica 3 aprile Gv 8,1-11       RICONOSCERE

 

Segni evangelici

 

        1 domenica 6 marzo Pane e Parola

2 domenica 13 marzo Luce

3 domenica 20 marzo Albero secco

4 domenica 27 marzo Anello e calzari

5 domenica 3 aprile Pietre

 

 

Via Crucis

Tutti i venerdì di Quaresima alle ore 19:00 animata dai Gruppi secondo il seguente calendario:

 

Marzo 4 1° Via Crucis Gruppo: MASCI

11 2° Via Crucis Gruppo: 

        18 3° Via Crucis Gruppo: 

25 Adorazione Eucaristica Comunitaria

Aprile        1 4° Via Crucis Gruppo: 

8 5° Via Crucis Gruppo: 

 

3. Itinerario quaresimale quotidiano tramite WhatsApp 

 

4. Itinerario quaresimale penitenziale con “l’impegno del grano”

Consegna delle bustine di grano benedetto la terza domenica di Quaresima (20 marzo)

Riconsegna delle ciotole del grano cresciuto (da utilizzare per l’altare della Reposizione) durante un giorno della Settimana Santa (ancora da stabilire perché in attesa del calendario delle celebrazioni diocesane)

 

5. Quaresima di fraternità

Allestimento del “Pozzo della Fraternità” da esporre alla base della scalinata del presbiterio sotto l’ambone lato Organo. 

A partire da domenica 6 marzo e fino a domenica 3 aprile si svolgerà una raccolta di generi alimentari non deperibili da offrire a persone e realtà bisognose. 

Venendo in chiesa per le Ss. Messe festive, ognuno deporrà dentro il “Pozzo” quanto intende donare

Le offerte in denaro, frutto del digiuno quaresimale, saranno portate in busta chiusa e anonima e consegnate durante la raccolta delle offerte di domenica 3 aprile