Quando la fede è un'Incontro: la testimonianza di Fatima Louhab che sarà battezzata a Pasqua in Cattedrale

News del 03/04/2017 Torna all'elenco delle news

Quando la fede è una chiamata che trova nella grazia dell’incontro la sua risposta. E’ la storia di Fatima, che in queste ultime tre domeniche di Quaresima sta completando il suo cammino di catecumenato per essere pronta a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella prossima Veglia Pasquale. L’incontro è quello con la comunità della Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in S. Agostino, dove Fatima è stata accolta ed affidata a Francesca, la catechista che da due anni guida il suo percorso di fede. Fatima ha 29 anni e solo adesso potrà finalmente realizzare un desiderio che ha nel cuore sin da quando era bambina. I suoi genitori,  padre musulmano e madre cattolica, hanno sempre rinviato la decisione, facendola sentire diversa dalla maggior parte dei suoi coetanei che frequentavano il catechismo ed accedevano ai sacramenti. “E’ stata mia nonna materna – racconta Fatima - ad inculcarmi questo sentimento: quando andavo a trovarla mi leggeva il Vangelo, mi insegnava le preghiere e di tanto in tanto mi portava in chiesa con lei“. Da quando sua nonna non c’è più Fatima ha iniziato una sua ricerca personale, superando il disagio e le paure iniziali grazie all’aiuto del fidanzato e della comunità parrocchiale. “Entrando a far parte della comunità non mi sono più sentita sola. Stare accanto a persone che credono mi ha permesso di confrontarmi e mi ha rafforzato nell’affrontare la vita. Questo mio cammino è un’emozione che si rinnova ogni volta, ad ogni incontro, ad ogni celebrazione”. Fatima vive con profonda gioia il suo itinerario di formazione spirituale, con l’entusiasmo della scoperta ma anche la consapevolezza maturata nei lunghi anni di attesa. E con un grande senso di responsabilità rispetto al suo impegno futuro, alla testimonianza che potrà dare con la sua vita, con il suo lavoro di infermiera e nel matrimonio al quale si sta anche preparando.  

“E’ un cammino che abbiamo fatto in due, un itinerario di confronto, crescita e arricchimento per entrambe”  - sottolinea Francesca, la catechista di Fatima - un cammino che non dà niente per scontato, che mette in discussione la nostra fede soprattutto quando cerchiamo di capire come attualizzarla nella vita di ogni giorno e come relazionarci con gli altri”. Il cammino di Fatima ha avuto inizio lo scorso anno con il rito di ammissione al catecumenato, che ha segnato la fine del tempo della ricerca e prima evangelizzazione e l’avvio alla preghiera personale e alla vita liturgica in parrocchia. Il primo anno si è chiuso con la consegna del Simbolo del Credo, sintesi della professione di fede. In questo secondo anno dalla consegna della Preghiera del Padre Nostro si è giunti al rito di elezione nella prima domenica di Quaresima, che ha aperto questo periodo finale molto intenso che precede i sacramenti, il “tempo di purificazione e illuminazione”. Fatima sta vivendo adesso da  protagonista i riti preparatori delle ultime tre domeniche di Quaresima, gli scrutini, all’interno delle Messe domenicali, momenti di comunione parrocchiale che le fanno sentire la forza e l’incoraggiamento di tutta la comunità.  Attraverso i segni dell’acqua, della luce e della resurrezione espressi dalla liturgia in queste tre domeniche nel Vangelo della samaritana, del cieco nato e di Lazzaro,  Fatima si prepara all’incontro con la grazia dei sacramenti, diventando segno lei stessa dell’acqua viva e della luce, della fede che diventa testimonianza, di una vita risorta.

di Antonia Cogliandro

La testimonianza di Fatima Louhab con la sua catechista Francesca Roscitano è stata pubblicata sull'Avvenire di Calabria del 2 aprile 2017