21 settembre 2015: Celebrazione in Cattedrale nel XXV anniversario dalla scomparsa di mons. Paolo Giunta
News del 20/09/2015 Torna all'elenco delle news
Nel venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di un presbitero di grandi doti umane, spirituali, culturali e pastorali, mons. Paolo Giunta, che vive nel grato ricordo di sacerdoti, fedeli e cittadini, una celebrazione in suo suffragio sarà celebrata lunedì 21 settembre alle ore 19.00 in Cattedrale.
Volendo commemorare degnamente il 25° anniversario del pio transito del sacerdote mons. Paolo Giunta (Archi 1904 – Reggio Calabria 1990) nessuna parola è maggiormente appropriata dell’esortazione della Lettera agli Ebrei che dice: “Ricordatevi dei vostri Maestri che vi hanno trasmesso la sapienza della Parola di Dio; considerando la pietà della loro vita, imitatene la fede”.
Richiamando sommariamente il brillante curriculum si dovrebbe attingere alle 500 pagine scritte dal can. mons. Ercole Lacava nella monumentale biografia sintetizzata nel motto “Amò la Chiesa e sentì cum Ecclesia”. In diocesi ha percorso itinerari pastorali antichi e nuovi dal Seminario alle parrocchie arcipretali di San Lorenzo e Melito Porto Salvo, dall’insegnamento della Religione nel Liceo “T. Campanella” al settore della carità nelle opere dell’ONARMO e della POA, all’educazione dell’infanzia con l’Opera Reggina Asili (ORA): 83 scuole materne con cui sono stati raggiunti fino ai più piccoli villaggi della diocesi, quando nessuno svolgeva questo importante servizio alle famiglie. Sul piano Regionale ha ricoperto “con giustizia e misericordia” la responsabilità di Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Calabro fin dall’anno della sua costituzione (1938). Il campo più importante del suo ministero pastorale mons. Giunta lo svolse nella formazione delle coscienze delle Giovani e delle Donne di Azione Cattolica al livello nazionale, regionale e diocesano. Su segnalazione dell’arcivescovo A. Lanza, che all’epoca era membro della Commissione per l’Alta Direzione dell’ACI, il sacerdote reggino è stato Assistente Ecclesiastico nazionale dell’UDACI visitanto gran parte delle diocesi italiane per tenere Corsi di esercizi spirituali e di formazione all’apostolato per le socie e gli assistenti dell’Associazione.
Il culmine tuttavia del “cursus honorum” ecclesiastico mons. Giunta lo ha raggiunto con le nomine vaticane e l’intero processo canonicale in seno al Capitolo Metropolitano. Mons. Giunta è stato insignito dei titoli pontifici di Cameriere segreto, Prelato d’Onore di Sua Santità e Protonotario Apostolico ad instar. All’interno del Capitolo ha ricoperto gli uffici di canonico teologo, cantore e tesoriere fino ad essere designato Decano dello stesso gremio che diresse per 30 anni con saggezza e premura, mantenendo ed accrescendo le gloriose tradizioni del venerando istituto.
Per 25 anni è stato inoltre Vicario Episcopale per gli Istituti religiosi femminili della diocesi reggina. Della lunga vita di mons. Giunta sia le testimonianze tramandate che i documenti scritti sottolineano la limpida coscienza sacerdotale e la fedeltà ai vescovi della diocesi, dei quali è stato sempre discreto e fedele collaboratore, consigliere prudente e saggio.
A nome della lunga serie di vescovi che mons. Giunta ha servito, e di cui ha goduto la stima, basti qui riportare la testimonianza che l’arcivescovo Aurelio Sorrentino ha reso durante l’omelia per le sue esequie, alle quali ha partecipato una folla di sacerdoti, fedeli ed autorità. “Attraverso una comunione di vita durata tredici anni ho potuto scorgere il Lui un profondo senso di responsabilità e di disponibilità al servizio, un amore grande alla Chiesa, una fedeltà assoluta al Pastore della diocesi, un’adamantina limpidezza di coscienza, una rigorosa e coerente testimonianza di vita sacerdotale”. Come disse in quell’occasione il sindaco della città, on. Piero Battaglia; “È stato esempio di un sacerdozio vissuto quasi ai limiti dell’eroismo. Rispettoso delle Istituzioni, seppe custodire il senso della dignità e del primato dell’autorità spirituale. Ha avuto sempre il cuore rivolto alla gente umile e povera della diocesi”.