24 - 25 dicembre 2016 - Sante Messe di Natale in Cattedrale: ascolto e sintesi delle omelie dell'arcivescovo Morosini

News del 25/12/2016 Torna all'elenco delle news

Vigilia Di Natale 24 dicembre 2016:

alle ore 23,30 Santa Messa della Notte di Natale con Ufficio delle Letture presieduta dall'arcivescovo Morosini. 

Ascolta l'omelia dell'arcivescovo Morosini

Natale 25 dicembre 2016:

alle ore 11.00 Messa di Natale presieduta dall'arcivescovo Morosini.

Ascolta l'omelia dell'arcivescovo Morosini

 

Le Celebrazioni di Natale in Cattedrale

Riscoprire le radici cristiane del Natale, il significato ed il valore di questo mistero centrale della nostra fede che contempla un Dio che si fa uomo per noi. L’augurio che l’arcivescovo Morosini ha rivolto ai fedeli nelle solenni celebrazioni della Notte Santa e del giorno di Natale in Cattedrale è in realtà un invito a guardare a questo mistero come programma di vita cristiana. Vivere il Natale non è riproporre una finzione storica, ma accettare il progetto di speranza e di impegno che in esso è racchiuso. 

Il Natale cristiano, lungi dall’essere la festa mondana che per lo più è diventata, ha sottolineato padre Giuseppe, è lasciarsi pervadere dalla gioia che scaturisce dal mistero di salvezza per illuminare tutte le vicende della vita e farsi guidare dalla luce di quel Bambino per trovare la forza di affrontare problemi e difficoltà che si incontrano nel proprio cammino, per “ricostruire la nostra realtà umana a partire dalla famiglia, dalle relazioni interpersonali, dalla società civile con tutte le sue forme e le sue manifestazioni, la vita politica ed economica”.

Queste parole: luce e gioia, speranza e impegno, che ritornano spesso nel commento dei brani biblici del Natale, risuonano ancora una volta nella Cattedrale gremita come un’esortazione paterna al coinvolgimento in prima persona, come quel richiamo forte al cambiamento che l’arcivescovo in ogni occasione continua a ribadire. “La speranza cristiana non è l’attesa inoperosa di un Dio che deve compiere  miracoli, ma l’assunzione delle proprie responsabilità di fronte ai problemi. Riscopriamo il nostro ruolo ed il nostro impegno nella società ed attingendo forza a questo mistero di Dio che si coinvolge nella vita umana, facciamo quel che possiamo anche noi per redimere, per ricostruire questa nostra società, per dare speranza alla nostra vita”.  

L’augurio è rivolto soprattutto ai più giovani, “che spesso – dice padre Giuseppe - hanno davanti a sè il vuoto e sentono la tentazione della fuga dalla famiglia, dall’ambiente”, l’augurio che “riscoprendo questa grazia come la luce apparsa ai pastori, possano accogliere quell’invito dell’angelo e con coraggio, stringendo i denti, entrare nel vivo della società, con la fiducia che il bene può essere raggiunto”. Ma è indirizzato anche ai genitori, a non lasciare soli i figli, a sostenerli, perché nel Natale c’è anche “la radice di quell’impegno pastorale della trasmissione della fede, nella gioia dei pastori che raccontano e testimoniano l’esperienza dell’incontro con il Signore”.

In definitiva, conclude padre Giuseppe, quello del Natale è un messaggio di speranza universale, affinchè vivendo il Natale con questi sentimenti, sperimentiamo la novità, i frutti che il Natale ha portato all’umanità “riconoscendo che in quella grotta noi troviamo la luce, la forza, la gioia, per ricominciare, per ripartire, per avere speranza”.

di Antonia Cogliandro