Cammino Quaresimale proposto dalla CEI: siamo chiamati a tornare al cuore del Vangelo...
News del 10/03/2014 Torna all'elenco delle news
Nell’itinerario quaresimale e pasquale la liturgia ci mette a contatto con la profondità del mistero della misericordia di Dio, sempre sorprendente. Quest’anno, accogliendo l’invito di Papa Francesco, siamo chiamati a tornare al cuore del Vangelo: la volontaria donazione del Figlio di Dio, che spogliando se stesso ci arricchisce con l’amore del Padre e ci ridona speranza.
Presentazione di mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI
Introduzione al Cammino Quaresimale
Introduzione al Tempo Quaresimale per i catecumeni
Contenuti e percorsi
Per approfondimenti vedi il Sussidio per la Quaresima della CEI
La spoliazione del Beato Angelico: commento
Il Gesù spogliato ci ricorda il fatto che tutti noi abbiamo perso la “prima veste”, e cioè lo splendore di Dio». Ciò che Gesù era stato per tutta la sua esistenza terrena, le azioni che aveva compiuto, il segno del pane e del vino donati nella cena pasquale, il dono di sé al Padre e agli uomini sulla croce, tutto ciò è come raccolto ed espresso nell’atto della sua spoliazione. Adesso Gesù, posto in primo piano e frontalmente, si mostra nella sua vulnerabilità, senza trattenere nulla per sé, e senza alcuna difesa o riserva si consegna al Padre e agli uomini. Egli fa ciò in assoluta libertà, tanto che la sua figura non è offesa da alcun segno di violenza - come se non avesse portato fino a qualche istante prima il pesante legno della croce! - e se viene trattenuto per le braccia da due soldati, ciò non toglie nulla alla libertà della sua azione.
La Chiesa è chiamata a seguire il suo Signore nella sua parabola pasquale e guarda a Maria quale sua immagine e modello, ben sapendo che la Madre del Signore mediante la fede «è perfettamente unita a Cristo nella sua spoliazione. Ai piedi della croce Maria partecipa mediante la fede allo sconvolgente mistero di questa spoliazione. È questa forse la più profonda kenosi della fede nella storia dell’umanità. Mediante la fede la madre partecipa alla morte del Figlio, alla sua morte redentrice» (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater 18).