25 marzo 2020 - S. Messa nella Cappella dell'Episcopio - Morosini: Chiediamo a Maria di aiutarci a dire il nostro sì nelle difficoltà
News del 25/03/2020 Torna all'elenco delle news
Alle ore 17 S. Messa celebrata dall'arcivescovo nella Cappella dell'Episcopio e trasmessa in diretta da RTv e dalla pagina Facebook Diocesi Reggio_Bova.
"Oggi è la festa del sì - ha detto l'arcivescovo introducendo la celebrazione - Preghiamo perché possiamo dire anche noi il nostro sì in tutte le situazioni della vita, anche quelle difficili, come quella che stiamo vivendo".
"L'Annunciazione - prosegue nell'omelia - è una scuola per imparare a pronunziare il sì della fede, un sì che costa...Nell'XI cap. della Bibbia c'è un lungo elenco di personaggi che dicono sì a Dio, sperando ma non vedendo la salvezza. Con il sì di Maria finisce il sì dell'attesa, perché il Verbo s incarna, comincia il sì del compimento della storia della salvezza.
E' bello considerare questo sì, che è il sì dell'umanità che riscatta il no detto dai progenitori nel Paradiso terrestre. Il sì dell'uomo è sempre decisivo: dobbiamo correggere la visione miracolistica di Dio, perché Dio agisce se noi collaboriamo con Lui, se, nella nostra libertà sappiamo dire sì a Lui... Maria capisce ciò che le parole dell'angelo significano, implicano e nascondono e in questo sì è implicito quell'ultimo grande sì che pronuncia ai pedi della croce, Lì è l'ultimo momento dell'Annunciazione, non lo dimentichiamo, il Golgota è il compimento dell'Annunciazione, lei parlando fa incarnare il Verbo. Sulla croce è Gesù che riconosce a Maria il privilegio di aver collaborato alla storia della salvezza. Lei è lì a dire ancora una volta sì con la sua presenza, senza dire parola.
Nell'Annunciazione coniuga la lode di Elisabetta, che le dice "beata te che hai creduto", la fede, che è il dono di Maria al Padre, alla profezia della spada: questi due momenti straordinari sono uniti già nel momento dell'Annunciazione. Il sì di Maria è un sì che la immette nella storia della salvezza come protagonista accanto a Gesù. In vista di questo sacrificio è stata preservata dal peccato, però una volta che ha accettato partecipa da protagonista al compimento di questo sacrificio per la salvezza dell'umanità. Un sacrificio che la eleva al trono di Dio, "l'onnipotente per grazia" come scrive Bartolo Longo nella supplica.
Questa è la bellezza, la grandezza della nostra fede mariana, il conforto della nostra devozione alla Madonna. Siamo consapevoli che non idolatriamo la creatura ma riconosciamo l'azione di Dio che ha reso la creatura onnipotente e noi lo ringraziamo. Maria è colei che media il nostro rapporto con Dio. Se penetrassimo fino in fondo questa verità di fede... come saremmo confortati... Leggete la Lettera agli Ebrei ai cap 2, 5, 10: Maria partecipa di questa compassione: nella Salve Regina la invochiamo "gementi e piangenti in questa valle di lacrime" perchè sappiamo che la sua compassione nei nostri confronti imetra la compassione di Dio..Il sì di maria è un sì che rivela l'amore di Dio che si dona...
Maria si immette per grazia in questo flusso di amore..è un sì che ci accompagna nel cammino della vita- Sappiamo che Maria sta accanto a noi e ci accompagna esprimendo nei nostri confronti tutto ciò che Dio le ha dato. Riflettiamo sulla grandezza di questo mistero, e soprattutto in questo momento difficile sappiamo dire con maria a Dio. " si faccia la tua volontà", sicuri che quel sì è per noi forza, sostegno, bastone che noi afferriamo per poter camminare dentro questo mistero di Dio senza inciampare. Rivolgiamoci a Maria con la preghiera che abbiamo imparato sin dai primi anni della nostra vita, chiediamo che ci accompagni sempre... ora e nell'ora della nostra morte. Amen"