17 maggio 2015: La Messa in Canto Gregoriano, primo appuntamento della Musica nella Liturgia attraverso i secoli
News del 16/05/2015 Torna all'elenco delle news
L’Associazione Culturale “Madonna della Consolazione” di RC, in collaborazione col parroco della Chiesa di S. Lucia (RC) don Massimo Laficara, ha organizzato una manifestazione denominata “La Musica nella Liturgia attraverso i secoli”, strutturata in sei appuntamenti. Si tratta di un itinerario spirituale e culturale in cui verranno riproposte, all’interno delle Messe, le musiche e i canti che hanno costituito il repertorio liturgico nelle varie epoche. Il desiderio di studiare e cogliere meglio il nesso che intercorre tra la liturgia e la musica sacra ha dato avvio alla progettazione di un itinerario spirituale e culturale che si snoda attraverso i secoli, al fine di far comprendere, alla comunità orante, in che modo la musica al servizio della rivelazione biblica, abbia intrattenuto il dialogo di fede con Dio. Dal medioevo, con le semplici e suggestive melodie gregoriane, alla polifonia corale rinascimentale (Palestrina), dalle armonie barocche delle Cantate di Bach, allo stile classico di Haydn e Mozart, passando anche attraverso quella musica che, composta per soli strumenti e concepita con funzione liturgica, si pone non come mero accompagnamento al canto, bensì in sostituzione di esso, quale momento contemplativo e di preghiera interiore (“Messa per organo” di Frescobaldi e “Sonata da chiesa” di Corelli).
Il primo appuntamento della manifestazione culturale sarà domenica 17 maggio alle ore 19:00 presso la Chiesa di S. Lucia di Reggio Calabria. Durante la S. Messa, celebrata dal parroco don Massimo Laficara, il Collegium Vocale Rhégion, sotto la guida del M° Luigi Miriello, eseguirà in CANTO GREGORIANO i canti della liturgia “in Ascensione Domini” e la Missa IX “cum iubilo”. Giovanni Paolo II, nel 2001, ricevendo in udienza nella Sala Clementina, in Vaticano, i docenti e gli alunni del Pontificio Istituto di Musica Sacra, li invita a conservare e promuovere lo studio e la pratica della musica e del canto in quegli ambiti e con quegli strumenti che il Concilio Vaticano II ha indicato come privilegiati: il canto gregoriano, la polifonia sacra e l’organo. “La musica e il canto” scrive Giovanni Paolo II “non sono un puro decoro o un ornamento sovrapposto all’azione liturgica. Costituiscono, al contrario, una realtà unitaria con la celebrazione, consentendo l’approfondimento e l’interiorizzazione dei divini misteri”.