25 marzo 1984 - 25 marzo 2022: l'atto di affidamento a Maria dei due papi

News del 25/03/2022 Torna all'elenco delle news

Sono passati quasi quarant’anni da quella domenica terza di quaresima 25 marzo 1984 quando in una ventosa piazza San Pietro, all’interno della celebrazione per il Giubileo delle famiglie dell’Anno della Redenzione, indetto da papa Giovanni Paolo II, egli stesso affidava alla Madonna, in spirituale comunione con tutti i vescovi del mondo, «le afflizioni per i molteplici mali del presente, i timori per le minacce che incombono sull’avvenire, le preoccupazioni per la pace e la giustizia nelle singole nazioni e nel mondo intero». Nel saluto ai fedeli presenti in piazza prima della Messa aveva anticipato il significato di questo atto volutamente compiuto nel giorno solenne dell’Annunciazione del Signore, proprio «nel ricordo del “fiat” che aveva dato inizio alla salvezza dell’umanità. 

Le parole che papa Giovanni Paolo II pronunciava davanti alla statua della Madonna di Fatima appositamente allestita, corrispondevano, con piccoli cambiamenti, a quelle che aveva letto durante il suo viaggio apostolico a Fatima, il 13 maggio 1982, esattamente un anno dopo l’attentato di cui era stato vittima e dal quale era uscito salvo, per sua stessa ammissione, grazie all’intercessione della Beata Vergine di Fatima, di cui proprio quel giorno dell’attentato, e all’incirca alla stessa ora, ricorreva l’anniversario della prima apparizione. Una coincidenza che lo aveva subito scosso e profondamente ispirato a trarre da questo “male” una occasione di “bene” e di conversione per l’umanità.

Proprio sotto la scritta che trionfa sulla facciata della basilica vaticana ”Le porte degli inferi non prevarranno”,  con questo Atto di consacrazione e di affidamento, diceva il pontefice prima di iniziare la preghiera nella «maestosa» piazza, «vogliamo confessare che l’amore è più grande del peccato e di ogni male, che minaccia l’uomo e il mondo. Con umiltà invochiamo questo amore».

Nonostante non avesse pronunciato esplicitamente la parola Russia, ma l’avesse fatto capire nel richiamo a «quei popoli che hanno un particolare bisogno della protezione di Maria», questo atto, compiuto in piena guerra fredda, fu il primo ad avere come protagonista la Chiesa intera, e non solo il romano pontefice, come nelle precedenti occasioni con i papi Pio XII e Paolo VI, e fu ritenuto “valido” dalla veggente di Fatima, suor Lucia, che era l’unica ancora in vita, in adempimento alle richieste manifestate dalla Vergine durante le apparizioni.

Ecco l’atto di affidamento

TESTO 

di Antonia Cogliandro
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