18 aprile 2023 - Celebrazione per il 31° anniversario del pio transito del venerabile mons. Giovanni Ferro in Cattedrale

News del 17/04/2023 Torna all'elenco delle news

Era la mattina del Sabato Santo 18 aprile 1992 quando mons. Ferro lasciava la sua dimora terrena: "Gesù risorto viene ad accogliere la sua anima per la Pasqua eterna in Paradiso, mentre il suo corpo è lì, nella Cattedrale, meta di tanti devoti reggini" ricordava don Nicola Ferrante. Oggi, come 31 anni fa, la testimonianza grata di una città che ancora lo ricorda con grande affetto.

"Il vescovo Giovanni Ferro ... rendeva grandi gli umili con la sua grande umiltà". Poche parole per tratteggiare una delle qualità dell'amato arcivescovo reggino, che bastano a dare una idea della sua "grandezza umile". Sono di mons. Umberto Giovanni Latella, che gli fu vicino negli anni del suo ministero pastorale ed è il vicepostulatore della causa di beatificazione.

In occasione del 31° anniversario del pio transito dell'amato vescovo di origini piemontesi Giovanni Ferro il quale per ben 27 anni, dal 1950 al 1977, è stato pastore della Chiesa reggina-bovese, alle ore 18 l'arcivescovo Morrone presiederà in Cattedrale una celebrazione eucaristica di suffragio. 

 

La Chiesa reggina - bovese ricorda con riconoscente memoria il vescovo guida dei giovani, padre degli orfani, povero ed amico dei poveri, fra i più poveri. Il suo è stato un lungo episcopato, durante il quale l'indimenticato presule ha attraversato le strade segnate dal dolore e dalla sofferenza, fisica e spirituale.

«Pastore insonne di indomita fortezza, soprattutto nelle ore più difficili e martoriate della storia della città di Reggio, durante le quali la sua figura di pastore si distinse come segno di riconciliazione e di pace, nella verità e nella giustizia». Questo il ricordo del vescovo Giovanni Ferro dell'attuale vicario generale della arcidiocesi reggina, monsignor Pasqualino Catanese  (da www.avveniredicalabria.it)

 

Già quando era ancora in vita i fedeli lo chiamavano «il vescovo santo».

Per 27 anni - ricorda monsignor Latella - «ha percorso le nostre strade, angelo di consolazione, in mezzo ai suoi figli tragicamente provati da luttuosi eventi, è entrato negli ambienti della solitudine e dell’abbandono morale e sociale, tra i sofferenti degli ospedali, del lebbrosario, tra i carcerati: ovunque profeta di Dio che parlò, soffrì e comprese il cuore del suo popolo che ha catechizzato con passione pastorale».

«La notizia del decesso del Venerabile Servo di Dio - racconta - attraversò città e diocesi». Ci fu uno «spontaneo pellegrinaggio» verso il Seminario arcivescovile da parte di «sacerdoti, seminaristi, e tanti fedeli, giovani soprattutto, raccoltisi spontaneamente nella Cappella maggiore del Pio XI, per adempiere, secondo il proprio ruolo, il ministero della lode e della preghiera di suffragio».

Questa la promessa che monsignor Ferro ha voluto condividere nel suo testamento spirituale: «Vi ho amati tutti e continuo ad amarvi senza esclusione alcuna. Ringrazio tutti della grande bontà che, come figli dilettissimi, avete avuto per me, indegno Pastore della Chiesa reggina e bovese. Vi attendo tutti in Paradiso». Una paterna rassicurazione - ancora Latella - che continua a consolidare la nostra comunione con il carisma di santità che traspariva dalla sua persona (da www.avveniredicalabria.it).

 

31 anni fa la nascita al cielo di monsignor Ferro, grande guida del popolo regginoLa sua vita esempio di Carità attraverso le opere e la testimonianza di Cristo Risorto di Paul Pallath (leggi tutto su www.avveniredicalabria.it)

 

PER SAPERNE DI PIU' sulla figura di mons. Giovanni Ferro e sull'iter della canonizzazione con il decreto di riconoscimento delle virtù eroiche promulgato dalla Santa Sede il 6 luglio 2019  guarda la SEZIONE APPOSITA DI QUESTO SITO

 

La cappella funeraria di mons. Giovanni Ferro in Cattedrale