8 febbraio 2016 - II Giornata Internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone

News del 08/02/2016 Torna all'elenco delle news

La tratta di esseri umani è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo. E riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi. (da Fondazione Migrantes su Chiesacattolica.it)

Dall'Angelus di papa Francesco di domenica 7 febbraio: "Domani si celebra la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che offre a tutti l’opportunità di aiutare i nuovi schiavi di oggi a rompere le pesanti catene dello sfruttamento per riappropriarsi della loro libertà e dignità. Penso in particolare a tante donne e uomini, e a tanti bambini! Occorre fare ogni sforzo per debellare questo crimine e questa intollerabile vergogna".

L'8 febbraio 2015 si è celebrata la Prima giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (Uisg e Usg), e patrocinata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. 

Per la giornata è stata scelta la data dell'8 febbraio, festa di santa Bakhita, perché questa santa nel suo percorso di vita è passata dalla schiavitù, dalla sofferenza della tratta, alla libertà. «Abbiamo quindi una donna consacrata come amica in questo cammino e questo ci ricorda l’importanza dell’essere e agire in Dio, anche nel costrastare la tratta di persone», ha sottolineato suor Bottani. "a Giornata di preghiera e riflessione proposta dalle Unioni dei Superiori e delle Superiore Generali è una tappa importante per rinnovare le forze e continuare insieme nel nostro impegno a servizio del Regno di Dio".

In sintesi la giornata può essere riassunta così: 

Pregare e Riflettere per:

- vedere meglio il cammino da percorre insieme,

- rischiarare il buio causato da tutto ciò che sfrutta la vita per fini di lucro, - ridare speranza a chi vivie il dramma della tratta, perché scopre di non essere solo,

- trasformare mente e cuore, rompendo la crosta di superficialità e indifferenza che ci impedisce di riconoscere l’altra persona come fratello e sorella

- ritrovare la forza di un’azione collettiva,

- riconoscere e rimuovere le cause che sostengono la tratta di persone in tutte le sue modalità

- sostenere il nostro impegno a favore della libertà e della dignità della persona,

- vivere la mistica e la profezia dell’azione di Dio nella storia.

Nella realtà odierna del mondo globalizzato la mercificazione e lo sfruttamento della vita, ormai quotidiani, ci accecano a tal punto da impedirci di riconoscere l’altra persona non come fonte di lucro, ma fratello e sorella.