18 marzo 2014: l'Arcivescovo Morosini presenta ai reggini la sua "Lettera alla città" in Seminario
News del 14/03/2014 Torna all'elenco delle news
Il prossimo martedì 18 marzo 2014 presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria, alle ore 19.00, sarà presentata la “Lettera alla Città” di S.E. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini.
L’incontro di presentazione è stato organizzato dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e dalla Commissione Diocesana Giustizia e Pace. Modererà l’incontro la Prof.ssa Alda Modafferi, segretaria della Consulta. Relazionerà l’Avv. Luciano Squillaci, portavoce del Forum del Terzo Settore e Vicepresidente del Ce.Re.So, che, insieme ad altri sei laici impegnati nella vita diocesana, ha costituito un gruppo di “amici” che ha coadiuvato l’Arcivescovo nella stesura della Lettera alla città. Proprio Mons. Morosini, all’inizio dello scritto, ringrazia per la collaborazione questi fedeli laici che lo hanno affiancato: “Quanto vi scrivo è il frutto di una riflessione fatta con alcuni amici, con i quali mi sono confrontato, sul servizio che avrei potuto offrire alla Città come Vescovo, che vuole la sua Chiesa radicata sul territorio”.
Interverranno anche il Dott. Domenico Serranò, segretario generale CISL – Provincia di Reggio Calabria, e la Sig.na Giusy Foti, presidente del Gruppo FUCI “Don Domenico Farias” di Reggio Calabria.
Il Dott. Serranò si soffermerà in particolar modo sui risvolti della Lettera che interessano l’ambito del lavoro e della promozione del mondo delle imprese: “La pagine della Lettera alla Città che affrontano il tema del Lavoro lanciano una forte esortazione -da un osservatorio che riesce a leggere la difficile condizione sociale che stiamo vivendo- alla futura classe politica affinché crei percorsi chiari e trasparenti che diano possibilità di impiego, sia ai tanti lavoratori che vivono di ammortizzatori sociali, sia ai tantissimi giovani che sono costretti a emigrare per trovare un’occupazione”. Ciascuno è chiamato a concretizzare nel proprio ambito il messaggio della lettera: “siamo chiamati a vigilare affinché i responsabili della gestione della cosa pubblica facciano altrettanto, ponendosi realmente al servizio della collettività”.
La stagione della colpevolizzazione reciproca è in antitesi con la speranza, tema fondamentale della Lettera di Mons. Arcivescovo, dunque è il caso di prodigarsi in modo congiunto, seppur da posizioni diverse, per il bene comune.
La Sig.na Giusy Foti analizzerà il documento dal punto prospettico del mondo giovane. “La lettera è sicuramente l’espressione di una Chiesa che da sempre si mostra attenta ai bisogni delle persone, di una Chiesa che esce per le strade e che fa proprie le sofferenze e le aspettative di un’intera città”. Proprio in questa direzione si stanno muovendo i primi passi del Sinodo Diocesano dei giovani: il prossimo 23 marzo verrà celebrata la prima Assemblea Presinodale Diocesana, durante la quale i giovani della Città e della Provincia avranno modo di condividere il lavoro svolto nelle Parrocchie sulla prima grande area tematica “Famiglia e Affettività”. L’iniziativa del Sinodo, convocato da Mons. Morosini il 21 dicembre scorso, è in perfetta continuità con lo spirito della Lettera alla Città: “La centralità che viene attribuita a noi giovani non solo come speranza del domani, ma anche come certezza dell’oggi” continua la Sig.na Foti, “ci chiama a svegliarci dal nostro torpore che delega ogni responsabilità al mondo adulto e ci affida un compito alto: quello di essere i protagonisti della rinascita della nostra Reggio”.
Gli organizzatori auspicano che i reggini sappiano cogliere l’invito del loro Arcivescovo. Un invito già chiaro dalle prime righe del testo della Lettera: “Il mio intento è quello di risvegliare in voi la coscienza civica, la passione politica, la voglia di coinvolgersi e di partecipare”. Già la presentazione della Lettera sarà una prima occasione di coinvolgimento e di partecipazione alla quale prendere parte.
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Ha aperto e moderato l’incontro la Prof.ssa Alda Modafferi, segretaria della Consulta. Tre i relatori che hanno preso la parola: l’Avv. Luciano Squillaci, portavoce del Forum del Terzo Settore e Vicepresidente del Ce.Re.So, il Dott. Domenico Serranò, segretario generale CISL – Provincia di Reggio Calabria, e la Sig.na Giusy Foti, presidente del Gruppo FUCI “Don Domenico Farias” di Reggio Calabria.
L’Avv. Luciano Squillaci, che ha coordinato i lavori del gruppo di fedeli laici che hanno contribuito alla stesura della lettera dell’Arcivescovo, ha raccontato come proprio nei giorni in cui iniziavano i lavori di redazione, Papa Francesco, durante un’omelia tenuta nella Cappella di Santa Marta, parlando della virtù della Speranza, disse: “La speranza non è la capacità di guardare le cose con buon animo e andare avanti. No, quello è ottimismo, non è speranza. Ma cosa è la speranza? Per avvicinarci un po’, possiamo dire prima di tutto che la speranza è un rischio, è una virtù rischiosa. Non è un’illusione”.
Il titolo del primo paragrafo della lettera è, in questo senso, emblematico: “scommettere sulla speranza”. “C’è un passaggio, in questo paragrafo, che sintetizza appieno l’intero messaggio della Lettera”, ha raccontato l’Avv. Squillaci, “La speranza cristiana è impegno preciso a fare ciascuno la sua parte per la costruzione del bene comune: questo è il rischio della speranza, oggi in questa città in ginocchio. Il rischio di un impegno che, se non fosse alla luce della speranza, sarebbe una follia”.
La città, infatti, attraversa una crisi che è anche, e forse soprattutto, crisi di pensiero, morale e politica. Ed allora la Lettera propone una chiave di lettura che parte da questo presupposto: occorre costruire su un modello alternativo che possa tenere conto della storia ma che abbia in se le sicurezze necessarie per evitare che tutto ciò debba ripetersi ancora.
“Abbiamo bisogno di un modello nuovo costruito innanzi tutto sulla verità”, continua l’Avv. Squillaci, “chi si candiderà a governare la città dovrà dire la verità ai cittadini, senza creare false illusioni, Non credete a chi vi promette grandi opere e ripartenze senza spiegarvi come farà a realizzarle”.
Il Dott. Domenico Serranò si è occupato di uno specifico ambito: quello del lavoro. Tale ambito è affrontato a più riprese nel corso dello scritto di Mons. Morosini, ma soprattutto nei capitoli 7, 8 e 9 trova una trattazione sistematica.
“Prima di parlare del lavoro chiediamoci: Il lavoro cos’è? Nel settembre scorso il Papa, durante la visita pastorale a Cagliari, disse che il lavoro è dignità, non è solo portare a casa il necessario per vivere, ma soprattutto il lavoro è amore”. Il Dott. Serranò si è soffermato ad analizzare la “sete di guadagno” che acceca l’uomo nei confronti dell’altro uomo: “L’idolo del denaro isola quelle fasce della popolazione che non producono reddito: i giovani e gli anziani”.
Nei confronti dei giovani la realtà calabrese è drammatica, basti pensare che la disoccupazione giovanile è al 53%. Il dato, inoltre, è aggravato da un flusso di emigrazione continua di giovani che partono dalla nostra terra per trovare impiego o per motivi di studio. “Stiamo perdendo un’intera generazione” commenta, con amarezza, il segretario CISL.
La situazione degli anziani non è migliore: “spesso ritenuti scarti sociali, molti vivono in povertà, anche a causa di pensioni irrisorie”, ed anche la classe degli operai e dei lavoratori non vive in uno stato di benessere. Molti sono in cassa integrazione, altri ancora vivono la piaga del precariato. Ma a questo proposito il Dott. Serranò specifica: “è vero che molte imprese sono prostrate dalla crisi, ma alcune stanno approfittando della crisi…ci sono casi di datori di lavoro che mettono in cassa integrazione i dipendenti anche senza una reale necessità”.
Concludendo, il segretario CISL ha auspicato che si riparta dal marketing territoriale, cui si accenna nella lettera, dal binomio scuola-lavoro come rilancio del percorso che conduce all’impiego e ha chiesto, con forza, che vengano sbloccati i fondi dormienti del decreto Reggio.
La Sig.na Giusy Foti ha offerto, invece, una “lettura giovane” della “Lettera alla Città” dell’Arcivescovo. “In un momento così delicato per la nostra città, essere giovani non è sicuramente così semplice come sembra!”. La segretaria della sezione locale della Fuci ha riconosciuto il ruolo fondante della politica, quella buona, nella fondazione dei principi morali e operativi di una città: “Mi rivolgo quindi a tutti i miei coetanei ed in generale a tutti coloro che per pregiudizi o mancata fiducia nelle istituzioni non si sono mai interessati alla politica, se non in periodo di elezioni: dovremmo guardare all’agire politico come strumento di diffusione e affermazione di una democrazia che non si accontenta di una partecipazione alle decisioni pubbliche, ma che inviti tutti a cooperare nella determinazione del concreto bene comune e di una rinnovata cultura civica”.
Anche la piaga della ‘ndrangheta condiziona pesantemente il presente e il futuro dei giovani reggini: “Dati i recenti avvenimenti, appare chiaro che la situazione in cui versa la città di Reggio impone il risveglio della coscienza di tutta la cittadinanza responsabile.
Concludendo il suo intervento la Sig.na Foti ha rivolto un accorato invito a tutti i coetanei: “Lasciamoci pure travolgere dall’entusiasmo, consapevoli, però, che questo da solo non basta a migliorare lo status quo! Guardando a tutto ciò che di negativo ci circonda, non limitiamoci ad indignarci, ma impegniamoci ad avere uno spirito critico che non sia fine a se stesso o demolitore di Speranza, ma che sia strumento per la custodia e la costruzione del bene comune!”.
Dopo alcuni interventi ed un fecondo dibattito, l’Arcivescovo ha preso la parola per ringraziare i relatori e tutti i presenti. Mons. Morosini ha collegato l’iniziativa della Lettera alla Città con quella del Sinodo dei giovani: entrambe mirano a suscitare il desiderio di speranza nel futuro. “Questa è la Speranza cristiana: coinvolgersi, partecipare, sacrificarsi per poter affermare che crediamo in un futuro”. Successivamente l’Arcivescovo ha espresso preoccupazione per il futuro politico della città di Reggio: “Mancano circa 7 mesi alle elezioni ed io ancora non ho letto sui giornali un progetto o un programma nuovo per Reggio. Leggo e sento soltanto dibattiti, accuse reciproche…”. Non è mancato, infine, l’invito rivolto ai cattolici a riconsiderare seriamente il loro impegno in politica: “L’Arcivescovo”, afferma Mons. Morosini, “non sta preparando nessuna lista elettorale, né sosterrà alcuno. Chiedo solo ai cattolici, che già si impegnano o si vorranno impegnare in politica, di essere davvero cattolici nel loro agire politico…anche in politica è necessario ridurre il divario tra fede e vita”.