Uno scrigno prezioso: la Cappella del SS. Sacramento della Cattedrale su L'Avvenire di Calabria
News del 29/03/2017 Torna all'elenco delle news
Nell’anno 1543, domenica 23 settembre, l’arcivescovo Agostino Gonzaga, con una solenne cerimonia nella Cattedrale ufficializzava la costituzione della Confraternita del SS. Sacramento. L’approvazione del papa Paolo III avvenne il 30 novembre 1548 e la confraternita, alla quale appartenevano i componenti di alcune delle famiglie più facoltose della città (i Logoteta, i Monsolino, i Campolo, i Morisano, i Mantica, i Foti, i Diano, ecc.) ebbe assegnata, per le sue funzioni, la cappella della Trinità che era stata fatta costruire dall’arcivescovo Gaspare dal Fosso.
Nel 1594 la Confraternita iniziò a trasformare ed arricchire la cappella ed i lavori si trascinarono per diversi anni. Nell’anno 1599, nel corso della visita pastorale di mons. Annibale D’Afflitto, lo Stalium SS.mae Trinitatis viene così descritto “Et quia antiquitus extabat altare in angulo, prope portam sacelli SS.mi Sacramenti, quod ad presens construitur, nunc non extat altare neque designata dies”.
Nella successiva Visita, nell’anno 1606, la cappella risultava ancora non ultimata. Nella successiva visita del 23 settembre 1615, essa appariva completata.
La sue forma era quadrangolare, con il lato di circa 40 palmi (m.12), che si sviluppava sul lato settentrionale del presbiterio, parzialmente incassata nelle pendici della collina del Palombaro dove sorgeva il Castello. Sul fondale era collocato un altare ligneo ricoperto con lamina d’oro e un ricco corredo lo addobbava in occasione delle sacre funzioni (quattordici paliotti di cui uno in seta turchina e fregi d’oro, statuine dorate di angeli come candelieri, lampade d’argento, calici e pissidi pregiate, paramenti in seta e ricami in oro, lo stendardo e una “vara”in legno con le statue degli Apostoli). Nella cappella era collocata una piccola statua in alabastro che raffigurava la Madonna, particolarmente venerata, e sopra la cappella era stato realizzato un piccolo oratorio dove i confratelli si riunivano periodicamente.
Leggi tutto l'articolo di Renato G. Laganà uscito sull'Avvenire di Calabria del 26 marzo 2017