16 giugno 2022 - Il ricordo di don Italo Calabrò in diocesi

News del 15/06/2022 Torna all'elenco delle news

Giovedì 16 e venerdì 17 giugno p.v. si terranno due momenti significativi a Reggio Calabria per onorare la memoria di don Italo Calabrò in occasione del XXXII anniversario della sua morte. Prevista anche una celebrazione eucaristica che sarà presieduta dall'arcivescovo reggino, monsignor Fortunato Morrone.

"Tra memoria e impegno", questo il sottotitolo scelto dagli organizzatori dell'iniziativa di ricordo. Si tratta della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, della parrocchia di Santa Maria della Neve di San Giovanni di Sambatello, la Piccola Opera Papa Giovanni e del Centro comunitario Agape.

Nel dettaglio, il programma prevede un appuntamento il 16 giugno, anniversario di morte del sacerdote, alle 8.30, con una preghiera davanti alla sua tomba presso il cimitero di San Giovanni di Sambatello.

Il giorno successivo, il 17 giugno, alle 18.30 si terrà la messa celebrata da monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio-Bova. Dopo la funzione religiosa, alle 19.30, si terrà un momento conviviale in collaborazione con la sezione reggina dell'Associazione giovanile musicale (Agimus).

 

Chi era don Italo Calabrò?

È stato educatore e insegnante nel Seminario arcivescovile, assistente dei giovani di Azione Cattolica e poi degli uomini cattolici (Fuic), segretario e direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano, cerimoniere arcivescovile, parroco di San Giovanni di Sambatello, dove scelse di essere sepolto. Giudice del Tribunale ecclesiastico regionale dal 1959 al 1974; ispettore di Religione per l’Italia Meridionale dal 1965 al 1971.

Presidente dell’Opera diocesana assistenza (Oda) dal 1955, nel 1970 venne poi nominato direttore della nascente Caritas diocesana, fu anche delegato regionale Caritas dal 1971 al 1985. È cofondatore di Caritas Italiana e per diversi anni ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale.

Vicario episcopale per le attività assistenziali e caritative dal 1971, fu anche vicario generale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria dal 1974 fino alla morte. Per tutti i reggini, don Italo Calabrò è stato l’amico dei poveri, educatore di generazioni di giovani, sacerdote buono: ha messo sempre al centro della sua vita sacerdotale il servizio ai più poveri.Sono venuto ad onorare un uomo di Dio. Un uomo che ha legato la sua esistenza a Gesù seguendolo passo passo e disponibile a fare la sua volontà, inviato per seminare amore e speranza in particolare tra i più piccoli ed indifesi.

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Voi tutti che lo avete conosciuto siete chiamati a continuare la sua opera ed anch’io come Vescovo lo terrò come grande riferimento per il mio servizio pastorale e al più presto andrò a visitare le tante opere di carità che Lui ci ha lasciato in eredità come umile servitore della volontà del Signore da cui tutto è nato e si è sviluppato durante e dopo la sua vita terrena.

Queste le parole pronunciate dal Vescovo della Diocesi Reggio Bova. Mons. Fortunato Morrone davanti alla tomba di don Italo Calabrò che ha voluto visitare proprio nei primi giorni del suo insediamento di un anno fa.

Sarà ancora il Vescovo a presiedere la celebrazione eucaristia che si terrà Venerdi 17 Giugno alle ore 18,30 al centro Gullì del Gebbione, dove su iniziativa della Piccola Opera Papa Giovanni, del Centro Comunitario Agape, della Caritas Diocesana e  della parrocchia S. Maria della Neve di San Giovanni di Sambatello, come ogni anno si ritroveranno le varie componenti di quella grande famiglia che Lui ha lasciato, in particolare gli ospiti dei diversi centri di accoglienza presenti a Reggio, Melito, Palizzi, Bianco che ancora oggi danno accoglienza e accompagnamento a tante vite fragili, con i valori e lo stile che don Italo ha insegnato e soprattutto  testimoniato.

Come Lui amava dire: "non sono le mie, le nostre opere, sono le opere di Dio e quindi di tutta la Chiesa di Reggio Bova che è chiamata a riconoscerle e custodirle".

Ma anche sul piano civile resta ancora forte e attuale  il messaggio di don Italo, amate tutti coloro che incontrate sulla vostra strada, nessuno escluso mai, ma anche il suo impegno per la rinascita sociale e morale di Reggio e della Calabria.

Un messaggio che ha lasciato un  segno profondo in tantissimi  sacerdoti, religiose e laici credenti e non credenti che hanno raccolto il suo testimone per continuare a seminare  speranza nella  terra reggina.

In occasione dell’evento il Vescovo ha confermato la sua volontà di dare impulso alla causa già avviata di beatificazione.

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