6 maggio 2015: papa Francesco riconosce le virtù eroiche di Brigida Postorino (1865-1960), reggina, fondatrice dell'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata

News del 06/05/2015 Torna all'elenco delle news

Papa Francesco ha autorizzato oggi la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto delle virtù eroiche della Serva di Dio Brigida Maria Postorino, Fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata, originaria della diocesi di Reggio Calabria-Bova. 

E’ infatti nata a Catona di Reggio Calabria il 19 novembre 1865 e morta a Frascati il 30 marzo 1960. Sr. Brigida sin da piccola dimostrò un grande amore per Gesù: a 4 anni manifestò al parroco il suo ardente desiderio di cibarsi dell’Eucaristia; avendo avuto un rifiuto, una mattina, copertasi con uno “scialletto”, uscì di casa di soppiatto, andò in chiesa, si confessò e fece la sua Prima Comunione.

A nove anni le fu concesso di far parte della Pia Unione delle Figlie di Maria. Conseguita la licenza delle Scuole Normali, lasciò il collegio per tornare in seno alla famiglia. Aiutata dalla sorella Luchina, al 3° piano della casa paterna, cominciò ad insegnare a leggere e scrivere ai fanciulli disagiati e poveri del vicinato.

Il 6 novembre 1898, con altre 8 Figlie di Maria, della cui Pia Unione era stata presidente, Brigida Postorino diede vita all’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata.

Il gran terremoto del 28 dicembre 1908 distrusse le 10 case dell’Istituto, che ricevette il suo battesimo di sangue: 24 suore rimasero vittime del disastro. 

Madre Brigida non si abbattè: nulla tralasciò pur di far risorgere dalle rovine l’Istituto, che riprese a vivere più forte e più ricco dello slancio di una seconda giovinezza di fede e di amore. 

Si ammalò, non poteva mangiare, non poteva bere; arrivò a pesare solo 30 kg; ma quando, il 3 marzo 1934, venne sottoposta ad intervento chirurgico, non volle anestesia, per “provare un poco la Passione di Cristo”. Soffrì e tacque; soffrì e pregò. 

Nel suo calvario visse ogni vicenda della vita dell’istituto che aveva fondato.

Nella casa di Frascati trascorse gli ultimi decenni della sua esistenza terrena fino alla morte. La sua salma venne tumulata nel cimitero cittadino fino al 30 aprile 1966 quando fu traslata nella Cappella dell’istituto della Figlie di Maria Immacolata di Frascati.