1990-2015 XXV anniversario della morte di don Italo Calabrò: il 20 aprile Convegno di apertura in Seminario

News del 18/04/2015 Torna all'elenco delle news

E' stato presentato in conferenza stampa venerdì 17 aprile il programma degli eventi per celebrare il 25esimo anniversario dalla morte di don Italo Calabrò, sacerdote reggino scomparso il 16 giugno 1990. Cofondatore della Caritas Italiana, nella sua Diocesi di Reggio-Bova, di cui è stato vicario generale, prima con mons. Ferro e poi con mons. Sorrentino, ha speso la sua vita interamente nel servizio e nella carità, verso chiunque avesse bisogno, soprattutto i più poveri, con un attenzione particolare ai giovani. La sua testimonianza vive ancora nelle opere concrete che ha lasciato, come il centro Comunitario Agape e la Piccola Opera Papa Govanni per l'accoglienza dei dimessi dall'ospedale psichiatrico e dei giovani con disabilità.

Nel tratteggiare la figura di don Italo calabrò, mons. Antonino Iachino ne ha ricordato soprattutto la sua grande capacità di coinvolgere le persone, di farle sentire importanti, mettendosi in ascolto dei loro problemi: "Il cortile della Curia Arcivescvile - ricordava a tal proposito mons. Iachino - era abitato da coloro che avevano bisogno di essere ascoltati", era il luogo della "risposta di carità" che don Italo aveva saputo inventare per poter dare aiuto concreto esponendosi in prima persona. "Era questo il suo stile di vita" - ha spiegato mons. Iachino - "essere un prete dalla parte delle vittime, dei poveri, degli ultimi, di coloro che si aprivano alla vita senza speranza. Ad essi ha saputo dare risposte concrete come la chiusura dell'ospedale psichiatrico, che era la massificazione della miseria e l'annullamento della persona, l'istituzione delle case-famiglia, luoghi dove vivere la comunione e non l'esclusione." Le opere di don Italo, ha concluso mons. Iachino, sono "luoghi dell'amore di Dio".

Don Italo si è impegnato per la promozione dell'uomo e per la pace, sostenendo il servizio civile come impegno alternativo alla violenza, operando accanto a grandi preti, come mons. Pasini, ma ha anche stimolato fortemente il coinvolgimento dei laici, ed è stata questa la testimonianza di Mimmo Nasone, in rappresentanza proprio di quei laici che l'hanno conosciuto e che, alla scuola di don Italo, hanno imparato l'impegno e la volontà di cambiare la società. "Don Italo è stato un dono per la Chiesa - ha detto Mario Nasone - ma anche per la città di Reggio, per la Calabria, per tutto il Sud. Egli ha nutrito un amore profondo per la sua città, una città violenta, ma anche violentata". Proprio rispetto alla città di Reggio, ed ai tempi difficili che sta vivendo, la figura di don Italo può rappresentare, secondo Mario Nasone, un punto di partenza, per ritrovare l'energia, per  ricaricarsi: "la città ha bisogno di abbeverarsi alla fonte di speranza e di gioia che egli la scritto con la sua vita".

In questo senso, le iniziative per celebrare il venticinquesimo anniversario della sua scomparsa, curate da una commissione diocesana istituita ad hoc, servono non solo a far conoscere la testimonianza di vita di questo sacerdote reggino ma soprattutto a raccoglierne, come ha detto l'arcivescovo Morosini nel suo intervento in conferenza stampa - il valore di "profezia" che essa ha incarnato, per renderlo attuale rispetto alle esigenze ed ai bisogni che continuano ad interpellare la comunità. "Oggi ci sono nuove esigenze, non possiamo più affidarci allo spontaneismo, ma, rispondendo a criteri oggettivi, abbiamo il compito di raccogliere quella profezia, di perfezionarla e adattarla ai tempi in cui viviamo". "Mi auguro - ha concluso l'arcivescovo - che questo serva a rilanciare non solo la memoria ma l'impegno sociale e caritativo della nostra diocesi". 

Don Italo Calabrò: nota biografica

Don Italo Calabrò  è nato a Reggio il 26 settembre. Il 25 aprile 1948 è ordinato sacerdote, ricopre molteplici incarichi diocesani. E' cofondatore della Caritas Italiana e per diversi anni ricopre la carica di vicepresidente nazionale. Dal 1971 è anche Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Reggio dal 1974 fino alla  morte. I poveri e i giovani sono i due grandi poli tra cui si svolge tutta l'intensissima azione pastorale e civile di don Italo. Educatore d’intere generazioni giovanili, sia nelle file dell'associazionismo cattolico sia nel mondo della scuola, insegna religione per lunghissimi anni fino al 1979 in diversi istituti cittadini.  Sacerdote di Cristo per i fratelli, con una predilezione per i più poveri Attento ai giovani, con i quali aveva un dialogo aperto e sincero, avviò con alcuni di essi, sempre agli inizi degli anni settanta, il Centro Comunitario Agape, una comunità da lui realizzata per la comunione di vita con i più poveri e la Piccola Opera Papa Giovanni per l’accoglienza dei dimessi dall’ospedale psichiatrico e dei giovani con disabilità mentale. Da vero profeta non si limitava ad elencare i diritti dei poveri ma a gridarli a partire dalla sua vita. Don Italo sa precorrere i tempi e cogliere i segni del cambiamento: la scelta dei poveri e la promozione del volontariato in anni in cui tali scelte non erano prive di ostacoli e incomprensioni; l'impegno per la pace e la non violenza (è tra i primi in Italia a sostenere e a diffondere l'obiezione di coscienza al servizio militare); l'apporto della Chiesa per il Mezzogiorno. S’impegnò per fare uscire dagli istituti quanti più bambini, malati mentali, donne era possibile promovendo anche la dimensione della giustizia per la realizzazione di leggi e strutture più umane e adeguate..Disoccupazione giovanile e mafia sono i due punti su cui concentra il suo impegno per la città di Reggio e per il Sud. Non cessa mai di invocare un deciso intervento dello Stato per una reale crescita occupazionale, come argine al degrado della convivenza civile, allo strapotere mafioso e al dilagare di metodi clientelari e corrotti nella gestione della cosa pubblica e nella classe politica. Condannò la mafia indicando alla comunità ecclesiale e civile la via della ferma denuncia e della formazione delle coscienze E' anche l'ispiratore del documento del gennaio 1990 con cui il Consiglio Presbiterale di Reggio Calabria denuncia atti d’intimidazione contro sacerdoti della diocesi, che susciterà enorme scalpore sulla stampa e nella Chiesa italiana. Gli ultimi mesi della sua vita li visse unito ancora più profondamente al Cristo, suo Signore, attraverso il mistero della croce. E venne l'ora, all'alba del 16 giugno del 1990, in cui il Signore chiese a don Italo di sciogliere le vele, di non lottare più perché bastava quanto aveva combattuto. Il giorno delle sue esequie venne salutato da quasi tutti i poveri che aveva servito. La Cattedrale era piena di gente che piangeva l'amico premuroso, il fratello sempre vicino, il sacerdote di Cristo che ha saputo donare l'amore del Padre. Don Italo Calabrò, al di là delle molteplici iniziative da lui condotte, resta nel ricordo di tutti come uomo e sacerdote di fede profondamente vissuta nella storia del suo tempo, come compagno di strada dei più deboli, come credente capace di intessere un'intera esistenza nel segno dell'amore e nell'incarnazione del messaggio evangelico. 

 

CELEBRAZIONI XXV ANNIVERSARIO 20 aprile - 8 dicembre 2015

 

Convegno di apertura: "Don Italo, sacerdote secondo il cuore di Dio"

20 aprile 2015 - ore 18,30

presso il Seminario Arcivescovile "Pio XI"

Moderatore: mons. Antonino iachino, assistente siprituale di Agape e Piccola Opera

Interventi: don Benvenuto Malara, Arciprete della Parrocchia Maria SS. Immacolata di  Melito Porto Salvo, avv. Alberto Panuccio, Presidente dell'Ordine degli Avvocati.

 

Festa di san Giovanni XXIII

Mercoledì 3 Giugno  - ore 18.00

Casa Gullì - Gebbione

Sarà una festa organizzata dai giovani volontari dell'Agape, della Piccola Opera, di Arte Insieme, del Gabbiano e di Libera per ricordare la figura di Papa Giovanni XXIII che tanto ha inciso sulle scelte di don Italo.

Alle ore 18.00 celebrazione eucaristica e a seguire animazione con gruppi musicali.

 

CONVEGNO: “DON ITALO CALABRO': UNA VOCE PROFETICA”

Lunedì 15 giugno ore 18.00

Consiglio Regionale Auditorium Calipari

Relazioni:

don Luigi Ciotti

Don Italo - L'impegno sociale, l'attenzione agli ulltimi e lotta alla illegalità e alle mafie

Mons. Filippo Curatola

La Pastorale di don Italo

On.le Marco Minniti

Don Italo, il rapporto con la società e con la Politica

Dott. Corrado Calabrò

Don Italo in famiglia

Modererà: 

Dott. Giuliano Quattrone

 

Celebrazione Eucaristica in suffragio di don Italo

martedì 16 giugno 2015 (XXV anniversario di morte)

Ore 18.00  - Basilica Cattedrale di Reggio Calabria

Presiederà S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova

 

Presentazione del Volume

"Le opere segno della Chiesa reggina" di Gianni Marcianò

Ottobre 2015

 

RAPPRESENTAZIONE TEATRALE

"E' vero, credetemi. è accaduto". I folli nel cuore di don Italo

a Cura del Teatro dei Semplici

Novembre 2015

 

Presentazione del Volume

“DON ITALO: SPIRITUALITA' E IMPEGNO PASTORALE”

Venerdì 4 dicembre 2015 - ore 17.00

Centro Mariotti

 

 

CELEBRAZIONE CONCLUSICA

Martedì 8 dicembre - ore 17.30

Celebrazione Eucaristica nella Parrocchia di San Giovanni di Sambatello

Presiederà Mons. Nino Iachino

 

LUOGHI-SIMBOLO DELLA VITA DI DON ITALO

Saranno promossi alcuni eventi curati da singole realtà vicine alla figura di don Italo Calabrò:

 

Prunella e Melito Porto Salvo

L'impegno di don Italo verso i minori in difficoltà

Evento curato dalla Cooperativa don Italo Calabrò

Dicembre 2015

 

Cortile della Curia

La Curia e le prime accoglienze dei poveri

Evento curato dalla Caritas Diocesana nel mese di settembre, durante uno dei sabati mariani

 

Villa San Giovanni: La disabilità mentale

Iniziativa a cura di Casa Cassibile

Novembre 2015

 

La 'ndrangheta: Archi

Testimonianze di un impegno concreto

Ottobre 2015

Centro don Italo Calabrò

 

La scuola

Gli insegnanti di religione dedicheranno un incontro di formazione alla figura di don Italo.

L'Avvenire di Calabria realizzerà un numero di Aula G coinvolgendo 5 Istituti Secondari di primo e secondo grado.

 

 

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