4 novembre 2015: Nota della Caritas sui danni del maltempo nella provincia di Reggio Calabria
News del 04/11/2015 Torna all'elenco delle news
Nella giornata del 1 novembre 2015 si è ripresentata l’ennesima lacerazione al nostro territorio e alla nostra gente di Calabria, l’ennesima fragilità e vulnerabilità. Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla fascia Ionica e Tirrenica è l’ennesima emergenza carica di distruzione e flagello. Il maltempo ha provocato l’interruzione di strade e ferrovie, l’esondazione di diversi torrenti (Ferruzzano, Catona) frane, allagamenti, case isolate, violente mareggiate, inoltre ingenti danni alle coltivazioni. Bloccata e isolata la circolazione stradale e ferroviaria, Vigili del Fuoco e in queste ultime ore anche l’Esercito, giunti dai comandi delle altre regioni del Sud, hanno effettuato parecchi interventi di soccorso e di pronto intervento.
DIOCESI REGGIO CALABRIA/BOVA
Diverse le Parrocchie della Zona Pastorale di Bova interessate dall’emergenza: la Parrocchia di San Pietro Apostolo-Brancaleone, 4 nuclei familiari di Indiani e Pachistani sono rimaste senza case si è provveduto all’alloggio presso i locali parrocchiali inoltre parecchie famiglie di Brancaleone hanno avuto le case allagate. La Parrocchia di S.Maria della Vittoria-Staiti e la Parrocchia di S.Anna-Palizzi Superiore, il territorio di quest’ultima, ancora in queste ore, risulta il più colpito è ed rimasto isolato dopo il crollo delle vie di accesso. Gli ospiti di Casa San Anna (anziani) ed alcune famiglie sono state accolte nei locali parrocchiali.
Fin dalle prime ore dell’emergenza S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo di Reggio Calabria/Bova, ha espresso la sua vicinanza e solidarietà al Vicario Zonale e alle singole comunità parrocchiali. Tutta la comunità Diocesana e la comunità parrocchiale di San Roberto esprimono vicinanza e cordoglio alla famiglia di Pasquale Princi, giovane di 25 anni, tragicamente e prematuramente deceduto, colpito da un paolo della luce durante i lavori di ripristino della linea elettrica danneggiata dal maltempo.
Costante è la comunicazione e l’aggiornamento degli eventi tra la Caritas Diocesana e i Parroci delle Parrocchie interessate, edificante è stata la mobilitazione dei Parroci, delle Caritas locali e di tanti volontari, singoli e famiglie; i locali delle Parrocchie sono diventati luoghi di accoglienza per le prime necessità. In questa prima fase dell’emergenza le Caritas parrocchiali stanno effettuando un monitoraggio costante dei bisogni e delle urgenze.
DIOCESI DI LOCRI/GERACE
La zona più danneggiata è quella che va da Brancaleone a Ferruzzano dove il torrente Ferruzzano ha esondato, spazzando via la statale 106 e la ferrovia in zona Marinella di Bruzzano, interrompendo i collegamenti tra Reggio Calabria e l’alta Locride.
Le immagini diffuse dai mezzi di informazione sono eloquenti. Oltre a questo si segnalano danni ad abitazioni e strade nel Comune di Bruzzano. La rete idrica è stata totalmente spazzata via compresi i serbatoi. In particolare ben 4 famiglie sono rimaste senza casa perché distrutte e sono state ospitate dai parenti. In questa particolare zona si rileva un vero e proprio stato di calamità.
Ad Africo alcune famiglie sono state evacuate, all’altezza della scogliera si è verificata una grossa frana che ha completamente bloccato il traffico. A Samo una frana minaccia il cimitero. A Bovalino allagamenti di interi quartieri a causa di due torrenti che delimitano l’abitato. Squadre di volontari aiutano a spalare fango e detriti da case e negozi. Inoltre si registra il crollo del controsoffitto della chiesa parrocchiale. Su Ardore, Locri, Siderno, Gioiosa fino a Caulonia si segnalano allagamenti e danni ad interi quartieri.
I lungomari delle relative cittadine sono stati fortemente danneggiati. A Caulonia il ponte Allaro ha ceduto a causa della violenta furia dell’acqua. Si segnala il crollo di un muro di sostegno caduto su una casa in frazione Calatria. Nella vallata dello stilaro lo scenario non cambia. Bivongi Pazzano e Stilo sono rimasti isolati per 2 giorni. Il torrente Stilaro per l’ennesima volta ha travolto in alcuni punti la strada provinciale.
Tutti i paesi interni della Locride, in particolare le frazioni sono ancora in uno stato di precario collegamento, mettendo così in ginocchio chi a stento riesce ancora a vivere di agricoltura.
Fin da subito le comunità ecclesiali si sono organizzate per i primi soccorsi, S.E. Mons Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace, si è recato sui luoghi dell’emergenza, incontrando i Parroci e le comunità parrocchiali, colpite dal maltempo, sollecitando tutti ha prendersi cura delle fragilità e necessità di chi è nel bisogno, richiamando una maggiore attenzione al territorio nello spirito dell’ultima enciclica di Papa Francesco, Laudato Si’.
DIOCESI OPPIDO/PALMI
Il nubifragio che ha interessato il territorio della Diocesi di Oppido Mam. – Palmi, nei giorni del 31 ottobre e 1 novembre, ha provocato tantissimi danni alla viabilità e alle case e soprattutto all’agricoltura, in tutti i suoi 33 Comuni.
I danni, specialmente nelle zone interne e nelle campagne, sono ancora in corso di accertamento.
A Taurianova, purtroppo, il nubifragio si è trasformata in tragedia, per la morte di una persona di 43 anni, Salvatore Comandè, di professione carrozziere, il quale mentre viaggiava su una Fiat Panda insieme alla figlia 17enne, è stato travolto da una forte ondata d’acqua, dovuta all’improvviso straripamento di un canalone.
La furia dell’acqua ha trascinato i due passeggeri fuori dall’autovettura: la figlia, aiutata dal padre è riuscita ad aggrapparsi ad una ringhiera ed è stata salvata da alcuni passanti accorsi alle grida di aiuto e ora si trova in ospedale in condizioni che non destano preoccupazione, il padre però subito dopo è stato trascinato via dalla furia delle acque.
Il corpo del padre, dopo lunghe ricerche ad opera di vigili del fuoco, sommozzatori, unità cinofila e numerosi volontari, è stato ritrovato senza vita ieri mattina, lunedì, a circa trecento metri rispetto al luogo in cui si trovava la macchina.
La famiglia di Salvatore Comandè, che vive in una casa popolare, è composta dalla moglie e da due figlie minori di 17 e 9 anni, è molto povera e veniva sostenuta soltanto dal lavoro saltuario del povero Salvatore.