Cammino di Avvento con le meditazioni giornaliere di padre Antonio Maria Carfì
News del 14/12/2016 Torna all'elenco delle news
MEDITAZIONI PER OGNI GIORNO D'AVVENTO!
Iniziamo il nostro cammino "incontro a Dio che viene incontro a noi" - come ha detto ieri papa Francesco all'Angelus - accompagnati dalle meditazioni sul brano del Vangelo del giorno di padre Antonio Maria Carfì della Fraternità dell'Immacolata di Bagnara.
Meditazioni giorno per giorno
14 DICEMBRE
Dal Vangelo secondo Luca (7,19-23)
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Meditazione
Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore! Oggi Gesù ci dice: «Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Diciamoci la verità. A volte ci “scandalizziamo” di Gesù: quando pensiamo che non faccia nulla dinanzi al dilagare del male nel mondo; di fronte alla morte di persone giovani; dinanzi a delle diagnosi che fanno temere e tremare… E ci scandalizziamo, forse, davanti a delle pagine evangeliche che risultano abrasive per le nostre coscienze: «Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro» (Luca 6,27-30)… Il non “scandalizzarsi” di Lui comporta come conseguenza l’essere “beati”, cioè felici. Se vogliamo essere felici, costruiamo la nostra vita sulla Parola di Gesù:
“Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivo
Tu sei il rivelatore di Dio invisibile,
il primogenito di ogni creatura, il fondamento di ogni cosa;
Tu sei il maestro dell’umanità
Tu sei il Redentore, tu sei nato, sei morto, sei risorto per noi;
Tu sei il centro della storia e del mondo;
Tu sei colui che ci conosce e ci ama;
Tu sei il compagno e l’amico della nostra vita;
Tu sei l’uomo del dolore e della speranza;
Tu sei colui che deve venire e che deve essere un giorno il nostro giudice,
e, noi speriamo, la nostra felicità in Te.
Tu sei la luce, la verità, anzi Tu sei la “Via, la Verità e la Vita”.
Tu sei il Pane, la fonte dell’acqua viva per la nostra fame e la nostra sete;
Tu sei il Pastore, la nostra guida, il nostro esempio,
il nostro conforto, il nostro fratello!”
(Paolo VI)
Buona preghiera e buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!
13 DICEMBRE
Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Meditazione
Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore! Perché Gesù oggi ci dice che i pubblicani e le prostitute ci passano avanti nel Regno dei Cieli? Perché quando commettiamo peccati gravi la nostra coscienza “grida”, non ci lascia in pace, ci tormenta… Paradossalmente, è più facile, in questi casi provare pentimento e sentire il bisogno di Dio. Quando invece nella nostra vita non c’è fango, ma solo polvere, allora corriamo il rischio di pensare di essere giusti e, quasi senza accorgercene, cominciamo a giudicare tutto e tutti e ci allontaniamo dal Signore… Perché Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori! Lo ha detto Lui stesso: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Marco 2,17). Peccatori e malati nello spirito lo siamo un po’ tutti e questa consapevolezza mantiene vivo nel nostro cuore il bisogno di ringraziare Gesù per la Sua misericordia. Manteniamo sempre vigile la nostra coscienza perché possiamo sempre sentire il bisogno profondo di Dio, del Suo Amore, della Sua Amicizia:
“Signore, la tua Parola oggi ci sferza e ci consola!
Ci sferza perché,
quando ci inviti ad andare a lavorare nella Tua vigna,
come il figlio maggiore della parabola,
ti rispondiamo sovente: «Sì, Signore!»; ma poi non andiamo.
Siamo troppo occupati e preoccupati dal nostro “io”
per essere davvero disponibili
a cercare sinceramente il Tuo volere.
Soccorrici allora con il Tuo Spirito,
così che possiamo continuamente vigilare su noi stessi,
affinché la nostra adesione alla Tua volontà
non si riduca a vuote parole.
Ma, oltre a sferzarci, la Tua Parola ci consola,
poiché ci ricorda che anche al più incallito nel male
Tu vuoi rivolgere una parola di salvezza
e gli dai l’opportunità di pentirsi, di cambiare vita,
di rompere con l’ostinazione del cuore.
Con umiltà e fiducia veniamo, allora, a Te,
il Dio che ama coloro
che non fanno affidamento sui propri meriti,
e confidiamo soltanto nella Tua misericordia e nella Tua fedeltà. Amen”
Buona preghiera e buona… conversione a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!
11 DICEMBRE
Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Meditazione
Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore! Nella nostra quotidiana ricerca di senso, di pienezza di vita, di amicizia che dà gioia e guarisce le nostre ferite, a volte può venire la tentazione di farci una domanda: “Ma è veramente Gesù la risposta alle nostre attese oppure dobbiamo cercare altri messia, altri liberatori?”. Corriamo il rischio di attendere con ansia Qualcuno che è già venuto; di guardare sempre davanti a noi senza accorgerci che Lui è già accanto a noi. Per riconoscerlo “dobbiamo imparare a crocifiggere le nostre attese sulla Croce di Cristo, anziché continuare a crocifiggere Cristo sulla croce delle nostre attese” (don Bruno Forte). Quali sono i segni della Sua presenza? Gesù nel Vangelo rimanda ai miracoli: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano… È l’invito a guardare l’Amore che dà sollievo a queste sofferenze, un Amore sempre presente nella storia dell’Uomo e che si prolunga nel tempo attraverso la carità dei discepoli di Cristo. Per “vedere” questo Amore operante nella Storia occorre avere occhi capaci di guardare oltre la superficie delle cose e degli avvenimenti. Ed è necessario anche avere la pazienza del contadino (che attende i frutti), la creatività del pescatore (che percorre sempre rotte nuove alla ricerca del branco) e la tenerezza del buon pastore (che va alla ricerca di chi non ce la fa). E allora comprendiamo che il Vangelo di oggi invita ciascuno di noi a farsi annunciatore che l’Amore è già in mezzo a noi, non tanto con le parole, quanto con la testimonianza della vita:
“Sconfiggi la paura, Signore, che ci occupa
e ci trasforma in poveri di gioia e di speranza.
Sconfiggi la paura che ci chiude in casa,
isolandoci gli uni dagli altri.
Sconfiggi la paura che ci prende
nel pensarci fuori dalle mode correnti.
Donaci il coraggio di godere nell’essere diversi da tutti
giacché ci hai scelti ad essere lievito in mezzo a tutti.
Donaci il coraggio di parlare di Te, di testimoniare Te,
di vivere come Te, anche se nessuno al momento
dà l’impressione di prenderci sul serio.
Sappiamo che, in fondo alla strada, ci sei sempre Tu
e che la vittoria sta dalla parte Tua che sei l’Amore
giacché alla fine vince non chi è più furbo,
ma chi è più vero e più coerente,
vince nel tempo e per l’eternità
solo chi ama di più”
Buona preghiera e buona Domenica a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!
10 DICEMBRE
Dal Vangelo secondo Matteo (17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Meditazione
Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore! Il Vangelo di oggi ci fa comprendere che seguire Gesù non significa prendere delle scorciatoie per evitare le difficoltà della vita. E, d’altra parte, ci invita ad affinare la nostra sensibilità spirituale per sapere riconoscere i Suoi passaggi nella nostra vita. Il dramma di ieri, di oggi e di sempre è vivere come se Dio non ci fosse; come se non fossimo davvero Suoi figli, come se il Bambino che nasce non sia l’Emmanuele, il Dio-con-noi. L’illusione più diffusa è quella di attendere ancora oggi altri “liberatori”, altri messia che ci indichino vie più facili che non richiedano l’operosità della fede, la fatica della carità, la fermezza della speranza. Ringraziamo con tutto il cuore il Signore per aver sofferto a causa nostra e per amore nostro e chiediamoGli la grazia di avere cuori attenti e sensibili per comprendere, nell’oggi della nostra vita, quanto siamo importanti per Lui e che sappiano lodare Dio con gratitudine autentica, perché la lode è fonte di guarigione per le nostre tristezze:
“Ti lodo o Signore per l'amore che sempre mi doni,
ti lodo o Altissimo perché ogni giorno mi sostieni,
ti lodo Onnipotente perché ami questa Tua creatura,
ti lodo Santissimo perché sei misericordioso.
Ti ringrazio per avermi donato l'esistenza,
per avermi immerso tra le altre creature,
per l'affetto dei miei cari che mi hai messo accanto ,
per il dono giornaliero delle cose necessarie.
Ti lodo perché mi hai fatto meravigliosamente,
per i sensi corporali che continuamente esercito,
Ti lodo per il respiro che ritempra il mio corpo,
per ogni battito del cuore che Tu mi concedi.
Riconosco, o Signore, la Tua grande magnificenza,
il sublime mistero della Tua Incarnazione
che ti ha reso solidale con noi peccatori
per portarci alle vette della Tua divinità.
Ti lodo, o Signore, per il Tuo fecondo Spirito
che è sempre pronto e sollecito con noi.
Ti lodo, o Signore, perché mai ci abbandoni
anche quando noi abbandoniamo Te. Amen”
Buona preghiera e buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!