24 giugno 2022 - Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù
News del 24/06/2022 Torna all'elenco delle news
La festa del Sacro Cuore è legata alla figura di Santa Margherita Maria Alacoque, una monaca dell'Ordine della Visitazione (fondato da San Francesco di Sales e da Santa Giovanna de Chantal) vissuta in Francia dal 1647 al 1690. Morì all'età di 43 anni, dopo aver vissuto per 19 anni nel Monastero di Paray-le-Monial, dove ebbe lo straordinario privilegio delle rivelazioni di Gesù, che parlava con lei cuore a cuore. Il nome di Santa Margherita Maria Alacoque richiama subito la devozione al Sacro Cuore, e in particolare la novena in suo onore dei primi venerdì del mese.
Il culto al Sacro Cuore è una scuola di santità, esige una profonda rieducazione del cuore, suppone una riforma dei sentimenti, mettendoli all'unisono con il Cuore del Salvatore. Qui c'è tutta la ricchezza (e le esigenze) del Vangelo di Cristo.
Margherita mostrava un grande amore all'Eucaristia, una grande sensibilità verso poveri e sofferenti. Il Noviziato di Margherita non fu facile, nonostante i privilegi mistici da parte di Dio. Era diventata una discepola di Cristo, fattosi suo diretto Maestro. La Superiora e la Comunità capivano e non capivano queste grazie mistiche, la sottoposero a molte prove. Un incarico molto umile: custodire... un asinello! Per Suor Margherita il disagio cresceva soprattutto perché non poteva risvegliare nel mondo, come le aveva ordinato Gesù in una delle visioni, la memoria del suo grande amore per l'umanità attraverso il culto del Sacro Cuore.
Il messaggio centrale che Suor Margherita ricevette nelle rivelazioni di Gesù si può sintetizzare in alcune parole dirette: "Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini... però la maggior parte di essi ricambia con ingratitudine, irriverenza verso il SS. Sacramento, sacrilegi". Il messaggio si concentra sempre sul fatto che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio"; Cristo presentava il proprio Cuore come simbolo del suo Amore infinito per l'umanità. Cristo assicurava i suoi tesori di misericordia attraverso il culto al Sacro Cuore e all'Eucaristia, da ricevere frequentemente. Chiedeva infine la partecipazione alla riparazione delle offese fatte a Dio.
Le Promesse di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque per i devoti del suo Sacro Cuore:
1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Porterò soccorso alle famiglie in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise.
3. Li consolerò nelle loro afflizioni.
4. Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte.
5. Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della Misericordia.
7. Le anime tiepide si infervoreranno.
8. Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione.
9. Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata.
10. A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò loro il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato.
12. Io ti prometto, nell'eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti coloro che si comunicheranno al Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà il loro asilo sicuro in quell'ora estrema.
Omelia di don Angelo Sceppacerca
Oggi celebriamo la solennità del Sacro Cuore di Gesù.
Come per l'agnello della prima Pasqua, così anche a Gesù non viene spezzato alcun osso sulla Croce, segno di innocenza e perfezione.
Dal suo cuore trafitto dal colpo di lancia escono sangue ed acqua simboli dei sacramenti; e come dal costato di Adamo addormentato nacque Eva, così dal costato di Cristo nasce la Chiesa.
Signore, grazie per la tua infinita misericordia e per il tesoro di grazia che il tuo cuore, colmo di amore, riversa abbondantemente su di noi così che possiamo assaporare la tenerezza dell'unione trinitaria.
Don Pasqualino Catanese
Oggi la liturgia ci fa celebrare la Festa Sacratissimo Cuore di Gesù, e per questo il Vangelo di Giovanni ci riporta ai piedi della Croce. È infatti lì il luogo da cui possiamo intuire qualcosa dell’amore di Dio. La Croce è il luogo più buio ma allo stesso tempo il più luminoso secondo la logica del Vangelo. Gesù è morto, e i versetti del Vangelo di oggi sembrano voler descrivere semplicemente i gesti di sgombero della scena. I soldati romani vogliono velocizzare l’operazione e così spezzano le gambe ai crocifissi per avvantaggiarne la morte. “Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua”. Accade così che quella che doveva essere semplicemente una verifica della sua morte, diventi una finestra sul Suo Mistero. Quella trafittura ci fa affacciare sullo stesso Cuore di Cristo da cui scaturiscono “il sangue e l’acqua” simbolo dei sacramenti. Sappiamo così che il gesto più alto dell’amore di Cristo, che è il donare la vita per ciascuno di noi, continua ad essere visibile, presente ed efficace in quel “sangue e in quell’acqua” che i sacramenti rendono costantemente presenti. Soprattutto nell’Eucarestia quella ferita, quel Cuore, quell’amore vivo, continua ad essere presente e in mezzo a noi. Noi siamo costantemente amati di un Amore che non è un amore qualunque, ma che è un Amore che dà la vita. Tutte le volte che ci accostiamo all’Eucarestia ci accostiamo a un Amore così, un Amore che salva perché riempie la vita di significato. Infatti sentirsi amati fino al punto di sapere che chi ti ama è disposto a morire per te, riempie la tua vita di un significato che ti salva. Per questo Giovanni ci tiene ad aggiungere: “Chi ha visto ne dà testimonianza”. Si può dare solo testimonianza di una cosa simile, non una spiegazione. Il Mistero dell’amore di Dio, del Suo Cuore appunto, è un Mistero che può essere testimoniato come fatto, e ogni ragionamento può solo fermarsi e contemplare.
Don Luigi Maria Epicoco
Perché festeggiare il sacro Cuore di Gesù? risponde il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pntificio Consiglio della Cultura
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LITURGIA DELLA PAROLA DELLA SOLENNITA' DEL S. CUORE DI GESU' (ANNO C) 24 giugno 2022
tratto da www.lachiesa.it