13 febbraio 2022 - Festa diocesana dei fidanzati in Cattedrale
News del 12/02/2022 Torna all'elenco delle news
Domenica 13 febbraio p.v. alle ore 18 in Cattedrale l'arcivescovo Fortunato Morrone presiederà la celebrazione eucaristica diocesana per le coppie con la benedizione dei fidanzati. Promossa dall'ufficio diocesano famiglia e dall'ufficio diocesano di pastorale giovanile.
Verso San Valentino. Oggi celebrazione coi fidanzati in Duomo
Il tema: «Ritrovarci nel tuo abbraccio». Un’occasione in cui i futuri sposini si preparano a vivere l’atteso sacramento nell’anno del Sinodo
Oggi è il giorno in cui l’arcivescovo Morrone incontrerà in Cattedrale le coppie che si stanno preparando a ricevere il sacramento del matrimonio, in una celebrazione che vuole essere gioiosa e paterna accoglienza delle nuove famiglie nascenti e che è ispirata dall’invito a «Ritrovarci nel tuo abbraccio».
Ritrovarsi in un abbraccio è l’icona di tenerezza di un uomo ed una donna che si amano: stringendosi, posti uno davanti all’altro con pari dignità, si comunicano insieme forza, sicurezza e custodia ed annullano lo spazio fisico che li divide, divenendo un’unica nuova realtà. E quando la coppia vive questa nuova, unica realtà come risposta ad una intensa ed irresistibile chiamata all’amore, l’abbraccio non è solo fra lei e lui, ma include Gesù, fonte di grazia e di gioia piena. Allora è lui che, con il suo abbraccio che sa di vita donata per amore senza limiti, circonda e custodisce come in un manto l’amore della coppia.
L’incontro di oggi, alle 18 in Cattedrale, è ormai un appuntamento consueto nella vita della chiesa reggina-bovese. Sarà il primo presieduto da monsignor Fortunato Morrone. Assume un significato ancor più particolare in questo anno in cui la Chiesa ha avviato il percorso del Sinodo, tempo di fecondo incontro con ogni esperienza di vita e di fede.
È anche l’anno in cui la Chiesa si prepara a vivere il decimo Incontro mondiale delle famiglie, previsto a giugno, durante il quale verranno approfonditi alcuni aspetti della vita della famiglia e, in particolare, della specifica vocazione alla santità nel matrimonio. Questi giovani sono dunque chiamati da papa Francesco a mettere in pratica, nella loro vita quotidiana di nuova famiglia, questo invito: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù».
Proprio questi giovani della diocesi reggina, segno di speranza, esprimono la fiducia nell’amore assoluto e per sempre, che rende unica e consapevole la scelta del “noi”, talvolta già intrapresa con l’esperienza della convivenza o del matrimonio di rito civile: «Una famiglia - si legge nella Catechesi in preparazione all’Incontro delle famiglie - nasce dalla decisione di un uomo e di una donna di iniziare insieme un’esperienza di vita in comune, sostenuti dalla Grazia di Cristo.
Quando ciò si verifica, la vita coniugale, ricca di novità e di nuove sfide da affrontare, diventa per i coniugi, come dice il rito del matrimonio, un privilegiato percorso verso la santità. Diviene un luogo favorevole per contemplare l’azione dello Spirito di Dio che può convertire il cuore dell’uomo fino a rendere i membri della famiglia capaci di amare come ama Cristo».
«Nel tempo in cui la Chiesa riflette sulla sinodalità, accompagnare i fidanzati al matrimonio diventa, per le parrocchie e le zone pastorali che offrono questo servizio, una pregiata opportunità di incontro, una provocazione preziosa per crescere nell’ascolto e per raffinare il linguaggio, rendendo più prossimo il Vangelo», afferma non a caso don Simone Gatto, direttore dell’Ufficio diocesano Famiglia.
«La preparazione al sacramento del matrimonio, infatti, nel percorso evolutivo della coppia, si presenta - continua - come una svolta, un momento di consapevolezza nuova che il tempo trascorso assieme richieda un impegno ulteriore, una certa adesione all’amore che ha conquistato e convinto gli stessi nubendi».
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