8 dicembre - Solennità dell'Immacolata Concezione della B.V. Maria: Maria donna dell'attesa

News del 08/12/2020 Torna all'elenco delle news

Maria Madre e sorella. Come è soave e delicatamente solidale con i nostri interrogativi, il turbamento che assale il cuore di Maria all'annuncio dell'angelo. Le sue reazioni e i suoi interrogativi interpretano tutte le paure delle nostre giornate, il buio del nostro futuro, le esitazioni davanti all'amore di Dio. In Lei, donna del Signore, la fede è immensa, senza reticenze, senza riserve. Nuda e affidata. In noi è balbettante, sempre in bilico tra il sì e il no.

 

Maria è la donna della prontezza. Il fuoco dell'amore Le suggerisce le risposte. Per questo può dire: ?Eccomi sono la schiava del Signore?.

Noi siamo schiavi del peccato delle origini. Della presunzione che ci spinge a voler essere come Dio. E ci ritroviamo abbandonati alla vergogna della nostra nudità. Pesa sulle nostre spalle e sul nostro cuore la parola di verità che chiude il paradiso delle delizie e ci fa andare pellegrini, smarriti per il mondo, a faticare per il lavoro e a partorire nel dolore.

 

Maria Madre della fedeltà, viene "costruita" da Dio nella più totale santità, fin dal concepimento. Tutta bella. Splendente come una sposa adornata per il suo Sposo. Il suo Creatore entra nel giardino fiorito del suo ventre benedetto e si fa creatura.

Fratello, povero, mendicante, nullatenente, emarginato, scartato, lebbroso, condannato e infamato. Dal tesoro del Suo grembo scaturisce la Vita. Piede che schiaccia la testa di ogni malvagità. Anche della nostra.

 

Maria Madre della pazienza e della misericordia conosce la miseria che contamina la nostra esistenza. Conosce l'infedeltà inguaribile dei nostri amori. Lei ha ascoltato infinite volte le nostre storie perverse o mediocri o piene di voragini senza bontà.

Eppure si mette accanto a noi, premurosa e insistente, con quella dolcezza che soltanto la Sua leggerissima maternità riesce a infondere nelle nostre vene infette.

 

Maria oggi splende, vergine, madre, sposa, come la primizia di sempre e per sempre. Anche a noi fa cantare l'inno di lode e di gratitudine scaturito dalla Sua vita, dalla Sua esperienza; dalla consuetudine affabile e intima col Suo Signore e Figlio. Ci prende per mano, pedagoga della Grazia, e ci aiuta a ripetere assieme a Lei:

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

Nonostante la nullità e l'ostinazione che mortificano i sussulti di amore che mette in noi.

In Gesù, il Figlio donato, visibile, nostro concittadino, sfigurato secondo l'immagine di ogni uomo sofferente, verme e non uomo, uomo dei dolori, che patendo impara ad incarnarsi nei nostri patimenti, ci ha scelti prima della creazione del mondo, da sempre amante, da sempre sofferente per questo piccolo essere che popola e infesta la terra.

E ci ha scelti per essere santi e immacolati di fronte a Dio nella carità, perché Dio non rinuncia mai al Suo progetto.

Gesù, il Figlio prediletto è pronto anche per la croce, purché il progetto del Padre si realizzi in noi.

Dio ci vuoi santi e immacolati, predestinandoci a essere suoi figli adottivi mediante Gesù Cristo?.

E' il canto nuovo che Maria intona con noi, salmeggia con noi, offre con noi a Dio che ha guardato l'umiltà della Sua serva.

Se le nostre voci rischiano di perdersi, la Sua arriva.

Se le nostre melodie diventano sgradevoli, l'armonia della Sua bellezza le copre.

Se noi siamo figli del mutismo davanti al Signore, il Suo salterio è incontenibile.

 

Maria Madre della Parola, educa i nostri linguaggi equivoci e incomprensibili.

Madre della Parola di vita, apre il nostro esistere a Gesù, e ci insegna parole vere, parole buone, parole incoraggianti, parole di dialogo; preghiere credibili, preghiere supplicanti e penitenti, preghiere colme di riconoscenza, preghiere che si possano unire alle Sue, nonostante la loro inadeguatezza.

Madre, miracolo di un concepimento purissimo, guarda le madri che generano, le madri sterili, le madri aride, le madri impaurite; insegna ai figli a diventare madri delle loro madri; aiuta le persone consacrate a generare e a partorire ogni giorno nel dolore e nella gioia. Convince i padri a essere anche madri nel rispetto e nella contemplazione della vita.

 

Maria Madre dell'attesa, tiene vivo in noi il desiderio di Gesù che viene, la trepidazione dei Suoi "nove mesi", la premurosa dolcezza di Giuseppe.

L'appuntamento alla grotta, dove l'umanità rinasce, ci brucia per il bisogno dell'incontro.

Omelia di Don Mario Simula

 

 

Il sì di Maria l'eccomi che cambia la storia

L'angelo Gabriele, lo stesso che «stava ritto alla destra dell'altare del profumo» (Lc 1,11), è volato via dall'incredulità di Zaccaria, via dall'immensa spianata del tempio, verso una casetta qualunque, un monolocale di povera gente. Straordinario e sorprendente viaggio: dal sacerdote anziano a una ragazza, dalla Città di Dio a un paesino senza storia della meticcia Galilea, dal sacro al profano.

Il cristianesimo non inizia al tempio, ma in una casa. La prima parola dell'angelo, il primo ?Vangelo? che apre il vangelo, è: rallegrati, gioisci, sii felice. Apriti alla gioia, come una porta si apre al sole: Dio è qui, ti stringe in un abbraccio, in una promessa di felicità. Le parole che seguono svelano il perché della gioia: sei piena di grazia. Maria non è piena di grazia perché ha risposto ?sì? a Dio, ma perché Dio per primo ha detto ?sì? a lei, senza condizioni. E dice ?sì? a ciascuno di noi, prima di qualsiasi nostra risposta. Che io sia amato dipende da Dio, non dipende da me. Quel suo nome, ?Amata-per-sempre? è anche il nostro nome: buoni e meno buoni, ognuno amato per sempre. Piccoli o grandi, tutti continuamente riempiti di cielo. Il Signore è con te. Quando nella Bibbia Dio dice a qualcuno ?io sono con te? gli sta consegnando un futuro bellissimo e arduo (R. Virgili).

Lo convoca a diventare partner della storia più grande. Darai alla luce un bimbo, che sarà figlio della terra e figlio del cielo, figlio tuo e figlio dell'Altissimo, e siederà sul trono di David per sempre. La prima parola di Maria non è il ?sì? che ci saremmo aspettati, ma la sospensione di una domanda: come avverrà questo? Matura e intelligente, vuole capire per quali vie si colmerà la distanza tra lei e l'affresco che l'angelo dipinge, con parole mai udite... Porre domande a Dio non è mancare di fede, anzi è voler crescere nella consapevolezza.

La risposta dell'angelo ha i toni del libro dell'Esodo, di una nube oscura e luminosa insieme, che copre la tenda, la riempie di presenza. Ma vi risuona anche la voce cara del libro della vita e degli affetti: è il sesto mese della cugina Elisabetta. Maria è afferrata da quel turbinio di vita, ne è coinvolta: ecco la serva del Signore. Nella Bibbia la serva non è ?la domestica, la donna di servizio?. Serva del re è la regina, la seconda dopo il re: il tuo progetto sarà il mio, la tua storia la mia storia, Tu sei il Dio dell'alleanza, e io tua alleata. Sono la serva, e dice: sono l'alleata del Signore delle alleanze.

Come quello di Maria, anche il nostro "eccomi! può cambiare la storia. Con il loro "sì" o il loro "no" al progetto di Dio, tutti possono incidere nascite e alleanze sul calendario della vita.

Omelia di padre Ermes Ronchi

 

 

tratto da www.lachiesa,it