19 novembre 2023 - VII Giornata Mondiale dei poveri: le iniziative in diocesi

News del 18/11/2023 Torna all'elenco delle news

«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7). È il titolo della Giornata mondiale dei Poveri che il 19 novembre 2023 si celebra per la settima volta nelle nostre comunità. È un appuntamento, spiega papa Francesco, «che progressivamente la Chiesa sta radicando nella sua pastorale, per scoprire ogni volta di più il contenuto centrale del Vangelo». Infatti «ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri, eppure non basta. Un fiume di povertà attraversa le nostre città e diventa sempre più grande fino a straripare; quel fiume sembra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte».

Ecco perché nella domenica che precede la festa di Gesù Cristo Re dell’Universo siamo chiamati ad accogliere il dono e a rinnovare un duplice impegno: vivere la povertà e servire i poveri. «Non distogliere lo sguardo dal povero» è un’espressione tratta dal libro di Tobia (4,7) dove si racconta di come Tobia, nel momento della prova, scopra la propria povertà, che lo rende capace di riconoscere i poveri.

Papa Francesco, nel suo messaggio, fa riferimento al momento storico che stiamo vivendo. Esso non favorisce l’attenzione verso i più poveri.

A maggior ragione siamo tutti chiamati a riconoscerci poveri e a metterci al servizio gli uni degli altri. (leggi su caritas.it)

 

Dal messaggio di papa Francesco:

"È facile, parlando dei poveri, cadere nella retorica. È una tentazione insidiosa anche quella di fermarsi alle statistiche e ai numeri. I poveri sono persone, hanno volti, storie, cuori e anime. Sono fratelli e sorelle con i loro pregi e difetti, come tutti, ed è importante entrare in una relazione personale con ognuno di loro.

Il Libro di Tobia ci insegna la concretezza del nostro agire con e per i poveri. È una questione di giustizia che ci impegna tutti a cercarci e incontrarci reciprocamente, per favorire l’armonia necessaria affinché una comunità possa identificarsi come tale. Interessarsi dei poveri, quindi, non si esaurisce in frettolose elemosine; chiede di ristabilire le giuste relazioni interpersonali che sono state intaccate dalla povertà. In tal modo, “non distogliere lo sguardo dal povero” conduce a ottenere i benefici della misericordia, della carità che dà senso e valore a tutta la vita cristiana.

9. La nostra attenzione verso i poveri sia sempre segnata dal realismo evangelico. La condivisione deve corrispondere alle necessità concrete dell’altro, non a liberarmi del mio superfluo. Anche qui ci vuole discernimento, sotto la guida dello Spirito Santo, per riconoscere le vere esigenze dei fratelli e non le nostre aspirazioni. Ciò di cui sicuramente hanno urgente bisogno è la nostra umanità, il nostro cuore aperto all’amore.

Non dimentichiamo: «Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro» (Evangelii gaudium, 198).

La fede ci insegna che ogni povero è figlio di Dio e che in lui o in lei è presente Cristo: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).

Leggi tutto il MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA VII GIORNATA MONDIALE DEI POVERI e scaricalo in pdf

 

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In tutte le parrocchie si pregherà con e per i poveri.

 

L'invito della direttrice della Caritas diocesana Maria Angela Ambrogio:

«La giornata Mondiale dei poveri ha lo scopo di ricordare alle nostre comunità sia la centralità della persona povera ma anche affermare che la fragilità diventa il segno della manifestazione della presenza di quel Padre ricco di misericordia che si incarna nella storia di una comunità e ascolta il grido dei poveri. Questo povero grida e il Signore lo ascolta'' (Sal 34,7)»

«Ci sono delle forme di povertà che sono evidenti, altre invece che non emergono, ed ecco che una funzione importante delle nostre comunità - afferma la direttrice di Caritas - è favorire l'emergere di chi per qualche motivo non riesce ad esprimere il proprio disagio. Questo è possibile solo se si è capaci di creare all'interno delle nostre Parrocchie un clima di accoglienza e di fraternità, dove la persona si senta libera di poter fare percorsi di accompagnamento spirituali e umani». «È evidente che un fiume di povertà attraversa le nostre città, il mondo cambia sempre più rapidamente, ed in questo contesto la persona fragile rischia di essere travolta. La Chiesa di questo tempo deve sentire sempre più l’esigenza di annunciare il Vangelo, un Vangelo che si incarna nella storia e che diventa accoglienza, condivisione, solidarietà, sostegno, aiuto concreto.

Una Chiesa capace di ascoltare la voce silenziata dai rumori di un mondo sempre più disattento alle voci di chi vive nella povertà. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che ogni giorno si dedicano all’accompagnamento delle persone fragili e a chi si mette con pazienza accanto ai cosiddetti “ultimi”».

Nel messaggio indirizzato alla comunità diocesana, Ambrogio e l'equipe della Caritas citano anche «le belle testimonianze che la nostra Diocesi ha da sempre offerto grazie anche a grandi figure come don ltalo Calabrò di cui da poco si è aperta l’inchiesta di beatificazione». Il merito di Don ltalo, si legge, «è stato quello di essere una voce profetica in un tempo in cui certamente le ostilità non mancavano ma ancora di più perché la sua opera oggi viene portata avanti da tanti fratelli che hanno creduto nel messaggio evangelico che lui ha annunciato perché la fede ci insegna che ogni povero è figlio di Dio e che in lui è presente Cristo: "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" (Mt 25,40)».

Da qui l'invito, a un impegno comune al fianco degli ultimi e dei più bisognosi.

(leggi su avveniredicalabria.it)