Celebrazione del giubileo di mons. Gianni Polimeni in Cattedrale: il racconto
News del 04/09/2023 Torna all'elenco delle news
C’è la folla delle grandi occasioni in Cattedrale per festeggiare il giubileo sacerdotale di mons. Gianni Polimeni sabato 2 settembre, nella concelebrazione di ringraziamento preparata con cura dal suo successore, mons. Demetrio Sarica, insieme a quella che per 36 anni è stata la sua comunità parrocchiale.
Un corale e unanime sentimento di gioia e commozione si respira nella basilica inondata dalle potenti vibrazioni della polifonica corale, anch’essa riunita per la solenne occasione. Ognuno dei presenti ha il suo personale grazie da portare all’altare per il lungo e ricco ministero di un sacerdote che, nei diversi incarichi svolti a servizio della chiesa reggina, si è sempre donato in tutto e a tutti con grande generosità e umiltà.
C’è chi tra i sacerdoti concelebranti, è venuto da lontano, chi si riconosce nel grembo della sua vocazione, chi lo ha avuto come guida nel cammino di formazione, ma per tutti, confratelli e laici, don Gianni, semplicemente “don”, guai a chiamarlo monsignore, è sempre stato accanto come padre, fratello, amico. Parole che sono risuonate più volte, in tutta la potenza del loro significato, nel commosso indirizzo di saluto che, a nome di tutti, gli ha rivolto il presidente dell’Azione Cattolica “San Paolo al Duomo” Domenico Fiasché: «Grazie per la passione con la quale hai servito e servi la nostra Chiesa, per la testimonianza di fede, per i tuoi insegnamenti, i tuoi consigli, per essere stato sempre disponibile e generoso con gli anziani, i malati, i più poveri e bisognosi».
Quando è toccato a don Gianni parlare, al momento dell’omelia, le sue parole, a tratti rotte dall’emozione, sono risuonate innanzitutto come ringraziamento al Signore per «questi cinquanta anni di ministero sacerdotale, dono immenso della sua immensa bontà» ma anche come risposta, sempre nell’affidamento alla Sua volontà, a quella domanda «Chi è Gesù per me? – che suscita la professione di Pietro nel Vangelo - domanda che dopo cinquant’anni di ministero, ti senti ancora rivolta; domanda che ti inquieta, ti provoca». Infine come sentimento di piccolezza e fragilità, che sa riconoscere in questo la grandezza di Dio: «nelle mani di Gesù anche la più piccola pietra diventa preziosa, perché Lui la raccoglie, la lavora con il suo Spirito, e la colloca nel posto giusto, dove può essere più utile all’intera costruzione». E don Gianni è pietra preziosa della Cattedrale, di cui proprio quel giorno ricorrevano 95 anni dalla consacrazione, felice coincidenza che egli stesso ha voluto sottolineare.
Nelle parole di congedo del prevosto della Cattedrale mons. Demetrio Sarica e nel gesto conclusivo del dono di un piviale la comunità parrocchiale ha voluto sigillare questo anniversario non solo come traguardo raggiunto, ma soprattutto come patrimonio da custodire per i giorni futuri: sotto questo mantello «immagine presbiterale e mariana nello stesso tempo - ha concluso mons. Sarica - potrai custodire i sacerdoti più giovani e portarci tutti, davanti al Santissimo Sacramento, nel segno di Maria Madre della Consolazione, che hai insegnato ad amare».
La sera precedente si era tenuto in Cattedrale, sempre in onore del giubileo sacerdotale, un concerto del giovanissimo e talentuoso organista padovano Matteo Varagnolo che ha eseguito brani di ispirazione mariana e dedicati alla maestosità della Cattedrale scelti dal suo virtuosistico repertorio.
SCARICA l'articolo di Antonia Cogliandro uscito su Avvenire di Calabria il 10 settembre 2023
GUARDA LE FOTO della celebrazione del Giubileo sacerdotale di mons. Gianni Polimeni in Cattedrale, nei due momenti del Concerto d'organo di venerdì 1 settembre e della concelebrazione eucaristica di sabato 2 settembre. Il servizio fotografico è stato curato da Giovanni Borrello. Vai alla Fotogallery del sito