24 agosto 2014: 40 anni di Chiesa a Santa Venere in una pubblicazione in memoria di don Lillo Spinelli
News del 22/08/2014 Torna all'elenco delle news
La comunità parrocchiale di Santa Venere celebra il 24 agosto il quarantesimo anniversario di dedicazione della Chiesa. La parrocchia, istituita dall'Arcivescovo mons. Giovani Ferro, è stata costruita da volontari negli anni '70 ed è intitolata alla Santa Croce.
Nella ricorrenza, verrà presentato il libro curato dal prof. Giovanni Marcianò, "Il Sapore della Condivisione", che della costruzione della chiesa ricorda una straordinaria storia di partecipazione ecclesiale condivisa, animata e partecipata da circa 400 giovani volontari provenienti dalle parrocchie della città, sostenuta dai muratori del centro aspromontano che l'entusiasmo e l'inesperienza giovanile hanno tradotto in concreta realizzazione, guidata da un sacerdote, don Lillo Spinelli, splendido e grande educatore di giovani, instancabile ed appassionato animatore di una traduzione in pratica del mettere a servizio una formazione cristiana che apre alla solidarietà umana e cristiana.
Don Lillo stesso diceva appunto che "la storia di Santa Venere è una storia di fatti e non di parole".
Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta, in un clima di dopo Concilio e di contestazione giovanile, il sessantotto, matura una straordinaria avventura, povera di risorse, ma ricca di entusiasmo giovanile, quella dei campi estivi di lavoro, che in quattro anni, tra alterne vicende, ha consegnato agli abitanti del centro aspromontano un edificio che in seguito è stato ulteriormente arricchito e potenziato con le opere parrocchiali di servizio alla comunità.
Il libro parla anche del sapore di questa esperienza. Dice, cioè, quanto essa sia entrata nella esistenza delle persone che l'hanno vissuta e di quanto sia stata uno strumento di orientamento per tutta la loro vita.
Il sapore esprime il senso della memoria che penetra dentro e che ricompare tutte le volte che la vita fa masticare esperienze che ad essa riconducono: le poche risorse messe in gioco e le splendide realizzazioni sono riuscite perché affidate alla Provvidenza e perché frutto di una rete di bisogni e mezzi, formazione e servizio, quasi una nuova evangelica moltiplicazione dei cinque pani e dei due pesci.
Il libro vuole esprimere anche quanto sia stato palpabile lo scambio di umanità a di amicizia tra chi veniva dalla città e gli abitanti del centro aspromontano, in una gara di generosità nel servire e nel condividere.
Questo libro è particolarmente dedicato alla figura di don Lillo Spinelli, che la comunità di Santa Venere ha sempre portato nel cuore. E' certamente il primo testo che racconta del suo multiforme ministero di sacerdote.
Richiama in particolare il suo servizio in Azione Cattolica, sopratutto in quella diocesana, Assistente del Settore Giovani e poi Assistente generale: fecondo formatore di giovani, ma sopratutto luminosa guida e riferimento di adulti e di famiglie.
Non è di poco rilievo che il libro venga presentato da tre Vescovi reggini che da presbiteri hanno intersecato la parrocchia di Santa Venere: mons. Nunnari e il compianto mons. Agostino, che nei campi di lavoro hanno accompagnato i giovani delle rispettive parrocchie, Soccorso e San Giorgio al Corso, poi mons. Marcianò che di Santa Venere è stato parroco.
Il libro infine vuole dare rilievo a volti e nomi di quanti nella riservatezza e nella passione sono stati protagonisti di questa vicenda, gli abitanti di Santa Venere e i volontari dei campi di lavoro con i loro assistenti, nello speciale e commosso ricordo di quanti ora vivono la dimensione dell'eternità.
La presentazione del libro "Il sapore della condivisione", avverrà domenica 24 agosto 2014, alle ore 17, nella parrocchia di Santa Venere.
E' prevista la partecipazione di molti giovani volontari di allora, oggi sessantenni, per rinnovare con gli abitanti del centro aspromontano, di ieri e di oggi, una indimenticabile storia di memoria e di amicizia.
Comunicato post-evento
Presentato il libro che racconta i primi 40 anni della comunità parrocchiale
Santa Venere: quando la Chiesa incontra la periferia
Mons Nunnari: “abbiamo vissuto una splendida esperienza di crescita umana”
"L'uomo della periferia era nel cuore di Mons. Giovanni Ferro": le parole di Mons. Salvatore Nunnari sintetizzano il significato di una giornata di festa a Santa Venere per i 40 anni della dedicazione della Chiesa, alla presenza degli abitanti del centro aspromontano e di numerosi volontari di allora, oggi sessantenni, che sotto la sapiente guida dei "mastri santavenerini" hanno operato per la costruzione del tempio.
L'occasione è anche la presentazione di un libro, "Il sapore della condivisione", che questa esperienza racconta e consegna alla storia civile ed ecclesiale del nostro territorio.
Un libro, scritto dal Prof. Gianni Marcianò, particolarmente dedicato alla figura di don Lillo Spinelli, che diceva che "la storia di Santa Venere è una storia di fatti e non di parole", volendo indicare come una condivisione "praticata nella sobrietà e nella solidarietà" è capace di realizzare grandi opere, spirituali e materiali, personali e comunitarie. L'iniziativa è stata promossa dal gruppo “Amici di Santa Venere”, coordinato dal Sig. Bruno Praticò che ha moderato l'incontro svoltosi proprio nella Chiesa costruita dai volontari.
L'Amministratore Parrocchiale, don Davide Imeneo, ringrazia i convenuti auspicando che si mantenga vivo l'impegno verso le necessità di questa comunità di periferia, anche con il contributo di questa pubblicazione. Il libro racconta di una costruzione realizzata con poche risorse, ma in una generosa gara di servizio e di condivisione, in uno scambio di amicizia e di umanità, tra i volontari e la gente dell'altopiano.
“Lo spirito di servizio che ha connotato questa esperienza”, continua don Davide, “sostenuto da una formazione umana e cristiana, è entrato nella esistenza dei protagonisti fino a farne un orientamento per tutta la loro vita, addirittura arricchendola di quel sapore che ti penetra dentro e che alimenta il senso della memoria”.
Sono molti i giovani degli anni settanta che fanno sentire la loro voce nelle pagine del libro e che in questa giornata di festa rinnovano con il racconto la passione per una esperienza che li ha visto protagonisti.
Nelle parole di tanti il ricordo di una forte esperienza associativa, nell'Azione Cattolica in particolare, che coniugando cammino formativo e esercizio di servizio ha fatto maturare scelte di impegno e di solidarietà, esperienze di comunità e di condivisione.
Non manca anche il ricordo di tanti amici, preti e laici, che ora vivono la dimensione della eternità.
Ovviamente in molti è ancora viva la ricchezza dei tanti episodi, nella semplicità della narrazione, esprimono il senso di una esperienza appassionata e coinvolgente.
Sono di grande tenerezza le espressioni di Andrea Sapone che, a nome della comunità di Santa Venere, ringrazia quanti sono venuti dalla città: "La presenza di don Nunnari e dei sacerdoti ci inorgoglisce. Tante parrocchie non hanno queste carezze".
Don Iachino dice che Santa Venere appartiene a tutti e va sostenuta, in particolare dalle associazioni cattoliche, che questa esperienza hanno vissuto come itinerario educativo e crescita ecclesiale.
Una finestra sugli anni sessanta e settanta l'ha aperta Nicola Petrolino per dare una lettura della forza del cambiamento che si espressa nei gruppi giovanili delle parrocchie in risposta alle grandi aperture del Concilio Vaticano II.
L'intervento finale è di Mons. Salvatore Nunnari: "Santa Venere ci ha fatto incontrare". Lo fa ancora in questa occasione dell'anniversario della dedicazione della Chiesa. “Santa Venere è stata allora un itinerario di formazione all'umano, perchè incontro vero con Gesù, amico dell'uomo”.
L'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano sottolinea ancora altri aspetti: “Particolarmente significativa è stata l'esperienza del gemellaggio che ha legato la parrocchia del Soccorso con Santa Venere: il gemellaggio è stata un'esperienza di condivisione ed esercizio di scambio formativo”. Un particolare contribuo è stato dato dalla forza educativa dell'Azione Cattolica, che nel suo carisma contiene la pastoralità come servizio alla comunità cristiana. L'A.C., oltre che collaborazione, diviene per il parroco riferimento di spiritualità e di vita cristiana.
L'esempio e lo stile di Mons. Ferro hanno poi segnato la comunità nascente dell'Altopiano di Santa Venere: “un Vescovo che non mandava soltanto, ma precedeva nel servizio”. Un servizio ecclesiale che continua ancora oggi ad essere l'unico punto di riferimento di una comunità numerosa, ma abbandonata dalle Istituzioni e dallo Stato.